Il ragazzo del corso.

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"Chissà cosa scrive ogni volta su quel taccuino"
"Non ne ho idea... Ma non si stanca mai?"
"Evidentemente ha qualcosa che valga la pena dire ma che per via della sua timidezza si limita a scrivere su quel taccuino"
Dissi tutto d'un fiato distendendomi sul banco.
"Vacci piano Freud. Non è che stai diventando come tua mamma?
Questa mania di psicanalizzare la gente deve essere di famiglia"
"Col cazzo! Mia mamma è una psicologa, io voglio fare la-..."
"La scrittrice"
Ripeterono in coro le due ragazze.
Io sorrisi, mantenendo lo sguardo fisso sulla schiena del ragazzo in felpa seduto in terza fila.

"Buongiorno classe"
Mi alzai di scatto e, da brava rappresentante, invitai i miei compagni a rispondere.
"Buongiorno professore"
Il professor Jeff era da sempre il mio preferito.
Non solo perché insegnava letteratura, ma anche perché non ci trattava come dei ragazzini scapestrati, bensì come persone.
Decisi di unirmi a questo corso due anni fa.
O meglio... venni obbligata dalla mia amica Alex, che aveva una mega cotta per un ragazzo di questo corso.
"Per favore Kat, solo quest'anno! E poi a te piace scrivere"
Per mia fortuna scoprii che il corso era più che interessante e l'anno successivo mi iscrissi di nuovo.
Insieme ad Alex, naturalmente.

Qui conobbi anche Amanda, la mia altra migliore amica.
A lei, come a me piacciono i libri.
Due generi diversi, ma era pur sempre un bel punto in comune da cui partire.

A metà anno si iscrisse anche Han Jisung, un ragazzo ribattezzato dal popolo "Il brutto anatroccolo" o ancora "l'alieno" perché a differenza di tutti quei palloni gonfiati, non amava mettersi in mostra.
E per questo mi aveva da sempre incuriosita.

"D'accordo chi pensa di sapere la motivazione?"
Mordicchiai la punta della matita e alzai la mano.
"Qualcun altro?"
Molto lentamente, la mano ricoperta di anelli del ragazzo seduto di fronte a me si fece spazio.
"Questa si che è una sorpresa, una mano nuova!
O per lo meno una mano che non sia della signorina Katrine.
Sì Han?"
"Credo sia per via dei sensi di colpa"
"DING DING DING, esatto.
Il protagonista era dilaniato dai sensi di colpa... E per questo ... "

"Ed ecco che ricomincia a scrivere"
Mi sussurrò Alex, criticando di nuovo Han.
"Ahhh, magari sta prendendo appunti"
"È la seconda volta che lo difendi...
Qui gatta ci cova"
"Dica anche a noi signorina Alex! Chi è che sta covando??"
Ci interruppe il professor Jeff.
"La gatta!"
Esclamò lei, facendo ridere l'intera classe.
"D'accordo signorina Alex, ora che abbiamo constatato che i detti popolari li sa, possiamo riprendere la lezione"

Poco dopo suonò la campanella: era tempo di educazione fisica.
Tutti erano già corsi disordinatamente verso la palestra.
Han ed io eravamo rimasti soli in aula.
Ed ecco spuntare come un fiorellino in mezzo al prato la mia occasione.

"Sono proprio un branco di pecore eh?" Dissi avvicinandomi al suo banco.
"No, più che pecore a me sembrano dei lupi travestiti da pecore"
Mi rispose mettendosi lo zaino in spalla.
"Hai ragione... Comunque sono Katrine" Mi presentai, e decisa gli porsi la mano.
"So chi sei, tutti sappiamo chi sei. Io sono-"
"Han, Han Jisung. Visto? Anche io so chi sei"
Gli sorrisi cercando di risultare il più empatica possibile.
"Mh"
Lo seguì mentre uscì dalla stanza.

"Non fai educazione fisica oggi?" Riattaccai per non far morire il discorso.
Lui non mi rispose e con un cenno mi salutò mentre si dirigeva verso il suo motorino blu, parcheggiato appena fuori l'ingresso della scuola.
Beh, ci siamo salutati, è un buon inizio.

"Kat! Veloce, vieni a cambiarti, oggi c'è la partita di pallavolo contro la classe B!"
"Arrivo, arrivo"
"Dove sta andando l'alieno?"
"Credo stia tornando a casa.
Allora sei pronta a vincere??"
Dissi mettendo un braccio attorno alle spalle di Amanda, sperando si concentrasse sul nuovo argomento che le avevo abbozzato.
"Sempre pronta!"
Mi rispose mentre entrammo insieme nello spogliatoio femminile.

•IL BRUTTO ANATROCCOLO• Han JisungWhere stories live. Discover now