20. Josh

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Isabel è a suo agio, ride e scherza parlando in maniera tranquilla.
Sta andando tutto bene, mio padre già l'adora, lo capisco da come le parla, in maniera cordiale e allegra, sempre molto interessato a quello che lei dice.
Miranda stranamente si comporta in maniera gentile, le ha anche fatto complimenti sui capelli, mentre mangiava la sua fonduta di tartufo dall'odore così forte e nauseante che Isabel ha storto il naso istintivamente,  facendomi ridere.
Forse avevo sbagliato ad avere pensieri negativi sull'andamento della serata.
Poi la situazione precipita di colpo.
Sento Miranda parlare della casa, di quanto sia grande.

"Sì, la nuova domestica ha cominciato oggi, quella che c'era prima l'ho licenziata. Ne abbiamo bisogno, la casa è enorme..."
Per un attimo ho il dubbio di aver capito male.
"Scusa, cosa hai fatto?" le chiedo guardandola negli occhi.

"Ho licenziato Annie", mi risponde semplicemente, con uno sguardo da iena.
Sento la rabbia montarmi subito in viso.
Respiro, cerco di rimanere calmo.
"E perché l'avresti licenziata?" domando.
Mio padre risponde al posto suo.
"Josh, Miranda ha visto Annie che frugava tra le nostre cose, in camera da letto."
"È una fottuta bugia, Annie non l'avrebbe mai fatto!" esclamo, il tono di voce improvvisamente alto.

Miranda continua a guardarmi silenziosa, nei suoi occhi noto una vena di soddisfazione.
Sa quanto io tenessi ad Annie, mio padre l'ha assunta dopo la morte di mamma.
È sempre stata una figura femminile discreta e gentile.
Lavorava per noi è chiaro, ma è come se in un certo senso avesse sostituito quel ruolo nella cura della casa che ha lasciato mamma.
Mi rivolgo a lei calmo, alzandomi dalla sedia e avvicinandomi al suo viso.
"Tu stronza, l'hai fatto apposta."
"Josh!"
Mio padre mi richiama, nella voce un filo di rimprovero ma io lo ignoro.
"Non ho più fame, andiamo Isabel."
Lei è stupita, ma non dice nulla.
Posa il tovagliolo, si alza e mi segue fuori dal ristorante.

"È una viscida bastarda."
Isabel è di fronte a me, lo sguardo dispiaciuto.
Cerca di calmarmi accarezzandomi le braccia.
"Non hai nemmeno mangiato il dolce vuoi che andiamo a prenderlo da un'altra parte?" le chiedo gentile.
"No Josh, va bene così", mi risponde lei.
Entriamo in auto e accendo il motore, non voglio rovinarle il resto della serata.
Mi dirigo vicino al porto.
Il cielo stasera è bellissimo, ci sono centinaia di stelle intorno a noi e non un filo di nuvola.
Siamo vicino alla spiaggia, appoggiati alla mia macchina.
Isabel è silenziosa.
"Ehi, non dici nulla, strano, di solito parli per dieci", le dico.
"È che voglio darti il tempo di calmarti" , mi risponde.
La guardo, questo vestito le sta da panico, la gonna è talmente leggera che vola nel vento e le scopre le gambe nude, i tacchi alti la slanciano ancora di più e quello spacco sulla coscia mi fa impazzire.

"Dolcezza, tu con addosso questo vestito mi fai dimenticare qualunque cosa", le dico sinceramente.
Lei ride e si avvicina verso di me, ci abbracciamo.
In un attimo le nostre bocche si uniscono in un bacio caldo.
Le mie mani ancora nervose le toccano la schiena nuda, i fianchi.
Scendo più giù e le accarezzo il sedere, il bacio si fa più passionale.
"Entriamo in macchina", le dico.
Senza dire una parola prendiamo posto nella mia auto e subito ci avvinghiamo nuovamente.
Le accarezzo la coscia nuda senza allontanarmi neanche un secondo dalla sue labbra.
La mia mano si sposta con calma più in alto e poi si ferma proprio lì.
La accarezzo piano, in maniera lenta e decisa. Si fa sfuggire un sospiro.

"Isabel, non c'è la faccio più ad aspettare", le sussurro in un orecchio.
Lei mi guarda, lo vedo dagli occhi che mi desidera anche lei.
"Josh, anche io, ma... Qui? In macchina? Non è per nulla romantico, sai?"
Le bacio il collo.
"Dolcezza, ma non importa il luogo, è il momento quello che conta."
"Ma dai, guarda che qui ci becchiamo una multa per atti osceni! Poi non voglio farlo così, dopo questa serata orribile!"
Mi scoccia che mi abbia rifiutato però ha ragione.
Sono ancora nervoso per stasera e poi in lontananza c'è un mucchio di gente che passeggia sul lungomare.
"Ok dolcezza, come vuoi tu, allora faró in modo che quando avverrà sarà dopo una cena romantica a lume di candela, in un posto romantico."
Le faccio l'occhiolino e lei sorride.
"Okay, ci sto", mi risponde.
Metto in moto.
"Ehi, Josh?"
"Mmm?"
"Riguardo la cena romantica... Tutto tranne tartufo!"

Nocciola e Cioccolato Donde viven las historias. Descúbrelo ahora