19. Isabel

4.2K 200 107
                                    

È passato un mese, con Josh ci siamo sentiti praticamente tutti i giorni.
Io bloccata qui a Newport e lui a Los Angeles.
Veniva solo per i week-end e poi ripartiva il lunedì e in quei giorni stavamo sempre assieme.
È stato un mese stressante per lui, il semestre che si chiude, gli esami da dare, ma è andato bene.
Mi ha chiamato felice poco fa dicendomi che aveva finito di dare l'ultimo esame e adesso deve solo organizzarsi per tornare.
Sono felice, finalmente resterà qui per tutta l'estate, almeno finché non ricomincia il college, a Settembre.

Con Andres ci siamo visti poco, ufficialmente perché è stato troppo impegnato con i lavori, ma in realtà ho notato che il nostro rapporto si è raffreddato e mi dispiace di questo.
È il mio migliore amico da sempre, eravamo solo due bambini quando i nostri genitori ci hanno presentati, me lo ricordo ancora con quel berretto da baseball calato sugli occhi e un faccino sempre sorridente.
E quanti dispetti mi faceva!
Siamo cresciuti insieme, ci tengo tantissimo a lui, lo considero parte della mia famiglia.
Forse è solo stressato per il locale, la riapertura del Cebo avverrà tra due giorni e non voglio assolutamente mancare. Ci andrò con Josh.

Sono seduta sotto al patio a leggere un libro, sono così concentrata che non mi accorgo del rumore di un motore di un'auto che si spegne.
Alzo gli occhi e me lo ritrovo davanti, alto e bello come il sole.
"Josh! ma che ci fai qui! Pensavo tornassi domani!"
Lui e le sue dolci sorprese.
Lascio cadere il libro a terra e corro ad abbracciarlo.
"Ciao dolcezza."
Mi abbraccia sollevandomi e ci scambiamo un bacio sotto il sole cocente del pomeriggio.

"Potevi dirmelo che arrivavi, sarei venuta a prenderti e mi sarei fatta trovare più presentabile!"
"Tu sei sempre bellissima", mi dice e mi dà un morso leggero nel collo.
"Ahia! Ehi, non vorrai mica dar spettacolo ai vicini, dai, entra in casa." Lo trascino dentro ridendo e lo faccio accomodare.
Mamma è di sopra, non che non l'abbia mai visto, credo che abbia anche capito che è più di un amico per me.
Gli offro una bibita e parliamo del più e del meno.
Mi fa ridere perché vuole per forza che mi sieda sulle sue ginocchia accarezzandomi le gambe e facendomi il solletico mentre parliamo.

Dopo un po' mi fa alzare delicatamente e lui fa lo stesso.
"Devo andare ora, devo ancora salutare mio padre. Ci vediamo stasera intorno alle nove, okay? Vestiti elegante."
Si gira facendo l'indifferente apposta, sa benissimo che mi ha già messo nel panico.
Lui non mi dice mai come vestirmi.
"Ma perché? Dove andremo stasera?" gli chiedo.
"Ti porto a conoscere mio padre", mi dice tranquillamente, sul viso un sorriso.
"Coosaaa?!"
Suo padre? Mi sento imbarazzata solo al pensiero.
"Andrà benissimo, tu sei splendida e poi mio padre non vede l'ora di conoscerti", mi dice facendomi l'occhiolino.
"Adesso scusami, devo scappare."
Mi prende il viso tra le mani e mi dà un bacio prepotente, mordicchiandomi il labbro inferiore.
"Non sai quanto mi sei mancata, ci rifaremo, a stasera dolcezza."
Sono così frastornata che non gli dico nulla, lo guardo andare via, volgendo il viso verso di me prima di aprire la porta e facendomi uno di quei suoi sorrisi che tanto amo.
Conoscerò suo padre. Ma cosa devo mettermi?!

Le otto e mezza, sono pronta.
Mi guardo nervosa allo specchio, Sally dietro di me fa un fischio.
"Fantastica", mi dice.
L'ho subito chiamata dopo che è andato via Josh, ero nel pallone più totale, volevo un consiglio, qualcuno che mi aiutasse nella scelta dell'abito.
Non che ora vada meglio, penso agitata, mentre mi torturo con il dito una ciocca di capelli lisci.
Ho scelto un vestito color oro, scollato dietro, lungo, leggerissimo e scintillante.
Scarpe alte con il tacco, chiare come la borsa.

Sally si avvicina a me e mi guarda attraverso lo specchio.
"Andrà benissimo, sarà una serata magnifica", mi dice.
"Grazie Sally, davvero."
Le sorrido e solo ora mi rendo conto di quanto in realtà il nostro rapporto vada oltre l'essere semplici colleghe.
Abbiamo condiviso  ogni giorno per quasi due anni gioie, malumori, battute fatte sottovoce, confidenze, chiacchierate durante le pause e alla fine del turno.
Ci siamo date aiuto sempre, a vicenda, ogni volta che io o lei ne avevano bisogno.
Le giornate a lavoro mi sono sembrate più sopportabili  da quando Julias  l'ha assunta qualche tempo dopo di me, forse perché lei mi fa ridere con i suoi modi di fare buffi e le sue battute spiritose.
In realtà ha un carattere molto simile ad Andres, sempre entusiasta, pronta a guardare il bicchiere mezzo pieno.
Non come me che mi faccio prendere facilmente dall'ansia.

"Beh, io adesso vado, sono quasi le nove, la tua grande serata ti aspetta", mi dice e mi dà un abbraccio leggero per non rovinarmi il trucco.
"Sally, ci vediamo domani all'inaugurazione okay? Passo a prenderti io, così andiamo assieme e non sarai sola."
"Oh, grazie tesoro!"
Sembra stupita ma è felice, mi manda un bacio con la mano e scende giù.

Josh parcheggia la sua auto di fronte il Mastro's Ocean Club, uno dei ristoranti più esclusivi della città.
Scendiamo e io mi sistemo la gonna  dell'abito.
"Sei splendida", mi dice lui.
Mi blocca le mani nervose che tentano inutilmente di allisciare la gonna del vestito.
Me le prende e le bacia, mi fa sciogliere all'istante.
È affettuoso in un modo che mai mi sarei aspettata.
"In realtà mi hai fatto venire pensieri strani con questo vestito lo sai?" mi dice ridendo, prendendomi per mano.
"Josh, ti prego."
Ride divertito dal mio panico, mi stringe la mano con le dita che si intrecciano tra loro ed entriamo dentro così.

Suo padre come ci vede si alza subito dalla sedia.
"Ah, siete qui finalmente! Ciao Isabel, sono Robert, dammi pure del tu, lei è la mia compagna, Miranda."
Porgo educatamente  la mano sia a lui che alla compagna del padre che mi saluta con un'espressione annoiata.
"Sono così contento di conoscerti! Sai che Josh mi ha parlato spesso di te eh?" "Dai papà, non vorrai mettermi in imbarazzo", dice Josh.
"In imbarazzo tu figliolo? E quando mai lo sei stato!"

Ha una risata contagiosa e un modo di fare molto simile a suo figlio.
Si assomigliano molto anche fisicamente.
Ordiniamo qualcosa dal menù perché il cameriere è già arrivato, continuando a parlare del più e del meno.
"Conosco tuo padre, ma adesso si è trasferito, non è vero?"
"Sì, a Providence ", rispondo con una nota di seccatura nella voce senza rendermene conto.
Il padre di Josh capisce subito di aver toccato un tasto dolente senza volerlo e se ne dispiace.
"Ehi, ma questa bistecca è eccezionale." Josh mi salva subito.
"Isabel, avrai notato che mio figlio ha sempre fame! Un lupo malefico, divora qualunque cosa!"
Io rido e continuiamo a parlare così, di cose leggere e spensierate.
Anche Miranda partecipa un po' alle nostre conversazioni.
"Cara, i tuoi capelli sono eccezionali, è tuo il colore?" mi chiede e io le rispondo di sì.
"Davvero belli", mi dice.
Pensavo sarei morta di panico e timidezza e invece sono a mio agio.
Guardo Josh, lui mi sorride e mi passa il braccio dietro la schiena prima di bere un sorso di vino.
Questa serata si sta rivelando diversa da come mi aspettavo, diversa in meglio.
Stringo la mano a Josh e lui mi ricambia subito.

Nocciola e Cioccolato Where stories live. Discover now