8. Josh

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Mi sveglio con un gran mal di testa, gli alcolici di ieri sera hanno dato il loro risultato.
Guardo l'ora dal telefonino, le undici. Lo stomaco brontola dalla fame e ho bisogno di una doccia.
Mi giro nel letto e guardo il soffitto.
Come un lampo mi ricordo subito di ieri sera.
La festa in spiaggia, le luci, la musica, il bagno in mare e poi lei... Isabel.
Certo che ero più che brillo per fare quello che ho fatto.
Ho abbandonato la festa per riaccompagnarla a casa, ma che mi è passato per la testa?
Mi é sempre stata antipatica, con quell'aria fredda, da snob, come se il mondo le stesse facendo un favore a farsi calpestare da lei.
Forse provo solo pena per quello che le è successo. Sì, sicuramente è così.
Però è anche vero che mi è venuta voglia di baciarla.
È bella da togliere il fiato con quegli occhi nocciola e le labbra a cuore, quell'aria timida, vestita sempre in maniera semplice, nulla a che vedere con le ragazze dall'abbigliamento appariscente e il trucco  pesante a cui sono abituato.
Avevo sempre notato quanto fosse bella, anche a scuola, ma non l'ho mai considerata per niente a parte le frecciatine velenose che ci scambiavamo e poi ero troppo occupato tra allenamenti, ragazze e i miei amici e lei non faceva parte del mio giro.

Mi alzo con ancora Isabel che mi trotta in testa e scendo giù  portando il cellulare con me.
Mio padre è a lavoro, ma mi aveva detto che nel pomeriggio sarebbe stato a casa.
In soggiorno trovo Annie, la nostra domestica, occupata nei suoi lavori.

"Buongiorno Signor Josh, c'è la colazione in giardino."
"Grazie Annie, ma ti ho detto mille volte di non darmi del Lei."
"D'accordo Sig ehm Josh, é che mi viene più naturale darle del Lei."
"Allora sforzati, ho l'età di tuo figlio e poi mi fai sentire un anziano a chiamarmi signore, diamine!" Scoppiamo a ridere, lei con contegno però.
Anche nella risata non si lascia andare, come se avesse paura di essere ripresa, chissà come mai, ma qualche idea ce l'ho.

Alle mie spalle sbuca Miranda in un  vestito nero che le arriva al ginocchio e le pressa le tette rifatte, troppo giovanile per lei.
Indossa occhiali da sole firmati e orecchini a cerchio, troppi vistosi.
Il suo profumo forte mi invade subito le narici, è nauseante, nulla a che vedere con il profumo dolce e delicato che usava mamma.
Veramente nulla di Miranda assomiglia a mamma.

"Alla buon'ora Josh, io vado dal parrucchiere. Annie che ci fai lì impalata con tutto il mucchio di lavoro che hai da  fare, su su circolare!"
Sbatte le mani due volte e poi le fa  cenno di allontanarsi.
La mia voce è sprezzante.
"Su su circolare? La tratta degli schiavi è finita da un pezzo se non te ne sei accorta."
Mi allontano senza darle modo di replicare.
È una fuori di testa.
Non mi dice nulla, si limita a lanciarmi uno sguardo sdegnoso e poi gira i tacchi.
Non vede l'ora di non trovarmi più tra i piedi, nemmeno lei non mi  sopporta.

Mio padre è un uomo in gamba ma ancora oggi non mi capacito di come abbia potuto scegliersi un'oca del genere.
Eppure io e lui abbiamo un ottimo rapporto, siamo molto uniti, soprattutto da quando è morta mamma.
Mi ha cresciuto e mi è stato vicino come nessuno.
Non è stato un lavoro da poco crescere un ragazzino orfano di madre, chiuso e scontroso come lo ero io, ma lui non ha mai gettato la spugna.
Giorno dopo giorno con la sua presenza sicura e soprattutto ferma è riuscito a rendere più lieve la mia sofferenza.
Ho voluto passare le vacanze di primavera qui per lui, anche se Austin ha insistito non poco  per andare in qualche meta turistica piena di straniere, ma sono stato irremovibile. Volevo passare le vacanze a Newport, a casa.
Mi arriva un sms, è Austin.

"Ma che fine hai fatto ieri sera? Ti sei divertito con la morettina?"
Divertirmi... Sì come no, se sapesse! Non l'ho neppure baciata.
Realizzo che non ho nemmeno il  numero di telefono di Isabel.
Non che lo voglia.
O forse sì?
Ma sì dai, al massimo se cambio idea lo cancello, che mi frega.
Potrei averlo facilmente, basta domandarlo ad Andres.
Peró pensandoci bene sono troppo amici, lui le chiederebbe sicuramente il permesso e c'è sempre il rischio che lei dica di no.
Un rischio molto elevato, penso con un sorriso.
Poi mi viene in mente una splendida idea. 
Mando un sms a Olivia scrivendo veloce sui tasti, sorridendo tra me e me.
Sì, dovrebbe funzionare.
Olivia è mia amica, non mi dirà mai di no.
Poso il telefono e mi concentro sulla colazione per dare finalmente  tregua al mio stomaco.

Nocciola e Cioccolato Where stories live. Discover now