47. Giorno Infernale

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Pov's Caroline

Avete mai avuto la sensazione di affogare nelle vostre paure?

Quella sensazione opprimente che ti divora tutte le energie, che ti accoltella la mente.

Mi sentivo proprio così in quel momento.

Intrappolata nelle mie paure.

Le mani di chi fino ad un giorno prima consideravo amiche, ora mi tenevano strettamente le braccia per impedirmi qualsiasi mossa.

Non è che non avessi la forza per oppormi alla sua stretta. È che non riuscivo ancora a realizzare cosa mi aveva fatto, chi era diventato o chi è sempre stato.

Non riuscivo.

Nella mia mente lui non era così, non lo era.

Avere l'immagine di una persona nella propria mente rende tutto così difficile. Tutto troppo doloroso.

"Basta, le stanno sanguinando le orecchie" Erik allenta la presa notando che oramai non avrei le forze neanche per camminare.

"Tienila ferma. Non ci fermeremo ora" ordina Vanessa.

"Fatele fare una pausa" ritenta Erik bloccandoli.

Ivan sembra rifletterci un attimo per poi acconsentire.

"N-no, continuate" sussurro.

Vanessa, Kevin e Ivan mi guardano scioccati.

"Cosa? Non sento cara" sorride Vanessa.

"H-ho det-to continuate"mormoro.

Un forte fischio alle orecchie mi costringe a chiudere gli occhi oer qualche istante.

"Sei pazza? Stai per svenire, non possono andare avanti" mi riprende Erik.

"E allora? Cosa te ne importa se svengo o se mi uccidono?
Non hai il diritto di preoccuparti per la mia salute" lo fulmino.

"Bene, allora proseguiamo" Vanessa contenta e soddisfatta accende di nuovo quella macchinetta.

In men che non si dica le scariche elettriche iniziano a perforarmi la mente.

Mi mordo il labbro cercando di trattenere le urla di dolore che vorrei lanciare.

Fa troppo male.

Fa dannatamente male.

Delle gocce di sangue dalle mie orecchie cadono sul pavimento. La stanza comincia a girarmi intorno e dei forti fischi mi pervadono le orecchie.

Non vedo più nulla.

Nero assoluto.

Sembra che la vista mi abbia completamente abbandonato.

Finché all'improvviso l'immagine di un uomo che non ho mai visto prima  si fa spazio nella mia mente.

È rinchiuso in una cella davanti a me, è seduto e sembra appena essere stato picchiato a sangue.

"Cosa ci fa una bella bambina come te qui?"mi chiede.

"Dam ho paura, svegliati" urlo ignorando le parole di questo uomo che non conosco.

Ma Damon sembra non sentirmi affatto. Lo scuoto ripetutamente ma nulla da fare.

"Il tuo amico sembra essere svenuto, non preoccuparti tra qualche minuto si sveglierà"mi rassicura l'uomo accanto a me.

Lo osservo per bene e ora che lo guardo così da vicino noto che ha un braccio e una gamba legate con delle catene.

"Come mai l'hanno legato così forte? Hanno rapito anche lei?"

Healing LoveWhere stories live. Discover now