45- Sospetti E Piani Folli

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Pov's Caroline

"P-pronto, D-damon... Era una trappola io-"

"Dove sei? Non muoverti da lì. Sto arrivando"

"È un bar, si chiama 'Nelwane'.
Siamo vicino ad un benzinaio, non è tanto distante dalla casa.
Ti prego fai presto" sussurro.

Flashback

"Scusi lei sa che cos'è successo a mia madre di preciso?"

L'ansia mi assale, il mio telefono si è spento da solo dopo che ho mandato il messaggio a Antony.

Non si riaccende più.
Penso abbia la batteria scarica.

"Non saprei dirle signorina Natalia"

Annuisco cercando di distrarmi in qualche modo.

Devo mantenere la calma.

Osservo il paesaggio dal finestrino scorrere sotto ai miei occhi velocemente.

Vorrei solo avere un attimo di pausa da tutto questo.
Da tutta questa ansia e paura.
Vorrei si fermasse tutto per un attimo solo per avere il tempo di respirare di nuovo.

"Stia tranquilla, sono sicuro sarà stato solo un piccolo malore" aggiunge cercando di calmarmi.

Un piccolo malore?

Lo osservo per qualche secondo.

Ha appena detto piccolo malore?

Tutti gli uomino di John sanno della malattia di mamma.
Non direbbero mai 'piccolo malore' e ora che ci penso bene, io quest'uomo non l'ho mai visto.

Gli uomini di John sono sempre in completo, lui invece no. Ha una giacchetta di pelle e dei jeans neri.

Un senso di disagio e paura comincia a pervadermi.

"Lo spero non potrei vivere senza mia madre" rispondo mascherando la mia paura.

Questo non è un uomo di John.

Questa è una trappola.

"Mi viene da v-vomitare" recito portandomi una mano alla bocca.

In realtà ho una fortissima sensazione  di ansia e di paura addosso che fanno sembrare tutto ciò molto vero.

"E mi s-sento svenire, possiamo fermarci un attimo" mormoro vedendolo preoccupato.

Devo contattare qualcuno.

"Aspetta, accosto qua.
Entriamo nel bar" dice leggermente scocciato.
Per mia fortuna parcheggia l'auto davanti a un piccolo bar di cui memorizzo subito il nome.

Non siamo molto lontani dalla casa di Violet, se chiamo Damon forse sarà in grado di intervenire in tempo.

Mi apre la portiera dell'auto e mi accompagna all'interno sostenendomi per il braccio.

"Ti aspetto qui"dice fermandosi davanti alla porta del bagno delle femmine.

Certo che mi aspetti, ci manca solo che entri con me.

Appena chiudo la porta il panico prende il sopravvento su di me.

Cosa faccio adesso??
È attaccato alla porta e ho il telefono morto.

Chi diamine è? Perché sta mentendo?
Dove mi vuole portare?

Okay, niente panico. Respiro profondamente.

Provo a riaccendere il telefono ma nulla, non dà alcun segno di vita.
Il che mi mette ancora più agitazione di prima.

"Ti serve un telefono?" chiede una ragazza che si asciuga le mani vicino al lavandino.

Healing LoveWhere stories live. Discover now