12.

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Il cuore mi batteva forte. Ma perché non stavano più seduti insieme ? Cominciai ad immaginare di tutto e di più. Ero troppo curiosa,volevo capire il motivo.'Nicole basta, hai chiuso con loro. Devi farti gli affari tuoi'. Sentivo la voce di Noemi che sussurrava nei miei pensieri. No,non ci riuscivo. Era più forte di me. Marta era avanti, seduta vicino ad una signora , che guardava fuori dal finestrino. Andrea era  due file dopo di sedili da Marta. Anche lui dalla parte destra che guardava fuori.  Durante il tragitto non si parlavano,ne' si giravano per guardarsi. Niente di niente. Sembravano non essere più fidanzati. La cosa mi rendeva incredibilmente ansiosa. A volte lo sguardo di Andrea ricadeva sul volto di Marta. E non era più lo sguardo felice di prima. Era diverso. Era quello di un ragazzo triste e nervoso contemporaneamente. Conoscevo quello sguardo,lo avevo già visto nei primi periodi quando Andrea conobbe Marta di persona. Era sempre nervoso quando sapeva di vederla e non sape re cosa dirle o fare. Marta non girò il capo nemmeno per un secondo. Rimase a fissare fuori per tutto il tempo però  non era mica scema , avvertiva che Andrea la stava guardando e lo faceva a posta.La conoscevo bene e sapevo che si comportava da orgogliosa quando le dava fastidio qualcosa o meglio qualcuno. Capivo che c'era tensione tra di loro. Volevo sapere il motivo. L'unica cosa a cui davano retta erano i loro cellulari. Ogni due secondi scrivevano su quel dannato schermo. Ma che scrivevano? A chi? Su whatsapp avevano gli ultimi accessi entrambi uguali. Poi quando lei non era più online lui lo era. E viceversa. Che stava succedendo? Quando Andrea scese dal pullman non la salutó. Nemmeno ci provò ad avvicinarsi a lei. Che strano. Non era tanto il sapere se si erano lasciati o meno. Ma capire il motivo. Perché si erano dovuti lasciare se fino a un giorno prima erano la coppia più innamorata del momento!?

'Oh li hai visti?' Mi chiese Elisabetta che era al mio fianco. Rimasi stupita. Allora non ero l'unica che li stava osservando. A poco a poco notai che a quanto pare non eravamo solo in due. 'Certo che siamo tutti pettegoli. ' esclamai. 'Ed ora lo sai? È inevitabile non notarli. Tutti sanno quanto hanno fatto per stare insieme ed ora da un giorno all'altro sono così? Eh dai..la curiosità ci divora!' 'Ma il mondo gira davvero intorno a quello che fanno o non fanno loro?' Le chiesi facendo finta che non me ne fregava nulla. 'Eh dai non fare la finta menefreghista, si vede che in fondo ridi sotto i baffi!' Mi rispose facendomi l'occhiolino. 'Comunque  non credo che si siano lasciati,stamattina erano insieme seduti.' Aggiunse. In effetti anche a scuola Marta si comportava normalmente ,rideva e scherzava con tutti. 'Boh,non lo so...'non ne avevo idea di quello che poteva essere accaduto in mezz'ora, dalle 12 alle 12 e mezza.

Uno può pensare "in mezz'ora che può succedere?" ,io ad esempio  prima ero tranquilla poi in un attimo ero sul punto di litigare con un deficiente.

'Comunque sia ,è giusto che anche tu meriti la tua vittoria!' Esclamò Elisabetta. Vittoria? E  di cosa?

'Scusa,di che parli?'

'Intendo che tu sei stata troppo male per loro. Cioè soprattutto i primi due mesi eri sempre a piangere, io mi ricordo. Ci tenevi troppo, si vedeva. Ma ricorda che  la vita è una ruota che gira,prima o poi verrai ricompensata. Hai un cuore d'oro se riesci a volerle bene comunque dopo tutto il 'male' che ti ha fatto.' Che parole dolci. 'Beh,è normale,io le voglio bene, per me è lo stesso una sorella anche se non siamo più come prima. Si è vero sono curiosa nel vederli in quel modo perché vorrei capire cosa le passa per la mente.'  Era strano quello che sentivo in quel momento. Era come se il fatto mi rendeva partecipe al massimo e mi faceva insospettire. Ma non tanto per Andrea ma per Marta. Forse non riesco a descriverlo perfettamente ma invece di farmi stare bene come doveva essere perché forse si erano lasciati era il contrario. Ero triste perché pensavo a quello che poteva provare in quel momento Marta e mi faceva male. Ero abituata a sapere ogni cosa di lei soprattutto quando era un qualcosa di negativo e riuscivo a comprendere sempre anche da un solo sguardo come si sentiva. 'Forse sono ancora troppo bambina per non riuscire a fregarmene di lei' esclamai pensierosamente. 'No,sei troppo ingenua e buona.' Mi rispose guardandomi negli occhi.. poi continuò. 'Ma non cambiare. Rimani così.' Sorrisi. Non potevo immaginare che il mio carattere troppo ingenuo piacesse a qualcuno. Forse mi sottuvaluto un pò troppo. Insomma non ho mai avuto autostima. Non mi sento mai all'altezza di niente. Come se ogni cosa è meglio di me. E non lo faccio per fissazione ma forse è perché non mi accetto per come sono. Il mio fisico è un chiaro esempio. Sono in continua lotta contro il grasso situato sulla mia pancia o nelle cosce. Mia mamma dice che sono solo una stupida che si fa solo complessi,ma io non sono d'accordo. Io mi vedo grassa anche dopo aver perso 15 kili non riesco ad arrivare al mio tipo fisico ideale. Penso 54 kili per 163 centimetri e anche se le misure sono perfette mi chiedo il perché continuo ad avere i fianchi larghi o le cosce grosse. Avrei tanto preferito un fisico a pera,con la vita stretta e le forme al punto giusto. Io no. Ho la forme solamente dove dovrebbero mancare. Non è per niente bello, perché poi ogni volta che mi guardo allo specchio mi viene da piangere. In classe ad esempio quasi tutte le mie compagne hanno dei fisici meravigliosi, inclusa Marta. Nonostante siano magre hanno quasi tutte una terza di reggiseno e le gambe più fine delle mie. Io ci soffro perché vorrei avere le loro taglie invece sono l'opposto. Lo so ,nel mondo ci sono problemi peggiori e queste sono lamentele da niente però sono nella fase dell'adolescenza e ho anche i miei dubbi e incertezze. 'Grazie Eli' risposi ancora sorridendo. 'Almeno qualcosa di positivo ce l'ho.' Il pullman era arrivato alla mia fermata. Dovevo scendere per andare a casa. Cercai di passare avanti per scendere. 'Ciao ' mi disse Marta.

Amami,ma davvero.Where stories live. Discover now