Chi uccido?

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Sbuffai appoggiando nuovamente il cellulare sul tavolo che per l'ennesima volta aveva iniziato a squillare. -C'è qualcuno che ti infastidisce?- mi chiese Stefan che ormai aveva terminato il suo hamburger -Non proprio, diciamo che ha fatto una cosa brutta e ora vuole in qualche modo parlarmi- -Dev'essere proprio brutta se non vuoi neanche parlargli- disse lui guardandomi ed io annuii -non immagini neanche- 

-Senti, non voglio essere inopportuno dato che ci conosciamo si e no da un'ora ma avrei il piacere di rivederti Elena. Stasera magari- ed io sorrisi arrossendo leggermente -Non sei inopportuno, cosa avevi in mente?- -Conosci il ristorante sulla road67?- -Oh si, certamente-            -Potremmo andare li- ed io annuii -d'accordo- disse lui allungandomi il suo cellulare -Segnami il tuo numero così più tardi ci accordiamo-



-Allora? Com'è andata?- strillò la mia migliore amica al telefono ed io inconsciamente sorrisi -Benissimo direi, abbiamo un appuntamento stasera- -Davvero?! E come ti sembra? Dove andate?- -Abbiamo parlato tanto, sa ascoltare e sa farmi ridere. Mi sembra proprio un bravo ragazzo che è la cosa perfetta per me ora come ora. Andiamo da Craigs sulla 67esima, hai presente?- -Oh si certo! Son felice per te Elena, ti meriti un po' di felicità- disse lei prima di terminare la conversazione.

Controllai l'orologio, erano le 2 di pomeriggio e davanti a me un lungo studio mi stava attendendo prima della cena con Stefan.


..


-Già di ritorno?- dissi rivolgendomi al mio caro fratellino che aveva appena varcato la soglia di casa. Klaus se ne era andato già da qualche ora, avevamo deciso di colpire subito e non aspettare a lungo. Stasera lo avremmo colpito con della verbena e poi lo avremmo rinchiuso nei sotteranei provando ogni singolo metodo per fargli tornare l'umanità. -Non sono affar tuoi- rispose lui facendomi sorridere -Hai impegni stasera? Pensavo di fare una serata come ai vecchi tempi- e lui rise -No e non sono affari tuoi neanche questi- disse scomparendo dalle scale.

Stefan non si era mosso per tutto il giorno, il che era perfetto per il nostro piano, controllai l'orologio le 19.30, in meno di un'ora avremmo dato inizio al nostro piano. Ma si sa che un piano non va mai come previsto. 

-Dove stai andando?- dissi all'improvviso quando uno Stefan fin troppo elegante raggiunse la porta d'ingresso -Te lo devo ripetere un'altra volta Damon? Non sono affari tuoi- disse chiudendo poi la porta alle sue spalle.

Dannazione, questo non era previsto o almeno non con così poco preavviso.

-Klaus, abbiamo un problema. Dovete venire qua, ora- dissi velocemente al telefono e in meno di venti minuti mi ritrovai lui, Enzo e Bonnie sulla soglia di casa.

-Troppo strano vedervi tutti qui- dissi prima di scuotere la testa - Dobbiamo andare ora-

-Dove? Stefan non è qui?- chiese quindi Klaus -No, è uscito quando ti ho chiamato ma non so dove, dobbiamo cercarlo- dissi afferrando le chiavi della mia macchina e feci cosi il segno a tutti di seguirmi.

-D'accordo, pensa, dove potrebbe essere? Non ti ha detto niente?- dissi quindi Bonnie seduta sul sedile posteriore, la guardai attraverso lo specchietto -No, solo che non erano affari miei. Ed era vestito elegante- 

-Un'appuntamento quindi- disse nuovamente la ragazza facendomi sterzare il volante di colpo -Damon! Ma che ti prende?- esclamò Klaus accanto a me -Sta andando da Elena! E' il suo modo di vendicarsi- dissi agitandomi ed accelerando.

Bussai più volte alla porta dell'appartamento di Elena ma non ricevetti nessuna risposta -Non è qui- ringhiai io -Forse hai ragione, ma come facciamo a trovarli adesso?- chiese Enzo ed io presi un grosso respiro cercando di incanalare le mie idee 

My worst nightmare. - DelenaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon