Damon, Damon Salvatore.

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-Si può sapere che hai?- disse la mia migliore amica quando mi vide praticamente immobile -Mi stai spaventando- continuò successivamente a parlare mentre raccolse il cucchiaino da terra; Non ricevette nessuna risposta da parte mia, ma una voce maschile interruppe il suo dialogo

-Buonasera ragazze- disse l'uomo arrivando dritto al nostro tavolo

-Non abbiamo niente di alcolico da darti, mi dispiace- disse seccamente Caroline che evidentemente non voleva aver problemi 

Forse non mi ha riconosciuta, non sarebbe cosi stupido da venire al mio tavolo, a meno che abbia cambiato idea e non intenda uccidermi. Ma non sarebbe nemmeno così stupido da uccidermi in un locale pieno di gente, no? 

Cercai di respirare, per quanto possibile e calmarmi. -Comportati normalmente- disse una vocina dentro di me e io sorrisi semplicemente

-Non cerco da bere, ma solo un po' di compagnia, quindi se permettete..- rispose velocemente per poi sedersi proprio al nostro stesso tavolo -E' da maleducati sedersi senza il permesso di chi è effettivamente già seduto- continuò a parlare Caroline per poi sbuffare.

-Lasciate che mi presenti- disse allungando una mano verso la mia migliore amica che seppur scocciata ricambiò la stretta -Sono Damon, Damon Salvatore- disse e persi un battito. Finalmente il volto dei miei incubi -e ora anche della mia realtà- aveva un nome,Damon. 

-Io sono Caroline e lei è Elena- rispose quindi ricevendo un calcio da sotto il tavolo da me. L'ultima cosa che volevo è che il serial killer sapesse il mio nome, ma ovviamente la mia migliore amica questo non poteva saperlo.

Damon allungò le labbra in un sorriso e allungò una mano verso la mia, quando ricambiai la stretta seppur titubante, il ragazzo lasciò un piccolo bacio sul dorso della mia mano. -E' un piacere conoscerti, mi sembri così famigliare-

E forse, mi stavo sbagliando. Si ricordava di me, eccome se si ricordava e non aspettava altro che uccidermi come tutte le sue vittime.

-Forse è ora di andare- mormorai a denti stretti verso la mia migliore amica che continuava a non capire il perchè del mio strano comportamento. 

-Posso offrirvi da bere?- disse allora Damon

-Sono le tre del pomeriggio, anche se evidentemente non te ne sei accorto- sbottai quindi io -Dobbiamo andare- dissi lanciando un'occhiataccia alla mia migliore amica.

-Insisto, volete qualcosa da mangiare?- continuò il ragazzo e persi tutta la mia pazienza alzandomi in piedi e sporgendomi verso di lui che era rimasto ancora seduto

-Smettila di fare il finto carino, sappiamo entrambi che mi hai riconosciuta e so qual'è il tuo intento.- dissi tutto d'un fiato ma nei due secondi successivi capii che forse non era stata una buona idea. Improvvisamente i lineamenti del viso del ragazzo si tesero lasciando spazio ad un volto serio e arrabbiato ma allo stesso tempo sorpreso -Come fai a ricordarti di me?- ringhiò quasi.

-Pensavi di incantarmi con due parole? Non so se lo sai ma nel mondo umano non funziona così- dissi e mi morsi nuovamente la lingua. Vuoi proprio farti ammazzare Elena, non c'è altra spiegazione.

In tutto ciò Caroline ci guardava senza capire cosa stesse realmente succedendo ma capendo di essermi cacciata in un brutto guaio cercai di liquidare velocemente la situazione -Forza Caroline, andiamo, subito.-

La mia migliore amica vedendomi troppo seria si alzò senza dire una parola e insieme a me si incamminò verso l'uscita; Non ci volle molto quando un Damon arrabbiato si fiondò davanti a noi, non feci in tempo a parlare che guardando negli occhi Caroline si rivolse a lei -Dimentica questo pomeriggio, torna a casa e se qualcuno te lo chiede Elena è partita per qualche giorno-

My worst nightmare. - DelenaWhere stories live. Discover now