"Ma poi avete capito il motivo per il quale hanno rapito solo te e Damon, mentre Luke e Melanie no?"

"Stavano cercando un qualche ricordo che a quanto pare avevamo solo noi due. Ma entrambi l'abbiamo rimosso"

"E l'hanno ottenuto?
Domanda stupida, se vi hanno lasciati andare di sicuro l'avranno preso"

"A quanto pare si, ma io non lo ricordo affatto. Sono svenuta penso, ogni volta che cerco di sforzarmi e ricordare qualcosa di quel momento mi viene un fortissimo mal di testa"

Ho provato, ore e ore passate a cercare di ricordare il più possibile.
Qualsiasi cosa, qualche indizio.

Ma nulla, nero totale.

Damon ricorda tutto quello che loro hanno visto con la macchina tra i suoi ricordi, ma io no. Non riesco a ricordare quel momento.

"Non ti sforzare invano.
Vedrai che il ricordo verrà da sé, l'importante ora è che tu sia viva e salva"

Sospiro sapendo che ha perfettamente ragione. Nonostante ciò, il fatto di non riuscire ancora a ricordare mi turba profondamente.

La psicoterapeuta continua a venire due volte a settimana per le mie sedute di rielaborazione, nel tentativo di tirare fuori qualche indizio utile ma nulla.

Inoltre Luke e John mi impediscono di sapere di più sull'andamento delle indagini.

"Sai Erik?
Mi chiedo veramente cos'ho tra i miei ricordi di così prezioso da spingersi a tanto" rifletto.

"È che le persone cattive non hanno un animo come il tuo, non si fanno scrupoli per ottenere ciò che vogliono"

"Chissà fino a dove volevano spingersi pur di ottenere e di raggiungere il loro obiettivo" sospiro.

Erik sembra riflettere attentamente sulle mie parole. Ha l'aria pensierosa e anche un po' cupa.

"Tu come stai? Sto parlando solo di me stessa, perdonami.
Cosa mi racconti?" chiedo.

"Io sto bene"

"Sicuro? È da giorni che sembri strano"ammetto.

Non parla molto di se stesso, è diventato più chiuso e riservato.
Come se si stesse allontanando da solo da tutti noi. Ho chiesto anche a Jen se ne sa qualcosa ma mi ha detto che non parlano molto, che da quando mi hanno rapito lo vede poche volte.

"In realtà c'è qualcosa, ma non ne voglio parlare"ammette.

"Tranquillo, se è qualcosa in cui posso essere d'aiuto fammelo sapere.
Non tenerti tutto dentro Erik, non fare il mio stesso errore"

"Io vorrei parlarne, sentirmi meno pesante ma non posso.
Ho fatto una cosa a una persona a cui tengo tanto, una cosa brutta.
Ora non so come andare avanti, non so se riuscirà a perdonarmi o meno"

Lo sguardo basso, le mani che che sfregano agitate sui jeans e la voce tremante.

"Gli hai chiesto scusa?" chiedo.

Sembra molto pentito e affranto.
Ed è strano, perché Erik non è tipo da commettere torti così nei confronti degli altri.

Anzi, lui è sempre stato il saggio della situazione.

Colui che ha sempre la risposta pronta, la soluzione al momento giusto.

"Non sa neanche cos'ho fatto e forse è anche meglio così... se lo scoprisse, non sarebbe mai in grado di perdonarmi" ammette tristemente.

Evita il contatto con i miei occhi per l'evidente imbarazzo. Di solito sono sempre io quella a confidarsi a lui ciecamente per ogni mio problema.
È la prima volta che succede l'inverso.

Healing LoveDonde viven las historias. Descúbrelo ahora