36. Credete nell'amore, sempre

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Kira prende in mano il cellulare. Ha smesso di squillare. Menomale.

Forse ho parlato troppo presto. Sblocca il mio telefono con il codice e inizia a leggere i messaggi. Oh cazzo.

Quando riesco a rialzarmi è troppo tardi: lei è incazzata nera. Inizia ad urlarmi contro. Non ci capisco più niente. La sua voce mi rimbomba in testa ma non riesco a focalizzarla. Sento solo parole staccate. Merda. Coglione. Tradire. Fiducia.

Capisco però alla perfezione l'ultima frase.

Non voglio stare con una che non sa neanche dirmi in faccia che non vuole che sia io ad allenarla!

La guardo, furibonda.

"Scusa? Lo sai che è passato quasi un mese e non mi hai allenato neanche una volta per la riabilitazione? Pensi solo al sesso! Ah, e sì, giusto, al tuo stracazzo di lavoro!" le urlo in faccia.

E' furiosa. Mi fissa con disprezzo.

"Mi stai dando dell'egoista? E perché esattamente? Perché lavoro? Ma se non lavoro io, chi li porta i soldi a casa? Me lo spieghi? Ci riesci tu, che non lavori?" sputa acida.

"E tu mi spieghi come cazzo faccio io a lavorare, che vado ancora al liceo?" ribatto.

"Sbaglio o questo è il tuo sesto anno di liceo? Se facessi qualcosa nella tua cazzo di vita magari non avresti dovuto ripetere un anno, no?" replica, alzando la voce.

Brutta stronza. Lo sa benissimo che ho perso un anno quando è morta mia madre. 

Mi astengo dal risponderle. Lei capisce che mi ha colpito basso e, invece di scusarsi, rigira il coltello nella piaga.

"Non dici niente, eh? Perché in fondo lo sai che ho ragione."

"Chiudi quella bocca di merda" dico io, stringendo i denti.

"Non è quello che mi hai detto 10 minuti fa" sibila.

"Vedi che ho ragione? Pensi solo al sesso, cazzo!" urlo.

"E tu pensi solo a quello che faccio quando non sono con te. Sei tu quella ossessionata con il mio lavoro, non io!"

Mi lascia ancora una volta senza parole.

"Mi sono rotta il cazzo" continua Kira. "Sei gelosa di tutto. Guarda, Max, mi stai dando ai nervi. Non funziona così una relazione."

❙❙

Ad uno spettatore esterno, questa scena può sembrare strana, quasi comica: due ragazze nude, bagnate fradicie che si urlano addosso. Ridicolo, no?

Però, a me, che sto vivendo questo inferno in prima persona, non fa per niente ridere. Mi fa piangere. Mi fa urlare. Mi fa odiare le persone. Mi fa venire voglia di gettarmi a terra e rannicchiarmi su me stessa a frignare. 

Vorrei strozzarla, e allo stesso tempo baciarla. Come fa una persona che ami così tanto, a farti stare così male? Perché deve essere così difficile? Perché non mi merito la felicità?

Kira esce dal bagno. Non provo neanche ad inseguirla. Si veste, prende tutta la sua roba e la getta dentro un borsone da palestra. Nel giro di 5 minuti esce di casa mia, sbattendo la porta. 

Mi ha lasciata. 

Mi ha lasciata indietro.

Ormai, sono solo un capitolo passato della sua fottuta vita.

Non riesco a muovermi. Non riesco a realizzare la cosa. Mi ha abbandonata, ma ancora non me ne rendo conto. La persona più importante della mia vita mi ha abbandonata a me stessa. Il mio nemico più grande.

FINE

A/N:

Ora, non so dirvi come andrà a finire questa storia, perché non so neanche io come uscire da questa situazione. Quindi, con il cuore in mano, il finale della storia rimarrà aperto. Posso solo dirvi di credere nell'amore, sempre. Perché sì, magari sono solo una ragazzina, ma prima o poi l'amore verrà. Sia per me, che per ognuno di voi. Bisogna solo saper aspettare.

Beh, siamo arrivati alla fine. Che ve ne pare? Che pensate di questo finale? Era come vi aspettavate? Spero la storia vi sia piaciuta, vi abbia fatto ridere e piangere un po'. Tranquilli però, ancora non vi lascio: ho scritto il "prequel" di questa storia! Rimanete attivi per molto altro. Presto novità. 

Ringrazio tutt* per il supporto, per le letture e le stelline che lasciate. Vi voglio bene.

Credete nell'amore, sempre.

Una ragazza per meWhere stories live. Discover now