15. Film mentali

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È sorridente. Di un sorriso contagioso che è impossibile non ricambiare. Sorrido un tantino imbarazzata, ancora ferma immobile sul pianerottolo. 

"Sono seriamente l'unica invitata o aspettiamo qualcun'altra?" 

Lei ridacchia, come se sapesse già che le avrei fatto quella domanda.

"L'unica e la sola che oggi dormirà con me nel mio letto" risponde ammiccando.

Sento all'improvviso un brivido che mi corre veloce lungo la schiena. Sbaglio o ci sta provando con me?  

"Lascia la borsa dove vuoi e accomodati pure sul mio letto. Fai come se fossi a casa tua, mi casa es tu casa" sorride.

Io la guardo stranita. Che cos'era? Un insulto in giapponese? La mia confusione non passa inosservata, infatti le provoca un piccolo sorriso divertito.

"Significa la mia casa è la tua casa, dallo spagnolo." Assume un'aria da finta intellettuale. "Seriamente non hai mia sentito questo modo di dire?"

"Non so che dirti, lo spagnolo non fa per me. Diciamo che tra spagnolo e italiano preferisco quello che c'è in mezzo"

"Cioè?"

"La ricreazione" sorrido.

Lei scoppia in una risata fragorosa. Non riesco a capire se è vera o meno, ma vederla ridere mi fa battere il cuore a mille, quindi poco mi importa.

Si riprende dalla risata ed assume un'espressione provocatoria.

"Beh, tu inizia pure a dormire se vuoi. Io vado a farmi una doccia veloce" dice, mantenendo il suo sguardo po' troppo a lungo su di me. Cazzo, ci sa fare.

-

La aspetto seduta nel lato destro del letto. Sembra non arrivare mai. Mi sento gli occhi così pesanti, devo dormire. Provo a rimanere sveglia. Guardo l'orario: è in bagno da più due ore. Ma che cazzo sta facendo lì dentro? ...Però forse un'idea ce l'avrei.

Ho sempre più sonno. Sono sempre più stanca ogni secondo che passa. Basta, non ce la faccio più. Devo chiudere gli occhi.

-

Mi sveglio all'improvviso, con l'odore di caffè e pancake disperso nell'aria. Il sole è quasi sorto completamente, e dei sottili raggi di luce attraversano la stanza. La parte di letto accanto a me è vuota. Michelle mi starà aspettando in cucina. 

Senza pensarci due volte, raggiungo la mia amichetta al piano di sotto. Eccola lì, davanti ai fornelli, a girare pancake con un sorriso stampato in faccia.

"Buongiorno tesoro" mi saluta dolcemente. "Caffè? Pancake? Spremuta? Croissants? Serviti pure!"

Mi viene da piangere a vedere tutto quel ben di Dio sul tavolo. 

"Mi sta chiamando. Lo sento" borbotto, ancora mezza addormentata.

"Che cosa?"

"Il diabete" rispondo io, prima di abbandonarmi su una delle sedie della sala da pranzo a trangugiare caffè nero e pancake appena fatti come se non ci fosse un domani.

Michelle sorride divertita. Si siede e fa colazione con me, ma a differenza mia, che ho ingoiato mezzo mondo in due minuti, mangia due fette biscottate e fa una faccia soddisfatta.

"Io vado a vestirmi. Raggiungimi quando hai finito di mangiare" dice, prima di alzarsi dalla sedia e lasciare la stanza. 

Bene, ora mi fa anche sentire in colpa perché mi sono abbuffata come un maiale e lei ha sfiorato due cose in croce. E' troppo presto per arrabbiarsi già a quest'ora, quindi decido di finire il mio croissant in totale calma e poi mi alzo per andare a vestirmi.

-

Arriviamo a scuola appena in tempo. Scendo dall'automobile di Michelle.

"Grazie per il passaggio."

"Figurati, dovere mio. Io vado a cercare parcheggio, tu intanto entra in classe, ci vediamo lì" mi dice, prima di chiudere la portiera e premere l'acceleratore.

Sospiro. Zaino in spalla e voglia di studiare pari a zero, mi dirigo verso l'entrata di scuola. Nel momento in cui percorro il primo corridoio, sento bisbigli e mormorii. Che stiano parlando di me? Bah, magari sono veramente io che mi faccio troppi film mentali.

A/N: Domenica scorsa alle 5:30 di Mattina ho finito la storia. Piccolo spoiler: finirà al capitolo 36! Ne approfitto per ringraziarvi tutt* di star seguendo questa storia e per le stelline che lasciate. State dando sempre più visibilità alla storia e non potrei esserne più felice. Continuate così, vi amo :)

Una ragazza per meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora