6. Dai, vieni da me

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Prendo coraggio e le tocco la spalla. Michelle si gira, causando il movimento dei suoi lunghi capelli biondi.

"Hey, uhm-- dato che sei nuova... Se ti serve una mano ti posso aiutare io con lo studio."

Mi guarda divertita e mi squadra con occhi confusi.

"No, grazie, sono molto preparata. Se vuoi possiamo studiare insieme", sorride.

Mi brillano gli occhi.

"Ci sto. Oggi alle 16:00?"

"Okay. Casa mia" conclude con un sorriso enorme.

Esito un attimo ma, prima che potessi farle la domanda, afferra il mio braccio e con la penna scrive un indirizzo. Sono quasi emozionata. È fatta.

-

Alle 14 in punto esco da scuola. Corro a casa. Faccio tutti i compiti, molto probabilmente sbagliati, ma non mi interessa. Le mie intenzioni per il pomeriggio sono ben altre.

Alle 16:00 come un'orologio svizzero mi trovo all'indirizzo indicato. Inizialmente avevo anche temuto mi avesse dato una via falsa, ma quando arrivo c'è il suo cognome sul citofono. Menomale. Suono. Una voce bellissima, la sua, risponde.

"Chi è?"

Sono tentata di rispondere stocazzo, ma mi trattengo.

"Sono Max-- Ti ricordi? Ci dovevamo vedere."

Sento un rumore metallico. Ha aperto il portone. Entro impaziente e dopo un paio di rampe di scale arrivo al piano. Sono ferma davanti al suo portone. Numero 12. Suono il campanello.

Il portone si spalanca dopo pochi secondi. Eccola lì, a fissarmi, con un sorriso stampato in faccia.

Una ragazza per meDonde viven las historias. Descúbrelo ahora