27. Ci sono persone e persone al mondo

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Sto per entrare a scuola. Il cortile è deserto. Controllo orario. Sono le 8:56. Decido di aspettare fino all'ultimo minuto per raggiungere la classe, per evitare le domande della professoressa.

Mi siedo sul muretto e mi guardo attorno. Il mio sguardo si ferma su due ragazze sul marciapiede opposto, nascoste dietro i secchioni, intente a pomiciare. Beate loro, penso inizialmente; bastano però due secondi a rendermi conto che una delle due aveva un volto familiare. Seppure tutta incappucciata, riconosco perfettamente il viso di Michelle.

Le due sembrano molto intime e carnali, e non si facevano problemi a dimostrarlo in pubblico, sebbene Michelle fosse ben mascherata. 

Non so che cosa mi faccia più incazzare: il fatto che mi abbia fatto capire chiaro e tondo che fosse eterosessuale e per quello non saremmo mai potute stare insieme, il fatto che mi abbia fatto della predatrice sessuale solo perché mi aveva illusa di piacerle, o il fatto che si sia permessa di prendermi in giro perché mi piacciono le ragazze.  Ma che cazzo di problemi ha la gente?

Mi dimentico dell'orario e oltrepasso di corsa il cancello dell'istituto, sperando che Michelle non mi abbia visto. Invano. Non appena entro nell'atrio sento qualcuno che mi strattona e mi blocca, con le spalle al muro. E ovviamente, chi può essere questo qualcuno

Michelle mi guarda negli occhi. Vorrebbe sembrare dura, ma nel suo sguardo percepisco un velo di terrore. 

"Ascolta, troietta" scandisce lei. "Lo so che mi hai visto. Se ti azzardi a fare anche un minimo accenno di questa cosa a chiunque, io ti giuro che..." 

Non la lascio finire.

 "Cos'è, una minaccia?" la interrompo io, con tono pacato.

Lei mi guarda pietrificata, senza riuscire a dire nulla.

"Sai, Michelle" continuo io, "ci sono persone e persone al mondo. Io non sono come te. Non ho bisogno di infangare la reputazione di un'altra persona per farmi bella gli occhi degli altri."

In faccia le si stampa un'espressione scioccata. Vorrei poterle fare una foto. 

Driiin. La campanella suona. Spingo la ragazza lontana da me e mi dirigo tranquillamente verso la mia aula. 

-

A ricreazione io e Michelle ci ignoriamo. Penso sia meglio così. 

Connetto gli auricolari e metto la mia playlist. Ogni canzone romantica che passa mi fa pensare a Kira e al giorno prima. Cazzo, com'è possibile che già mi manchi? 

Inizio a fantasticare su cose che non accadranno mai: lei che mi viene a prendere a scuola, oppure che mi bacia davanti a tutti...

Sarebbe bellissimo. Ma non lo farebbe mai.

Una ragazza per meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora