34. Circolo Vizioso

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Ma non posso di certo dirgli che ho una paura tremenda che non mi voglia più come prima.

"Non mi sento molto bene"

"Lasciala riposarsi un po' Damon, è da giorni che si occupa di te e non chiude occhio" risponde il signor Piers salvandomi dalla situazione.

"Mi dispiace averti fatta preoccupare così tanto" afferma lasciando la presa sul mio polso.

Mi guarda regalandomi un dolce sorriso.

Sorrido scuotendo la testa.
"Tranquillo"

Mi preoccupo sempre per te Damon, sempre.

Il punto è, tu ti preoccupi per me almeno un po' o pensi a qualcun'altra?

Pov's Caroline

"Signorina Envair, si sente bene? É sicura di voler continuare la seduta?"

Prendo un profondo respiro mentre maschero tutta la mia agitazione in un sorriso.

"Si, mi scusi. Continuiamo pure"

La psicoterapeuta mi scruta attentamente preoccupata.

Cavolo, non posso permettere alle mie paure di bloccarmi.

"Stavamo parlando dei momenti che ha passato in quella cella, come si è sentita? Dev'essere stato difficile visto la sua claustrofobia"

"A dire il vero non ho sofferto molto la claustrofobia. Anzi, non l'ho proprio percepita... È la prima volta"

"Come passavi il tempo allora?"

"Litigavo con Damon" sorrido.
"Mi stuzzicava in continuazione"

La psicoterapeuta segna qualcosa sul suo quaderno mentre parlo e le racconto del rapimento.

"Damon aveva paura?" mi chiede.

"Penso di sì, chi non l'avrebbe avuta?
Ma non lo dimostrava mai davanti a me"

"Anche quando gli hanno puntato la pistola addosso?"

"Mi guardava e mi diceva 'andrà tutto bene Caroline'. È assurdo, sembrava mascherare tutta la sua paura per tranquillizzare me"

"Tu avevi paura?"

Passa un secondo di silenzio in cui mi passano davanti tutti i giorni del rapimento.

La macchinetta che dà terribili scosse.

Un senso di nausea mi percuote.

Gli uomini con la maschera.

Il buio delle celle e il freddo del pavimento su cui dormivo.

Ingoio un groppo di saliva cercando di reprimere la sensazione di vomito che ho addosso.

La signora dalla maschera rossa che mi tirava i capelli.

La pistola sulla testa di Damon.

Le catene.

"Si" ammetto riuscendo a fatica a far uscire qualche parola.
"Avevo tanta paura"

Bevo un bicchiere d'acqua sentendo la gola seccarsi per l'agitazione.
Non riesco a nascondere la  mano che trema mentre cerco di appoggiare il bicchiere sul tavolo.

"Di cosa esattamente? Quel era la cosa che più ti spaventava?"

"Che sparassero di nuovo a Damon come hanno fatto al suo ginocchio" spiego cercando di mantenere la calma nella mia voce.

Healing LoveWhere stories live. Discover now