Chapter 20

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Dopo innumerevoli notti spente, Luke ricominciò finalmente a sognare. Avrebbe preferito un bel sogno, uno di quelli che ti lascia con l'amaro in bocca quando apri gli occhi e ti rendi conto che era tutto un'illusione. Ma non fu così. Questa volta lui sperava con tutto se stesso di svegliarsi e di non riaddormentarsi più. Vedeva le sue mani rigettare una luce azzurra e congelare tutto ciò che lo circondava. Vedeva Karis ed Ashton venire avvolti dal gelo e restaci intrappolati con il fiato mozzato.

Poi vide sé stesso venire avvolto da un'ombra nera e scomparire assieme ad essa nell'oblio.

Si svegliò con un urlo.

Sbarrò gli occhi senza lasciare alle palpebre di incontrarsi per un po', dopodiché venne percorso da un'ondata di gelo.

La stanza attorno a lui era parzialmente congelata; mobili, lampade e pareti, erano percosse da un sottile strato di ghiaccio.

Anche lui aveva la pelle fredda e probabilmente la sua temperatura corporea era molto più bassa del normale ma riusciva comunque a sentire un po' di calore provenire dal suo lato destro.

Vide la piccola sagoma di Karis rannicchiata nel buio con gli occhi spalancati.

-Karis..- la chiamò con tono interrogativo. Lei non rispose ma cinse il suo collo con una mossa rapida e si nascose nel suo petto.

Non stava piangendo, lui lo sapeva, ormai non aveva più paura di lui e dei suoi poteri. Si fidava di lui.

-Perché hai urlato?- disse ancora abbracciata al biondo.

-Ho sognato Ashton e te Karis, ho sognato che vi uccidevo, con le mie mani e con questi maledettissimi poteri.- La mente di Luke era casa di mille e mille emozioni in continua guerra tra di loro. Sentiva la rabbia, la tristezza e l'amarezza. Ma più di tutte, sentiva il vuoto. Il vuoto che gli aveva lasciato Ashton andandosene così atrocemente. Adesso era una persona a metà, incompleta.

Quando l'amico giaceva a terra, lui non aveva avuto le forze di piangere, sovrastato dalla responsabilità di reggere la barriera ma adesso, era nel pieno delle forze e si lasciò annegare in quelle lacrime che non aveva versato.

Karis sentiva che il pianto di Luke era diverso dal suo, sapeva che c'era di più dietro tutte quelle lacrime. Piangeva non solo per la perdita, ma per tutto quello che era successo in quei giorni e che stava continuando ad accadere. Continuando a sorbire e senza lasciarsi mai andare.

-Va tutto bene, piangi quanto vuoi- lo rassicurò mettendosi nei suoi panni, lui avrebbe fatto lo stesso, ne era certa. Cinse le sue braccia contro la sua schiena, spingendola ancora di più verso il suo petto e appoggiò il mento alla sua spalla, molto più bassa della sua.

Karis gli prese la mano e gli tracciò con i polpastrelli il triangolo al contrario, per far tacere i poteri per qualche ora. Ormai aveva imparato che con quel gesto, bloccava il flusso della maledizione nel corpo di Luke ma che poteva farlo solo una volta al giorno, altrimenti i poteri sarebbero collassati assieme a lui.

Quando il triangolo si illuminò di una luce azzurrina, si calmò anche il ragazzo, che smise di piangere e si staccò dalla ragazza con un'espressione piena di gratitudine.

-Non capisco perché quando lo faccio io il triangolo non si illumina mai-

-Probabilmente deve essere un'altra persona a tracciarlo, altrimenti non funziona- rispose lei con aria incerta.

La mente di Luke venne percorsa dal ricordo della conversazione con Michael; "non tornerò in superficie" disse convinto di ciò che aveva detto ma adesso dovette ricredersi. In un primo momento aveva deciso di togliersi la vita ma le stelle erano contrarie e così avevano deciso di punirlo ammazzando il suo miglior amico. Non avrebbe mai dovuto pensare una cosa del genere, non avrebbe mai potuto abbandonare Karis così, tutto d'un tratto, spezzando la promessa.

No. Lui sarebbe rimasto.

-Io resto e resterò per sempre, lo sai Luke- disse quasi con un sussurro guardandolo negli occhi. Quel contatto la fece rabbrividire. Non vedeva più i suoi occhi azzurri da molto tempo. Non era mai riuscita ad ammirarli come una volta, mentre adesso, si sentì trascinata all'indietro, fino al primo giorno in cui si incontrarono.

-Karis è l'alba- disse lui guardando l'orologio che segnava le sei e un quarto.

Lei lo guardò confusa.

-Sai, nel mondo di sopra- disse sedendosi sul pavimento con gambe incrociate. -Durante l'alba, il sole sorge portando con se colori come il rosa e il giallo- continuò con sguardo sognante e beffardo, quello sguardo di cui lei era dannatamente affascinata.

-Qui ci si limita ad un cambiamento dal buio alla luce, non è per nulla attraente- ammise scocciata.

Luke si mise vicino alla finestra e l'invitò a sedersi al suo fianco.

Karis sgattaiolò vicino a lui e poggiò la testa sul suo braccio. Le fu impossibile raggiungere la spalla a causa della sua statura minuta.

Nonostante fossero le sei di mattina, una scia di sonno l'oltrepassò, lasciandola cadere in un leggero dormiveglia. Sentiva il vento accarezzarla la pelle e i primi raggi di calore spargersi sui capelli scuri.

I rumori cominciarono a diventare ovattati ma prima di lasciarsi abbandonare alla dolce sensazione del sonno, ebbe la sensazione che Luke avesse detto qualcosa

-Se resti troppo accanto al freddo, congelerai assieme ad esso- .

-Correrò il rischio- rispose mentalmente, ma forse, era riuscita a pronunciare quelle parole dato che, poco dopo, sentì il braccio di lui stringerle la vita e tirarla a sè.

Angolo autrice 🌹

Heeeey dopo secoli ho aggiornato eh?

Ok non frustatemi ma come ho detto nell'avviso ho avuto ospiti e non ho avuto il tempo di scrivere eheh

Coooooomunque, nonostante tutto, ecco il capitolo 20.

Forse è un po' troppo sdolcinato ma buh ero in vena di questo 😹

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Harrodvs 🐱

Underwater || L.H.Where stories live. Discover now