Chapter 16

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Il mattino seguente, Karis strisciò silenziosamente via dal letto per incamminarsi verso il mercato settimanale. A quell'ora, era praticamente vuoto e la ragazza ne approfittò per recarsi al palazzo centrale.

Arrivata alle bancarelle, si fermò ad osservare i milioni di colori che tingevano quella scena meravigliosa. C'erano stand che vendevano spezie e candele colorate, altri che vendevano vestiti che svolazzavano a causa del vento ed altre che vendevano pezzi d'antiquariato.

Karis le oltrepassò per dirigersi verso il luogo del ritiro del cibo.

Due guardie erano dall'altra parte del bancone; la identificarono e le consegnarono la quantità settimanale di alimenti.

I cappelli rossi, da qualche tempo, le ricordavano grandi e grossi robot colorati col sangue che versavano. Deglutì nervosa.

Gettò lo sguardo verso il piccolo orologio al suo polso e lesse l'ora; le nove e mezza.

La castana decise di raggiungere il palazzo centrale attraverso dei vicoletti secondari. Giusto per non dare nell'occhio.

Durante il suo tragitto, vide dei piccoli cumuli di neve posta ai lati della strada che non le impedirono di pensare a Luke e al suo disastroso potere. Scrollò le spalle per ritornare con i piedi per terra.

Persa nelle sue riflessioni, non si accorse di essere arrivata davanti ad una gigantesca costruzione in mattoni; il palazzo centrale.

Velocemente, si diresse verso l'entrata. Come abitante di recondita, poteva entrare senza problemi.

L'interno era arredato lussuosamente, proprio come un castello fiabesco: divani intrecciati con fili dorati, carta da parati riccamente decorata e pavimento in enormi mattonelle quadrate.

In lontananza, vide una piccola porta in legno, che stonava decisamente con lo stile principesco del posto.

Si avvicinò con cautela, dopodiché, la oltrepassò. La stanza nella quale si trovò, era buia e umida. Riusciva vedere ben poco, ma riuscì a distinguere una fessura nel muro di mattoni dalla quale usciva luce dorata.

La ragazza notò che era molto stretta, ma non abbastanza da non riuscirsi ad infilarcisi dentro.

Una volta oltrepassata, sentì il respiro affannarsi e le mani cominciarono a diventarle sudate.

Il fascio dorato, proveniva da una serratura nel muro, affiancata da una scatoletta in cristallo contenente una chiave. Era sicura che se avesse distrutto la lastra che circondava la chiave, sarebbe scattato qualche trappola o qualche sirena d'allarme. Preferì non rischiare.

Prima di uscire, però, notò un'incisione nelle pietre: " la porta aprirai se l'indovinello risolverai." Essa era affiancata da una piccola tastiera nera, oggetto decisamente nuovo per la ragazza, che la guardò confusa. L'incisione continuava proprio alla sua destra: " è caldo, brucia il ghiaccio. È presente ma invisibile."

Karis provò a rifletterci su ma la risposta non aveva intenzione di raggiungerla. Decise così, di uscire da quel posto e in pochi minuti, si ritrovò a camminare verso casa.

***

Luke aveva appena reso vapore, l'ennesima quantità d'acqua versata nella pentola per cuocere la pasta.

L'aveva poggiata con cautela sul fuoco, ma il solo contatto con esso, lo portava in escandescenza e senza farci caso, aveva trasformato l'acqua in vapore.

- Ehi amico che succede?- il ragazzo aveva trovato il tempo per spiegare ad ashton tutto ciò che gli era successo in quei giorni in cui non si erano sentiti e fortunatamente, lui aveva reagito molto bene alla notizia del potere dell'acqua.

- Diamine, da quando ho questi poteri, non riesco ad avvicinarmi al fuoco. - disse con un velo di amarezza nella voce.

- Faccio io, insomma, sono abbastanza bravo in cucina? No?- ridacchiò afferrando il manico della pentola.

- Eri un disastro - rispose Luke, susseguito da delle risate.

I ragazzi cominciarono a parlare tra di loro come facevano in superficie. In quei pochi attimi, si sentirono leggeri e lontani da quella città sommersa. Una boccata d'aria fresca.

Avrebbero continuato per secoli se non fosse stato per il campanello della porta.

Luke andò ad aprire, scorgendo la figura di Karis leggermente affannata.

Aveva alcune ciocche capelli incollate sulla fronte e respirava rumorosamente.

- Dov'eri finita?-

- A prendere questi - Rispose mostrandogli il cestino straripante di cibo. Lui le mostrò un sorriso sghembo.

- Dammi qua, ti aiuto-

- D'accordo, ma cerca di non congelarli- disse Karis ridendo. Si sfilò il cappotto che aveva indossato fino a quel momento e lo appese all'attaccapanni accanto alla porta.

Appena si voltò, notò che Luke era ancora li. Incrociò il suo sguardo e perse immediatamente un battito.

I suoi occhi erano grigi. Sapeva che doveva scappare via ma i piedi erano come incollati al pavimento.

Il colore meraviglioso che si estendeva nei suoi occhi, era scomparso assieme a Luke, nascosto da qualche parte in quella Voragine di potere.

- L-luke- disse con voce tremante, quasi volesse risvegliarlo.

Lui, con un movimento meccanico, le afferrò il polso e lentamente un sottile strato si ghiaccio lo avvolgeva.

Lei tentò di strattonarlo via, ma la presa era troppo forte. Pensò ad Oryan, a quello che le era successo qualche giorno prima e la compatì.

Doveva reagire.

Doveva farlo per lei e per Luke. Prese coraggio e con uno slancio, tirò un calcio alla caviglia del ragazzo, che si piegò su se stesso con un urlo strozzato.

I sensi di colpa la assalirono ma li scacciò via per raggiungere la cucina.

Chiamò Ashton con gran voce e lui si presentò qualche secondo dopo sull'uscio della stanza.

- Cosa hai fatto al polso?- chiese indicando il polso ancora ghiacciato.

- Ho capito, andiamo.- continuò non permettendole di rispondere.

Entrambi ritornarono al corridoio e videro il ragazzo ancora steso sul pavimento inerme.

Ashton lo soccorse mettendolo a sedere mentre il biondo cominciò a tossire rumorosamente. Alzò lo sguardo che incrociò quello della ragazza. Luke era tornato.

Subito dopo, gli occhi azzurri saettarono verso il ghiaccio che ricopriva il polso di Karis.

- Sono stato io? Oh dio- disse mettendosi le mani nei capelli.

- Luke, non è nulla, davvero.- la castana cercò di rassicurarlo con voce calma.

- stai lontana da me- sussurrò lui.

- Luke, io...-

- STAI LONTANA DA ME! NON AVVICINARTI! - urlò con voce disperata. Karis sapeva che era per il suo bene ma quelle parole la ferirono comunque. Le lacrime non impiegarono tanto per arrivare e in poco tempo il suo volto era completamente bagnato.

Indietreggiò lentamente, sentendosi il suo sguardo addosso; rendendo tutto quello maledettamente difficile.

Raggiunse la sua camera e si chiuse la porta alle spalle. Con le spalle rivolte verso di essa, si lasciò scivolare sul pavimento completamente svuotata delle sue forze. Sentiva piangere ma non riusciva a rendersi conto se fosse lei, oppure fosse Luke da dietro la sua porta.

Era tutto sbagliato.

Spazio autrice 🌸🌸

Hey!

Eccomi qui con il capitolo 16 ✖️

Allora, forse questo capitolo é un po' noioso ma ci sono informazioni essenziali per la storia, quindi spero lo gradiate.

Lasciate qualche commento e qualche voto ⭕️

Alla prossima!

Harrodvs 🌹

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