Chapter 3

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Ashton era in un chiosco nei pressi della sua casa vacanza; aveva ordinato una coca cola light, ma il motivo per cui aveva raggiunto il bar era per avere un po' di compagnia. Ormai Luke era via da due giorni e la solitudine cominciava ad assalirlo.

Nel chiosco lavoravano due suoi amici, Calum e Michael, che aveva conosciuto una sera per caso assieme al biondino. Erano una buona compagnia.

-Ecco il tuo ordine, Ash- Un ragazzo con i capelli lilla gli si avvicinò porgendogli la bibita.

-Mh, grazie Mike-

-Cosa c'è amico? Preoccupato per Luke?- Ashton gli aveva raccontato della partenza dell'amico e probabilmente, appariva un po' giù di morale.

-Come non posso esserlo Mike? Insomma, le probabilità che sia vivo sono quasi inesistenti- Rispose giocherellando con la cannuccia della Coca-Cola.

Michael si limitò ad un'occhiata comprensiva.

-Mike? Vieni a darmi una mano?- urlò Calum dall'altra parte del bancone. Il ragazzo si alzò, ma prima di allontanarsi da Ashton gli disse: "forse conosco un modo per poterci mettere in contatto con lui"

Ashton perse un battito.

-Salvato la vita? Che intendi?- Luke rimase sorpreso dall'ultima affermazione della ragazza, la quale era tranquillamente appoggiata ad una parete.

-Che ti ho salvato la vita. Sei sordo per caso?- rispose alzando leggermente il tono.

-Se ti avessi lasciato lì, molto probabilmente le guardie ti avrebbero trovato e portato in qualche posto putrido e ammuffito; scommetto che ti avrebbero lasciato lì- rise.

Il ragazzo dovette ammettere che Karis aveva veramente un carattere strano. Probabilmente viveva da sola, un buon motivo per costruirsi una corazza del genere attorno.

-E perché avrebbero dovuto farlo?-

-Perché si vede lontano un miglio che non sei nato qui. Se avessi usato una parola nera davanti le guardie, ti avrebbero dato in pasto al mostro nella caverna- la ragazza parlava in modo quieto, anche se la presenza di quel ragazzo la faceva sentire a disagio. A Recondita, tutti gli abitanti si conoscevano tra loro, mentre lui, era un intruso.

Il ragazzo non rispose.

-Allora? Se non sei di qui, da dove vieni? Eh Luke?- chiese scostandosi dalla parete per avvicinarsi a lui.

-Mh? Come sai il mio nome?-

-Me l'hai detto tu! Rispondimi. Da dove vieni?- Karis ripeté la domanda guardandolo fisso negli occhi.

Adesso poteva ammirarne il colore. Un azzurro diverso da tutti quelli mai visti finora, era un colore caldo, che ti entrava dentro, che non scordavi facilmente. Alla ragazza, parve di vedere il cielo della sua città di quel colore, e non grigio.

-Vengo dall'Australia, ma sono in vacanza alle Bahamas, proprio qui su- indicò con l'indice il soffitto.

-Australia? Ma come è possibile? Fuori Recondita non c'è più nulla; solo l'oblio.- disse, e si scostò dal ragazzo dirigendosi verso un'altra stanza. Luke la seguì.

Karis era tornata nella stanza da letto ed aveva preso un libro dalla libreria; sulla copertina c'era scritto in stampatello "geografia".

-Questo libro me lo ha lasciato mio papà, diceva che fosse estremamente pericoloso e mi ha fatto promettere di non aprirlo. Ma, non sarò io a farlo, vero?- ormai entrambi i ragazzi si erano seduti sul pavimento in ceramica e Luke aveva il libro in mano. Lo aprì con cautela e cominciò a sfogliarlo. Appariva come un normale libro di geografia; c'erano descrizioni dei diversi continenti e, alla fine, una piccola carina geografica. Una freccia dorata , indicava la città di Recondita, proprio vicino il great blue holes.

Karis era estasiata. I suoi occhi brillavano e non cessavano di fermarsi. Continuava a scrutare il libro minuziosamente; guardava le figure e leggeva qualche titolo, ogni tanto sfiorava le pagine del libro quasi potesse entrarci dentro ed essere teletrasportata in quei luoghi magici.

-Karis- la chiamò Luke. Lei alzò gli occhi verso di lui.

-Quando prima hai detto che oltre questa città c'è solo "l'oblio", cosa intendevi?-

La ragazza esitò ma poi rispose.

-A scuola, ci hanno sempre insegnato che a parte Recondita, non esiste più nulla. Siamo l'unica città abitata, ma, a quanto pare, non è la verità- disse con un filo di amarezza nella voce.

-Perché mi hai salvato?- i due si guardarono negli occhi per un'attimo e la ragazza sentì un leggero brivido percorrerle la spina dorsale.

-Bisogna aiutare le persone in difficoltà- sussurrò con lo sguardo rivolto verso il basso.

Luke l'aveva appena conosciuta, ma gli parve di poter vedere qualcosa attraverso quella pesante e forte corazza che si era costruita attorno.

-Sapevi fin dall'inizio che non ero di qui. Perché non mi hai lasciato alle guardie?- Karis adesso, sembrava vulnerabile, come una bambina dopo una strillata dai genitori. Ma Luke aveva usato un tono gentile e si sorprese quando il viso della ragazza cominciò a rigarsi di lacrime.

-N-non lo so- balbettò tra i singhiozzi. -I-il sogno, il nome, i-io non ricordo, é tutto confuso- respirava affannosamente e improvvisamente la stanza cominciò a roteare sempre più velocemente.

-I-il nome- sussurrò.

Vide Luke urlare il suo nome,

ma ormai era come se posta in una teca di vetro; si sentiva pesante e si lasciò scivolare indietro. Prima di vedere tutto buio però, si sentì sorreggere -luke?- chiamò, dopodiché venne trascinata nelle tenebre.

Underwater || L.H.Where stories live. Discover now