Chapter 2

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Luke ormai si era gettato in acqua; nuotava, nuotava verso una meta non precisa.

L'aria che gli entrava nei polmoni era pesante, nettamente diversa da quell'ultimo respiro che aveva preso in superficie.

Il ragazzo, si chiese se avrebbe mai potuto respirare nuovamente quel tipo d'aria.

Immerso nei suoi pensieri, non si rese conto di aver già consumato un'ora di ossigeno, ma non si lasciò prendere dal panico. Decise, però, di accorciare i tempi, quindi iniziò a nuotare più velocemente, infilandosi facilmente in cunicoli che, man mano, divenivano sempre più stretti.

Gli era rimasto ormai solo mezz'ora di ossigeno e di Recondita, nemmeno traccia; aveva troppa poca aria per poter risalire in superficie così, decise di continuare il tragitto.

Quindici minuti; Luke entrò in un passaggio buio e ripido dove la corrente trascinava chiunque ci entrasse verso il basso, infatti, pochi secondi dopo, il ragazzo aveva completamente perso il controllo e, decise, di lasciarsi trasportare dalla corrente.

Solo cinque minuti d'ossigeno e Luke vagava ancora tra le acque di quello strano cunicolo; fu questione di un secondo e il ragazzo si trovò steso in orizzontale sulle acque di una specie di fiume, era a galla.

Cercò di nuotare verso un'ipotetica uscita ma improvvisamente, le forze lo abbandonarono e svenne.

Si rialzò solo una volta, ma la vista era appannata e sembrava che la testa gli scoppiasse.

Tossì. Una, due, tre volte, fino a quando non si sentì mancare il fiato e cadde a peso morto sulla terra asciutta.

Ebbe un sussulto e sbarrò di scatto gli occhi; non conosceva quella stanza, la sua, era piena di mobili il vimini mentre questa era costituita prevalentemente da pezzi d'arredo in legno.

Scostò la coperta in cui era avvolto pochi secondi fa e scese cautamente dal letto. Appena si mise in piedi, ebbe subito un capogiro che lo costrinse ad appoggiarsi al piccolo comò vicino al letto.

Assicuratosi di potersi reggere in piedi, uscì dalla stanza e, immediatamente, le sue narici furono invase dal profumo del tè caldo proveniente probabilmente, dalla cucina. Seguì l'odore e senza aprire bocca, varcò la porta della cucina.

La scena che si ritrovò davanti era esilarante: una ragazza alta sul metro e sessanta, con i capelli castani e lunghi fino alla schiena, cercare di alzare la teiera, completamente in acciaio, dal fuoco senza bruciarsi. Luke non riuscì a trattenere un risolino.

La ragazza probabilmente lo sentì e si girò di scatto avvampando immediatamente; aveva gli occhi dello stesso colore dei capelli, sopracciglia leggermente folte e volto minuto.

-Cosa c'è da ridere?" Chiese con tono interrogativo.

-É che, non puoi pretendere di prendere una teiera in acciaio, ardente, con le mani nude-

-Bene. Allora fammi vedere tu come si fa- rispose la ragazza scostandosi dal piano cottura.

Luke prese uno straccio e lo avvolse nella manica della teiera, alzandola delicatamente dal fuoco.

-Ecco fatto- disse soddisfatto, ma nel poggiandosi vicino ai fornelli, non si accorse di aver rimasto il fuoco acceso, e si bruciò leggermente l'indice della mano.

-Merda!- imprecò

La scena, davanti agli occhi di chiunque persona, sarebbe apparsa esilarante, ma la ragazza spalancò gli occhi e con uno scatto fulmineo gli mise le mani sulla bocca.

-Shhh! Shhh! Non puoi dire queste parole qui! É vietato!- sussurrò staccandosi dal ragazzo.

-A casa tua non possono dirsi parolacce?-

-No! A Recondita é vietato dire le parole nere!- rispose allarmata

-R-Recondita?- disse Luke più a se stesso che alla ragazza, la quale fece un'espressione confusa.

Nella sua mente ormai cominciavano a crearsi domande del tipo "come ci sono arrivato qui?", "cosa é successo quando sono svenuto?".

-Tu chi sei?- continuó lui

-Io sono Karis Gray e ti ho salvato la vita-

Spazio autrice

Heeeeey ragazze come va?

Questo capitolo é il più lungo, fin ora 😏

Se ci sono errori di battitura, segnalatemeli così vedrò cosa fare 😘

Votate e commentate 💋 un bacio

Xx

Underwater || L.H.Onde histórias criam vida. Descubra agora