"Lascia stare" rispondo distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.

"Stai diventando un po' rossa" canzona.

"Non è vero"

"Si invece" ride.

"No"

"E allora perché non mi guardi negli occhi?"

La sua voce divertita mi irrita a tal punto da voler contrastare questa sua convinzione a qualunque costo.

Sposto i miei occhi sui suoi e come sempre non riesco a smettere di guardarlo e arrossire.

Lui lo nota subito sorridendo compiaciuto.
"Però c'è una cosa positiva in tutta questa situazione"

Lo guardo incenerendolo con lo sguardo.
"Hai già dimenticato la doccia di 17 ore e il record di pizze?"

"Tu" mormora.

Mi indico dubbiosa, penso di aver sentito male perché la sua voce mi arriva così debolmente che a stento la sento per bene.

"Io?" mi indico.

"Se non ci fosse stata questa situazione, io e te non saremmo mai stati così vicini. Pensa a come eravamo prima"

Eravamo distanti.

Lo sguardo sincero e la voce bassa, quasi con paura di poter spezzare qualcosa.

"Tu a quest'ora saresti con Melanie"aggiungo.

A questa mia affermazione mi guarda in modo strano. Non abbiamo parlato di Melanie da giorni, sono sempre io quella che la tira fuori.

Che stupida.

"E tu con Luke"ribatte.

Sorrido scuotendo il capo.

"Ti manca Luke?" chiede subito dopo studiando la mia reazione a questa sua domanda.

"Si, tanto" ammetto.
Damon abbassa lo sguardo per qualche secondo prima di annuire debolmente.

"A te manca Melanie?"

"Si, tanto" sorride.

Lo guardo per qualche istante.

Ha copiato la mia risposta apposta per prendermi in giro?

"Se vuoi ti spedisco una mia foto così puoi guardarla per quanto vuoi" mi dice.

La sensazione di dejavu mi percuote completamente.

"Certo che questa dev'essere la tua frase preferita, me l'hai detta anche quando ci siamo incontrati la prima volta a casa tua" rifletto.

"Te l'ho detta anche prima, a dire il vero"

"Prima quando?"

Che io ricordi la prima frase che Damon mi disse fu proprio quella.
Alle scale di casa Piers, quando stavo per cadere con tutte le coperte in mano.

"Sto ricordando qualcosa... di quando eravamo piccoli. Quel macchinario sembra funzionare"

Mi siedo più vicina alla sua gabbia completamente curiosa.

Io per quanto mi sforzi non riesco a ricordare nulla, per ciò continuano a bombardarmi di scosse elettriche una dopo l'altra.

"Perché non me l'hai detto prima??" quasi urlo.

"Ecco la Caroline curiosa in tutta la sua bellezza signori e signore"

Lo guardo male incrociando le braccia al petto.

Healing LoveWhere stories live. Discover now