Memoria. (FINALE)

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Raiko si risvegliò in un letto grande e comodo, in una stanza immensa e piena di mobili pregiati

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Raiko si risvegliò in un letto grande e comodo, in una stanza immensa e piena di mobili pregiati.

Quando aprì gli occhi, una vecchia signora vestita da cameriera che stava lavorando a maglia accanto al suo letto si raddrizzò di colpo sulla sedia e la osservò.

Raiko si portò la coperta verso il mento, intimidita dal luogo in cui si trovava.

La cameriera le parlò in inglese.

-Ben svegliata, signorina Masakuro. Io sono Matilda. Vuole che le chiami subito il signor Montpelliére?

Raiko non sapeva bene cosa rispondere. Dopo essersi guardata per un po' le mani, sulle quali erano ancora presenti le ferite che si era procurata con lo specchio, annuì alla domanda della signora.

-Bene. Allora vado a chiamarlo. Sarò velocissima.

La donna uscì dalla stanza, lasciandola da sola. Una fitta di dolore attanagliò la testa della giovane ragazza, per poi scomparire. Questo accadde altre due volte finché qualcuno non entrò nella stanza.

Era Darius.

Gli occhi di Raiko si illuminarono nel vederlo.

Lui si sedette sulla poltrona precedentemente occupata da Matilda. Le sorrise e lei ricambiò arrossendo.

-Cosa ricordi prima di questo momento?

Le chiese lui con un tono di voce calmo e sereno.

La mente di Raiko iniziò subito a lavorare alle sue nuove memorie, senza che la ragazza ne fosse cosciente.

-Ricordo che, lavorando insieme al caso Kuro Kira, alla fine abbiamo scoperto che ero io l'assassino. A mia insaputa, mi trasformavo in lui. Alla fine, questa parte di me che non potevo controllare, è stata sconfitta dalla visita di un Angelo, che mi ha mostrato la retta via. Ho ripreso il controllo del mio corpo e della mia mente, mi sono presentata davanti alla Morte, e ho accettato di vivere una vita soffrendo il doppio delle pene che ha inferto Kuro Kira, per poter salvare l'umanità da un destino crudele. Questo ricordo. E ricordo che tu sei King Kira...

Dopo aver confidato queste parole deglutì con difficoltà. Darius stava riflettendo a fondo su quello che era stato detto.

La Raiko che aveva davanti, da pluriomicida con manie di grandezza, era diventata una ragazza innocente talmente generosa da sacrificare se stessa per salvare l'umanità.

Doveva trattarla secondo quest'ultima descrizione, anche perché non voleva che soffrisse ulteriormente, era già destinata a sopportare l'insopportabile.

"Che sia maledetta l'ironia del destino" pensò il ragazzo tra sé e sé.

Raiko aveva una sguardo terrorizzato sul volto.

-Non ho più niente e nessuno. I miei genitori sono morti, la mia vecchia vita anche. Il mondo intero mi conosce solo come Kuro Kira, e mi odia per questo. Cosa... cosa posso fare adesso?

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