II - Raiko Masakuro.

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Raiko osservò il Death Note e ne accarezzò la copertina

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Raiko osservò il Death Note e ne accarezzò la copertina.

-Voglio vedere se sarò capace di continuare il verbo di Kira, ma stavolta, cambierò veramente il mondo per renderlo un posto migliore. Ammiro l'etica del mio Dio, ma non la condivido. Il perfezionamento dell'umanità sarà il mio obiettivo, anche a costo di svolgere azioni palesemente immorali. Non andrò a cercare i criminali, un termine soggetto a interpretazione di varie culture, ma persone che secondo parametri oggettivi e ben distinti rappresentano una minaccia e un ostacolo per l'evoluzione dell'uomo.

Amuris rise soddisfatto.

-Intendi i malati di mente, fisici e le persone stupide?

Raiko guardò con serietà lo Shinigami, senza sbattere ciglia.

-Sì, e il settanta per cento dei criminali rientra in una o più di quelle categorie. Sono loro, in proporzioni importanti, la causa di qualsiasi male e degrado umano. In antichità ci pensava la natura stessa a selezionare il meglio della nostra specie, quelli erano i tempi della vera Giustizia. Ma ora lei poco può fare per salvare l'umanità da se stessa. Invece che raggiungere le stelle, abbiamo accomodato quelli di noi che invece che produrre, consumano. Tutto per soddisfare il nostro egoismo terreno e trarne profitto. Ma questo cambierà. Riporterò l'uomo sull'unica giusta strada: la ricerca perenne del raggiungimento della perfezione e del superiore. Cosa conta veramente? Le vite misere di quelli di noi che non dovrebbero nemmeno essere qui, o il raggiungimento della perfezione assoluta?

-Scommetto che per te è più importante la seconda.

Raiko si offese a quella risposta, "Non lo è per me, lo è oggettivamente! E tu saresti un Dio?!"

-Da un Dio mi aspettavo comprensione, ma vedo che nemmeno uno di loro è in grado di comprendere il mio punto di vista.

Amuris sogghignò compiaciuto.

"La mente umana è qualcosa di sorprendente. Questa ragazza è stata la scelta giusta, anzi no... la scelta perfetta."

Raiko posizionò accuratamente diario e Death Note nella scatola, sorrise allo Shinigami e si diresse verso la porta della sua stanza, ma si fermò con la mano sulla maniglia.

-Amuris, non è che mi stai nascondendo qualcosa?

-In che senso?

Raiko si girò verso di lui dando le spalle alla porta.

-Tu hai detto che l'unica cosa che ti interessa è di essere intrattenuto, ma mi viene da chiedermi del perché mai un Dio della Morte dovrebbe avere un motivo così banale per offrire ad un umano un potere tanto importante. Non è che mi stai prendendo in giro? Vuoi farmi utilizzare il Death Note e fregarmi? Come posso essere sicura che tu sia sincero con me e che non mi stai nascondendo qualcosa di importante che andrebbe a mio sfavore?

Gli occhi neri e lucidi di Raiko brillarono a quella domanda.

-Una volta che avrai letto tutte le regole del quaderno ti sarà chiaro che io non ti sto nascondendo niente e non ho motivi di farlo. Però ti basti sapere che un Dio della Morte continua ad esistere grazie all'utilizzo del Death Note: ad ogni persona che uccidiamo con esso rubiamo gli anni che le erano rimasti da vivere; accumulando la vita rubata agli umani riusciamo a vivere in eterno. Ma quando un Death Note cade sulla Terra, lo Shinigami perde la proprietà su di esso e quindi non può utilizzarlo quando più lo aggrada. Quindi mi sono svantaggiato affinché tu ricevessi il Death Note e lo utilizzassi per intrattenermi. Tutto questo perché il mondo degli Shinigami è una noia mortale. Dopo aver visto che gli umani sanno essere molto creativi nell'utilizzare il quaderno, per non annoiarmi più ho deciso di rischiare offrendo il mio Death Note ad un umano capace delle stesse gesta di Kira. E quell'umano sei tu.

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