30 -Ultimo capitolo-

5.6K 307 51
                                    

"Hanno lottato per trofei e coppe,
per medaglie e per l'euforia dei primi posti.
Hanno lottato per soldi,
per scommesse,
per amore.
Ogni persona che cammina sulla terra
lotta per qualcosa.
E io?
Io, principalmente,
lotto per riprendermi
me stesso."
-Mayson Cole-

Mayson –Oggi-

Gocce di sudore mi scendono dalla fronte finendo dritte negli occhi; tengo ferma la mano buona e per asciugarmi il viso uso quella che sta peggio. Pulsa, batte, ma cerco di stringere i denti perché se continuo a tenerla bassa lui lo capisce che questo, stasera, è il mio unico punto debole.

Mi impongo di non guardare la porta che ha appena inghiottito i miei fratelli e la ragazza che amo, la stessa che tra poco si aprirà per far entrare più gente.

Non ho iniziato questo match pensando ai soldi che potrei guadagnare se lo vincessi. So che le scommesse stasera sono arrivate alle stelle, ma il guadagno è l'ultima cosa che solletica la mia attenzione al momento.

Sto per distruggere il Dark Ring.

Sto per far sparire l'unico posto che raddoppia la somma che stiamo mettendo da parte per correre contro Alan Brown.

Non era questo il piano principale dei miei fratelli, e detto sinceramente non era nemmeno il mio all'inizio. Speravo di arrivare a Big Match e spaccargli il culo una volte per tutte ma quando ho incontrato Marta il mio piano si è leggermente evoluto. È cresciuto, ha messo fondamenta più solide, e metterlo a paragone con la vedetta che io e i miei fratelli abbiamo cominciato non era possibile.

La mia vendetta era più importate della nostra.

In fin dei conti, tra me e loro, io sono l'unico che ha davvero perso qualcosa. Lei mi è scivolata tra le dita a causa di questo stronzo che mi guarda ad un paio di metri distanza. Ce li ho rimessi io il cuore, le lacrime, e tutto il vuoto apatico che comporta davvero una perdita, e vederli qui mi ha spiazzato perché avevo riposto grande fiducia in mio padre per poter portare a termine il mio piano. Ma sono felice che non mi abbiano preso di forza e trascinato via, perché se l'avessero fatto Dio mi è testimone che avrei preso a calci ognuno di loro. Dal primo all'ultimo. Dal più grande al più piccolo. Fino a tornare indietro e finire quello che avevo iniziato.

Mi sono aggiudicato il secondo e il terzo round, il quarto è andato di merda perché se non avessi abbandonato il campo, dando la seconda vittoria a lui, non avrei avuto tempo per avvertire mio fratello che stare qui sarebbe stato troppo pericoloso. E poi c'era lei. Mi è preso un infarto quando l'ho vista qui davanti, talmente potente che è stato un impatto più forte del gancio in faccia che mi ha dato Big Match subito dopo.

Potevo immaginare di tutto, ma di sentirla sostenermi no. Ed è questo che mi carica ancora di più. Non mi interessa vincere l'incontro, quello che mi interessa davvero è tirare fuori tutto quello che di marcio mi è rimasto nell'anima e chiudere questa storia una volta per tutte. Anche con i rischi che potrebbe comportare.

Mi rimetto in posizione di difesa quando lo vedo avvicinarsi; probabilmente due anni fa non sarei riuscito ad avere la meglio su di lui ma il tempo mi ha aiutato, gli insegnamenti mi hanno migliorato e la tecnica e il modo di attacco si sono raffinati grazie a tutte le volte che ho combattuto.

I punti deboli sono l'unica cosa a cui puoi mirare per poter vincere, e se il tuo avversario non ne ha allora te ne devi creare uno da solo.

Ecco perché fino ad ora ho puntato le sue costole. Non l'ho toccato sul viso, non l'ho toccato sulle gambe. Le sue maledettissime costole sono l'unica cosa a cui ho mirato da quando sono salito qui sopra, eppure una mossa falsa la faccio lo stesso. Nel momento in cui lui si avvicina e lo vedo caricare il pugno miro di nuovo alle costole, in questa catena di colpi però ho sottovalutato il fatto che lui di mani ne ha due proprio come me.

I Ricordi che ho di teWhere stories live. Discover now