Da qualche parte

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Quella stessa notte, invece di riposare, Hayato tornò da me. Starmi lontano era insopportabile.

«È stabile»

«È un buon segno?» chiese Hayato, nonostante fossero passate solo alcune ore da quando ero entrata in stasi.

«Sì! Non corre alcun pericolo»

«E quando uscirà?»

«Il processo di trasformazione potrebbe riprendere il suo corso. Oppure gli anticorpi potrebbero aver già distrutto l'agente patogeno.»

Hayato si avvicinò al sarcofago.
Io ero lì. Immobile come mi aveva lasciata. Nel mio pallore surreale. Glaciale.

Si lasciò scivolare sul pavimento, abbandonando il capo sul sarcofago.

«Sii, forte! Combatti, so che puoi farcela! Ti conosco da quando eri piccola. Sei tenace, quando vuoi veramente qualcosa riesci sempre a ottenerla.
Ricordi quanto eri vivace e cocciuta.
Non vedevi l'ora di crescere per poter usare la spada. Seguivi sempre tuo padre negli allenamenti, sebbene lui ti rimproverasse perché temeva che imitandolo di nascosto ti saresti ferita con la sua spada.
Così, d'accordo con tuo padre, mi sono procurato una spada di bambù. Conoscendoti, sapevo che se te l'avessi consegnata, ti saresti offesa perché l'avresti considerata un giocattolo. Decisi allora di  lasciarla poco lontano dal cespuglio dove eri solita nasconderti per spiarci.
Sapevo che l'avresti trovata.

Hai sempre pensato che fosse un ramo secco caduto da un albero. E te lo abbiamo lasciato credere.

E hai imparato da sola, e in fretta.

Eri così buffa! Non te ne separavi mai. Se le tue coetanee ti prendevano in giro perché non portavi i nastri tra i capelli e ti vestivi come un maschiaccio, tu non te ne curavi. Perché dicevi che i pantaloni erano più comodi. Perché dicevi che avevi un obiettivo sempre più grande da raggiungere e non potevi perdere tempo con le "cose da donne", come le chiamavi tu!

Gli anni passavano e se un ragazzo ti chiedeva di uscire, portavi con te la tua spada!

I ragazzi erano terrorizzati. Nessuno osava rinnovare l'invito»

Ma io non volevo loro

«Tuo padre pazientemente sperava che col passare degli anni ti sarebbe passata. Ma così non è stato.
Tuo padre ti rimproverava dicendoti che così li spaventavi tutti e di questo passo avresti finito col rimanere da sola.
Eri la sua disperazione. Avrebbe voluto per te una vita migliore di questa. Una vita normale, uno sposo, dei figli e che fossi felice.»

Non avrei mai potuto... io volevo te

«Con il passare degli anni non riusciva più a capire la tua passione per la spada. Pensava fosse diventata un'ossessione.»

Volevo condividere il tuo mondo, la spada come atto d'amore... verso di te

«Un giorno mi confidò la tua intenzione di diventare uno dei Saggi della guerra.

Voleva impedirtelo a tutti i costi. Convenimmo che se ti avesse proibito di allenarti, non avresti mai obbedito.

A malincuore cominciai a rendere gli allenamenti sempre più duri, per dimostrarti che non erano adatti ad una ragazza delicata come te.
Ma tu non ti sei mai lamentata. Hai stretto i denti, e sei andata avanti.

Non avremmo mai voluto per te questa vita.

Oh, Noa, non sono riuscito a proteggerti.

Non avrei mai voluto... »

Si addormentò

Esausto

Da qualche parte
❤️

Il Libro del Corvo Where stories live. Discover now