Scelgo il male minore

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Il mattino seguente la luce del giorno mi svegliò.

Mi girai dall'altra parte, coprendomi il viso col lenzuolo.

Non avevo nessuna voglia di alzarmi.

Mi resi conto che ero sul mio futon.

Come ci fossi arrivata, lo ignoravo

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Come ci fossi arrivata, lo ignoravo.

L'ultima cosa che ricordavo del giorno precedente era il Giardino dei Ciliegi, io che piangevo disperata perché...

Oh, sì, quello lo ricordavo perfettamente!

Poi più nulla.

Mi rigirai di nuovo, sospirando.

Ero convinta che sarei morta in quel meraviglioso giardino.

Non sarebbe stata una morte gloriosa, ma almeno mi sarei risparmiata un'eternità di dolore.

Comunque, dopo l'accaduto, sarebbe stato meglio non farmi vedere in giro per un po'.

Non vederti
Mi fa male
Ma vederti
è un dolore insopportabile
Scelgo il male minore
per me
Mi consola il pensiero che tu
non saprai mai nulla
del segreto che porto nel mio cuore
Non so cosa il destino abbia in serbo per me
Ma non mi importa
perché tu non sarai al mio fianco

Conoscevo le sue abitudini.

Sarebbe bastato modificare le mie.

Quando volevo stare da sola, invece di andare al lago Blu, sarei andata sulla scogliera.

Sapevo che non ci andava mai.

Il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli era la cornice ideale del mio stato d'animo.

Avevo trovato un posto isolato, ed ero sicura che non avrei incontrato nessuno.

Lì, lontano da tutto e da tutti, trascorrevo le mie ore senza pensare a nulla.

Potevo piangere fino all'ultima lacrima.

In silenzio.

Senza dover dare spiegazioni.

Il mio segreto era e sarebbe rimasto tale.

Sarebbe morto con me.

E se Hayato veniva a casa per incontrarsi con mio padre, avrei trovavo una scusa per non farmi vedere.

La mia presenza non era indispensabile.

Mi alzai, fermamente decisa nei miei propositi.

Raggiunsi mio padre che mi aspettava per la colazione.

«Noa, sei sicura di stare bene» mi chiese quella mattina mio padre, mentre eravamo seduti a tavola.

«Sì padre, sto bene»

«Sei sicura?»

«Certo.»

«Ascolta, so come la pensi al riguardo ma, te lo chiedo lo stesso.»

Prese una pausa.

Mi guardò, aspettandosi da me una reazione che non arrivò.

«Fra tre giorni compirai 18 anni, sarai adulta, e comincerà per te una lunga, lunghissima vita.»

Prese un'altra pausa.

«Ed è anche l'età in cui ti è consentito crearti una tua famiglia...»

«Dove volete arrivare padre?»

Avevo paura di sentire la risposta.

«Tu sai che a 18 anni inizia la seconda fase della nostra vita, per cui il nostro invecchiamento rallenta fino a diventare quasi immortalità. Tu hai solo me, e se io dovessi morire prima del tempo resteresti sola. Mi piacerebbe vederti innamorata di un bravo ragazzo col quale condividere il resto della tua vita, avere dei figli...»

«Non sarei sola, c'è Hayato» risposi istintivamente.

Pentendomi subito dopo di aver pronunciato quel nome.

Lui non disse nulla, e la cosa mi sorprese.

«E comunque non vi accadrà nulla, padre mio, staremo insieme ancora a lungo. C'è tempo...»

«Non ti andrebbe di conoscere Kei? È un bravo ragazzo, conosco i genitori... sarebbe perfetto per te» mi interruppe mio padre.

Ecco dove voleva arrivare.

«E va bene. Domani pomeriggio prenderemo un tè in giardino.»

Mio padre rimase a guardarmi, stupito della mia arrendevolezza, ma non fece domande.

Conoscevo mio padre, quando si metteva in testa una cosa non c'era verso di farlo ragionare.

Quindi, era meglio assecondalo per non pensarci più.

Lo sapevo bene, io ero come lui.

Tanto valeva conoscere questo ragazzo e farla finita.

Con un po' di fortuna poteva anche piacermi.

Con un po' di fortuna
avrei dimenticato
te

❤️

Anche in questo capitolo, leggendo tra le righe... 🙊
Grazie a tutti, e fatemi sapere che ne pensate ❤️❤️

Il Libro del Corvo Where stories live. Discover now