È ancora mio padre

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Prima di entrare Hayato prese il mio viso tra le mani.
«Hanno dovuto prendere delle precauzioni... per l'incolumità di tutti...»
«Capisco...»
«Sei al sicuro, altrimenti non ti avrei chiesto di entrare, ma prometti di non avvicinarti a tuo padre più del necessario.»
«Sì, promesso» sussurrai.
Hayato annuì con un cenno del capo.

Entrammo nella stanza.
Un odore acre invadeva tutto l'ambiente.
Un odore di morte.
Avvertii immediatamente una stretta allo stomaco.

Hayato si voltò verso di me.
Strinsi la sua mano forte.

Con lo sguardo cominciai a cercare mio padre.
Quando gli uomini di Hayato si fecero da parte lo vidi.

«Vai, ti aspetto qui» sussurrò Hayato.

Lo so
Sei con me
In un angolo della stanza
A pochi passi da me
Lo sguardo basso
In silenzio
Ma sei con me
Tu sei qui
Per me

Lasciai la sua mano e mi avvicinai.
Lentamente.

Lacci di cuoio stringevano i polsi e le caviglie di mio padre.
Forse era questa la precauzione di cui mi parlava Hayato.
Necessaria in questi casi.
Per l'incolumità di tutti.

Era disteso sul suo futon, immobilizzato, privo di conoscenza.

Agonizzante.

Vederlo in quelle condizioni mi spezzò cuore.

Rimasi immobile, a pochi passi da lui.

Lo guardavo senza capire realmente cosa stesse accadendo.

Sapevo che era malato, nessuna speranza di guarigione.
Si sarebbe trasformato nel giro di alcune ore.
O almeno così mi era parso di sentire.
Trasformato in cosa?

Hayato mi aveva parlato di uomini trasformati in creature che non avevano più nulla di umano.
Non potevo credere che una sorte simile stesse capitando proprio a mio padre.
Sì, c'erano dei problemi tra noi ma era sempre mio padre.

Forse se avessi cercato di capire le sue motivazioni invece di scontrarmi con lui.
Desideravo solo avere la possibilità di parlargli un'ultima volta.
Fargli capire che ero felice con Hayato, il mio Hayato.
L'unico uomo che avrei voluto al mio fianco.

Accanto a lui c'era la fedele Sora, cercava di abbassare la temperatura con delle spugnature d'acqua fredda sulla fronte.
«Le spugnature d'acqua fredda fanno miracoli quando la medicina fallisce... non ci si può mai fidare della medicina... solo chiacchiere inutili, senza senso, di vecchi uomini presuntuosi che pensano di sapere più di noi solo perché hanno studiato su dei libri scritti da chissà chi. Le spugnature... queste lo guariranno. Sta già meglio. Solo un cieco non se ne accorgerebbe» disse.

Sembrò non accorgersi della mia presenza.

La guardavo senza capire.

«Fa così da quando l'abbiamo portato a casa. Non vuole rassegnarsi, non c'è più nulla da fare per vostro padre solo aspettare che...» si interruppe bruscamente uno degli uomini di Hayato.
«Vi chiedo scusa mia Signora... perdonate non era mia intenzione turbarvi...»
«Non preoccuparti... conosco le sue condizioni, so che non ci sono speranze» sospirai, senza distogliere lo sguardo da mio padre.
«Ha perso conoscenza poco prima che voi entraste... perché non aspettate fuori. Questo non è un posto per voi»
«Ti ringrazio ma ferisco restare qui. Forse potrà percepire la mia presenza. Voi, perché non andate a riposare, c'è Hayato con me, e mio padre è immobilizzato. Non potrebbe nuocermi in alcun modo»
«Siete gentile a pensare a noi mia Signora, ma preferiamo restare qui. Spero che a voi non dispiaccia.»

Annuii, avevo imparato a conoscerli, sarebbe stato inutile insistere.

Mio padre continuava a giacere immobile.

Sora, china su di lui, continuava nel suo intento di abbassargli la febbre.

Come poteva non rendersi conto della gravità della situazione.

Era davvero convinta di poter curare mio padre con della semplice acqua fredda?

Forse il problema era mio.
Forse ero io a non nutrire nessuna speranza.
E io ero sua figlia, dovevo sperare.
Sembrava tutto così irreale, come se la cosa non mi riguardasse.
Sora era... lei aveva la speranza.

«Noa...»
«Si padre, sono qui accanto a voi...»

«Non posso vederti... avvicinati figlia mia...»

Sentii la mano di Hayato sulla mia spalla.

Mi voltai verso di lui.

«Non mi accadrà nulla. È ancora mio padre» sussurrai.

❤️

Vi chiedo scusa per la lunga attesa 😊
Che emozione 😊
Tanto tempo è trascorso e tante cose sono accadute, ma finalmente sono riuscita a terminare questo capitolo. Spero vi piaccia. Noa, al capezale del padre, dovrà farsi forza e parlargli a cuore aperto. chissà se lui capirà

Grazie😊

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