Capitolo 44

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CAPITOLO 44: La scelta.

"Yuno, aspettami!" dissi io, tutto entusiasta nel rivederla. Pensavo fosse un sogno, un bellissimo sogno. Era tutto bianco candido, e notavo, oltretutto sulle mie narici, un odore di pini freschi. Yuno si trovava davanti a me, in piedi, sorridente cime solo lei era capace. Quel sorriso suo, quello di cui mi ha fatto innamorare perdutamente. Capelli al vento, insieme a quell'arietta fresca e dolce che mi anzi, ci accarezzava tutto il corpo, e un bellissimo vestito color bianco neve. Il vestito gli scendeva fin sulle caviglie, aveva un colore sgargiante che con quel colore di sfondo, sembrava come illuminarsi. Era davvero splendida, la più ella donna che io abbia mai visto. Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e il mio corpo tremava dall'eccitazione: "Non ci credo" dissi io, mentre mi strofinavo gli occhi dalla commozione. Le lacrime scendevano dai miei occhi, amare quanto il sapore del caffè senza zucchero che si prende alla mattina. Mi misi a correre verso di Yuno, con tutta la velocitàche potevo possedere e l'abbracciai con tutta la forza che avevo nelle mie braccia: "Smettila Kyle, così mi uccidi" mi disse in aria scherzosa Yuno, io rabbrividì dalla commozione subito, e iniziai perfino a singhiozzare come un bambino: "Yuno... Ho avuto tanta paura di averti perso... Ti amo e voglio stare per sempre con te!". Yuno mi tolse le braccia dal suo corpo. "Kyle... Io sono morta..." mi disse lei con una voce, quasi, come fa una mamma per consolare il figlio, poi aggiunse ancora: "Ma la tua vita non finisce qui... Tu hai un compito... Salvare il mondo". Io balbettai: "Ma.. Ma..." "Niente ma, Kyle... Tu sei l'eroe oscuro, questo è il tuo destino" disse lei. Si scansò da me e non appena finì di parlare la sua immagine sorridente si fece sempre più lontana da me. Corsi verso quell'immagine che si allontanava con tutto il fiato in corpo, ma sembrava quasi che più mi avvicinavo, più lei si allontanasse. "YUNOOOO!!!" gridai io, cadendo in ginocchio, ma proprio quando caddi, l'immagine della sua morte mi entrò in testa, provocandomi un dolore allucinante alla medesima parte. Mi presi la testa e me la schiacciai più forte che potevo: volevo togliere quelle immagini per sempre, l'ultimo attimo di Yuno, insieme alle sue ultime parole, un: "Ti amo" che mi lascia in bocca solamente il sapore amaro del fallimento, mischiato alla felicità di aver incontrato lei, e anche lo sguardo compiaciuto di Erick, con quella faccia da maniaco assassino, compiaciuta di aver ucciso l'amore della mia vita una volta per tutte.

"Aaaaaah" urlai io, mentre mi tirai su da un letto. Respiravo a fatica, avevo infatti un respiro piuttosto affannato. Ero ancora stanco dallo scontro. Ero nudo, con delle bende su quasi tutto il corpo, bende impregnate di sangue, del mio stesso sangue. Dolore alla testa. Non riuscivo più a capire cosa fossi e dove fossi. Alzai lo sguardo e notai un colore verde scuro, insieme a dei pali e dei tessuti. Ero dentro a una tenda.

"Vedo che ti sei svegliato Kyle". Era la vice di una persona che stava pressoché fuori dalla tenda. Notai una mano sull'entrata della tenda, che stava cercando di entrare, e non appena la tenda si aprì in due parti, una folata di odore di morte entrò li dentro. Un odore orribile, di carne in putrefazione, mischiato a qualcosa di bruciato, forse legna, o addirittura corpi/resti umani. "Tu, brutto... Ahia!". Gridai io non capì chi era, ovvero Ale. Non riuscivo a muovermi, ero messo davvero male. Avevo ferite ovunque, ferite di svariate dimensioni, la parte che mo faceva più dolore era il petto, distrutto da tutti i colpi ricevuti, insieme alle mani, ustionate. "Kyle, sei rimasto addormentato per ben 3 giorni interi.. E non sei ancora in forza di alzarti... Riposati adesso che puoi, perché dopodiché" disse Ale, ma io lo interruppi, facendolo rimanere a bocca aperta: "Sta zitto!!". Ero incazzato come una bestia, mi alzai dal letto con tutta la forza della disperazione che avevo e gli tirai un pugno in piena faccia, scaraventandolo fuori dalla tenda. Non appena Ale si schiantò, si asciugò il sangue che gli era uscito dalla bocca, col la mano destra e disse: "Vedo che ne hai ancora di forza, anche se ti sei appena ripreso... Ehehe, complimenti". Caddi in ginocchio, non avevo tante forze. Respiravo ancora più a fatica, con questo ultimo sforzo, però, con qualche strana forza che avevo dentro di me, mi alzai nuovamente e dissi: "Non mi interessa... Se tu avessi mosso anche solo un dito, al posto di bloccarmi, ora Yuno sarebbe ancora viva!". Mi stavo avvicinando verso di lui, con molta, moltissima colma, Ale, nel frattempo era sempre seduto, a gambe aperte che ascoltava. "Io... Io... Io l'amavo... " dissi ancora mentre mi misi a piangere: "Io amavo Yuno, più della mia stessa vita". Caddi in ginocchio davanti a lui, con uno dei miei pugni pronti ad essere scagliati. Si sentiva in colpa, sguardo basso e si mise a piangere anche lui.

I giorni, nel frattempo, passarono tutti i giorni sempre lo stesso tram tram, mattino medico che valutava giorno per giorno le mie ferite, invece al pomeriggio uscita in carrozzele: "Hai bisogno si aria fresca", questa era la motivazione del dottore. Io, stupendo tutti, mi ero rispreso molto velocemente, a dire la verità. Erano esattamente 5 giorni che pioveva in continuazione, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato con la morte di Yuno, sembrava che sapesse cos'era successo, sembava depresso. "Penso sia meglio..." pensai io, in un momento tranquillo, borbottando tra me e me, fino a quando un'uomo di media statura non entrò nella tenda con un pacco dalle medie dimensioni. Il pacco era avvolto in una busta regalo da bambini e sembrava essere per me, da come si stava avvicinando a me: "Salve Kyle, io le devo dare questo... Regalo, da parte di tutti i membri del P.L.L.". Finito di dire ciò, mi porse il pacco davanti al naso: "Grazie mille, ma per che cos'è?" domandai io, con un sorriso stampato in faccia. L'uomo, si girò dalla parte opposta alla mia e disse, commuovendosi all'istante: "Beh, tu ci hai salvato, e questo è solo un pensierino da parte di tutto il gruppo". Lo scartai e notai che dentro si trovava un vestito nero come le piume di un corvo. Lo indossai e mi guardai allo specchio: era lo stesso del sogno, l'eroe oscuro era dinnanzi a me! "Oramai non ci sono più dubbi..." borbottai davanti allo specchio da solo, mi stavo evitando un tutto e per tutto. Era identico a quello dello specchio, uguale uguale: "Cos'è che non ce piu dubbio?" mi chiese l'uomo, io mi girai verso di lui e gli risposi: "Niente niente... E grazie mille, era mio dovere" e mi misi a ridere.

Arrivò sera, quella stessa sera, decisi di rimanere alzato fino a tardi a vedere le stelle, a cercare un qualche ricordo di Yuno tra di esse. Quanti ricordi, ricordi felici soprattutto, poi la voce di Ale mi disse: "Combattiamo Kyle, fammi vedere di cosa dei capace". Era dietro di me, aveva messo la mano sulla mia spalla. "Va bene" gli dissi io, mi girai verso di lui e gli chiesi: "Dove vuoi andare?" lui mi rispose: "Seguimi, ho un pesto perfetto per noi due".

Iniziai a seguirlo, nel frattempo si era alzato un venticello fresco, un venticello bello, di buon auspicio. Un vento che odorava di pini, e nn piu di carne putrefatta o robe di questo genere. "Addio Ale" gli dissi io con lo sguardo basso: "Cos..." disse Ale, ma non fini di parlare che io gli tirai un pugno in piena pancia. Si accasciòa terra e svenne subito. "Addio P.L.L., e grazie di tutto" dissi ancora con una lacrima che mi scendeva dall'occhio destro.

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