Capitolo 3

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Il rapimento

Passarono altri tre mesi dalla mia scoperta del suo funzionamento principale, ovvero l'immortalità, mesi che passarono tra la calma e la serenità più totale, non tanto per quello che succedeva sopra, ma quello che succedeva all'interno del bunker, perché da qualche tempo non c'era più il caos più totale, ma si trovava un aria calma e rilasssante.

Dopo aver scoperto lo scopo, dovevamo provare a fare dei test. Provammo a farli su ogni genere di creaatura, dai topi, alle scimmie fino a finire ai vermi e veniva fuori sempre un risultato negativo, molto negativo: i soggetti usati per la sperimentazione davano sempre segni di aggressività verso qualunque soggetto, da quello sano a quello malato. Diventavano delle vere e proprie macchine da guerra spietate di sangue, tutti gli animali, anche quelli più innoqui si trasformavano in questa maniera. Un'altra nota che avevo appreso era che se un soggetto malato morde o comunque i suoi geni malati entravano a contatto con dei geni sani, i geni sani si tramutavano in malati trasformando il soggeto sano in malato, in tmpo 48 ore.

Dopo l'ennesimo test fallito, decisi di formare una riunione sulla quale  avremmo dovuto parlare sul da farsi: tutti i migliori scienziati del bunker si trovavano all'interno del laboratorio, io mi trovavo in mezzo, perché dovevo esporre la mia teoria: "Allora, siamo qui riuniti oggi per l'ennesimo test fallito" iniziai con l'aria da capetto, ripresi subito doo "Secondo me bisogna cercare di trovare un prescelto, analizzarlo e cercare di capire come il Gene Z agisce sugli esseri viventi e fa trasformare loro in immortali. Obbiezioni?" conclusi io. Nessuno voleva andarmi contro, molte persone erano entusiate all'idea, ora però dovevamo decidere chi rapire. Si, dovevamo rapire una ersona, un prescelto, per mantenere la nostra segretezza, ma soprattutto perché nessuno avrebbe accettato di farsi fare degli esperimenti su se stesso.

"Quindi, chi prendiamo tra tutti i prescelti che sappiamo?" disse uno degli scienziati, risposi io, avevo un soggetto perfetto, un soggetto che ci era già stato utile precedentemente: "Rapiremo Erick Volturn, colui abbiamo  prelevato del sangue e i capelli per i primi test. Ci serve vivo, ma soprattutto sano". Avevo già in mente il piano, era un piano escogitato nei minimi dettagli, nessuno si sarebbe aaccorto di nulla. Iniziai a spegare il piano con molta calma e fermezza: "Ci serviranno in totale 7 persone:

-due persone saranno due cecchini, i quali dovranno tenere sotto controllo la situazione da un tetto, nel caso il soggetto dovrebbe scappare. Al posto dei proiettili, questi due cecchini avranno un proiettile un po speciale: all'interno di esso si trova una soluzione di sonnifero che lo addormeterà per 24 ore circa;

-quattro persone dovranno essere vestiti in borghese per far si che il sggetto non si accorga di nulla, dovranno avvicinarlo e poi prenderlo con la forza se neccessario e portarlo all'ultima persona che manca all'appello;

-l'ultima persona sarò io, preferisco prendermi tutte le responsabilità del fallimento. Io avrò il compito una volta arrivato il soggetto di somministrargli tramite una puntura, il sonnifero.

Il piano inizierà domani mattina, inizieremo a seguirlo dal mattino fino alla seraa, quando esce dal lavoro alle 19.00. Quando uscirà da lì, dovremmo essere pronti alle nostre postazioni. E'mtutto chiaro?!".  Questo era il piano, un bel piano pensavano tutti quanti.

Erano le 19.00  del giorno seguente, eravamo tutti apposati. Erick uscì  tranquillamente come facevano di solito, il piano si attuo perfettamente, Erick venne preso alla sprovvista e venne portato a me. Io purtroppo non folli abbastanza veloce sa somministragli il sonnifero e provò a scappare. Sembrava un ceentromeetrista da come correva "PRESTO; INSEGUITELO!!" gridai io con tutta la mia voce, ma mi ero dimenticato di un particolare, cioè i cecchini. loro due, appena videro la situazione si prepararono. Erick cadde per terra privo di sensi, mi ero dimenticato di tutto, poi una voce mi disse: "Bersaglio colpito, ritornare alla base". Ricordai tutto. Avevo fatto la figura del cretino davanti a tutti. lo mettemmo su una macchina e andammo via al bunker.

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