Capitolo 14

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Capitolo 14

-Battaglia finale?-

La luce fuori mi stava annebbiando la vista, era davvero troppo forte per me, ero quasi accecato, infatti Erick mi colpì ripetutamente in piena faccia con dei potentissimi pugni. I suoi pugni, quando toccavano la mia faccia, si illuminavano di un nero sempre più oscuro e intenso, poi, quando raggiunse, penso, la massima potenza nelle sue braccia, caricò un bel pugno in direzione della mia pancia. Non volevo e non dovevo perdere, ne valeva la mia vita, ma anche la sua. Cosi riuscì a parare il suo primo colpo, ma il secondo fu devastante. Mi colpì esattamente in pieno fianco destro, con un mancino potentissimo. Mi sentivo svuotato, le mie energie si abbassarono quasi del tutto, poi, però più il nulla, mi persi nel vuoto creato dalla mia mente, l’unica cosa che ricordo distintamente erano le mie parole, mentre fissavo Yuno che cercava di alzarsi con molta fatica: “Yuno, ti proteggerò io”.

Queste mie ultime parole, scatenarono in me una rabia immensa, se già prima capivo poco, adesso capivo ancora meno di quello che stavo facendo, infatti la mia fiammata, si intensificò ancora di più, era diventata rossissima e di un calore potentissimo, infatti quello stesso calore stava sciogliendo il pavimento sotto i miei piedi, senza contare tutto ciò che mi circondava in un arco di 20 metri. Persino Erick sentiva l’immenso calore sprigionato dalla mia fiammata. Poi quella fiammata si intensificò soprattutto nella zona degli avambracci, facendoli diventare rosso fuoco intenso, con delle piccolissime scariche di energia cinetica o qualche roba del genere.

Yuno aveva paura di me, ero diventato quasi un mostro, sentivo che non riuscivo più a distinguere il bene e il male, mi rigiravo verso di Yuno: stava piangendo, o almeno gli stavano lacrimando gli occhi, fatto sta che era inginocchiata con le mani incrociate e sembrava che stesse pregando, penso che stesse pregando per le nostre vite, voleva uscire da questo posto una volta per tutte. Mi rigirai verso erick,pronto per colpirlo, infatti il mio destro era già pronto per stamparsi sulla sua facia, ma niente, avevo colpito solo l’aria che mi circondava: “Dove sei codardo?” dissi io, “Dietro di te” disse Erick con un ghigno malizioso a voce molto bassa, quasi a sussurarmi nelle orecchie, provai a girarmi e a colpirlo con tutta la forza che avevo in quel momento, ma lui fu molto più veloce di me e mi colpì in piena schiena, come se non ci fosse più un domani a cui assistere, provai ancora a colpirlo, ma lui si teletrasportò di nuovo, questa volta si trovava dietro a Yuno. La prese per il collo, vedevo le due espresioni distinte, Yuno che stava soffocando, invece Erick sopraffatto dalla sete di sangue, aveva uno sguardo da maniaco. Io rimasi fermo, quasi immobilizzato per almeno una decina di secondi, non sapevo bene che fare, poi.. Erick la scaglio molto violentemente contro di me. La presi al volo, lei aveva i segni della mano intorno al collo, era viola in faccia, quasi senza pensare, l’appoggiai a terra, dato che doveva riprendersi ancora dalla botta di vedersi la vita passarsi davanti agli occhi. Era sconvolta, lo si vedeva dalla sua faccia. Io ero in compenso arrabbiato nero: “Come hai osato!!! LA PAGHERAI!”, detto questo, mi scagliai contro di Erick, finalmente, riuscì a colpirlo con una brutalità di pugni infuocati, di fatti la fiammata aveva dato una forza immensa alle mie braccia e le aveva fatte diventare infuocate.

Lo stavo colpendo ripetutamente, sentivo tutto il calore della mia fiammata andare contro la sua faccia o contro la parte del corpo che toccavo in quel momento. Erick non si reggeva in piedi, io volevo il sangue, avevo voglia di spaccargli la faccia e vedere la sua fine per vendetta. La mio ultimo sinistro di quelli potenti, lo stese a terra, in ginocchio davanti a me. Stava sputando tanto di quel sangue, litri e litri di sangue di un colore nero, nero come la pece, come se nel suo corpo non ci fu più un pizzico di bontà, ma solo odio, terrore… tutte cose negative: “Complimenti Kyle, vedo che finalmente ti stai abituando ai tuoi nuovi poteri” dise lui ancora in ginocchio davanti a me, in realtà, io non sapevo quello che stavo facendo, non sapevo controllarmi, pero rimasasi in silenzio. Erick, si rialzò con molta calma, era insanguinato su tutta la faccia, il suo sguardo cambiò improvvisamente, adesso aveva lo sguardo di un assassino, o comunque di una persona assetata di sangue, aggiunse poi con questo sguardo e un ghigno: “Penso che il riscaldamento possa bastare, da adesso si fa sul serio”. Anche a lui uscì un enorme fiammata, sembrava anche quasi più potente della mia, ma la sua era nera come la pece e non portava calore, ma freddo, anche se ero circondato dalla mia fiamma che stava sprigionando un calore immenso, riuscivo a senire freddo, come a significare che lui era più forte di me in un modo o in un altro.

Abbassai un attimo lo sguardo e lui se ne accorse, infatti mi colpi in pieno petto con la stessa tecnica che avevo usato io, ovvero la tecnica delle “braccia infuocate”, solo che lui le aveva di un colore nero, proprio come la sua fiamma. Però, ebbi la forza di prendere il suo braccio, staccarlo dal mio corpo e dire con una voce demoniaca: “Hai ragione… è arrivata la fine per te Erick!”. Il suo sguardo si riempì forse di paura, oppure di curiosità, oppure di tutte e due le cose insieme, fatto sta che non riusciva a liberarsi dalla mia presa. Lo lanciai in aria con tutta la forza che avevo e alzai la mano. Si stava caricando il raggio, lo stesso raggio di prima, ma questa volta, sentivo, avevo come l’impressione che era molto più potente, perché sul palmo della mano si stava raccogliendo tutta la mia fiamma, quella che mi stava circondando, creando una specie di palla di fuoco o una roba del genere, poi, appena dissi: “Addio Erick”, dalla palla uscì un raggio potentissimo che lo fece scomparire.

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