Capitolo 32

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CAPITOLO 32: La trasformazione di Erick.

Quella porta, fatta tutta di legno di ebano, si aprì non appena la toccai, anzi, la sfiorai. La vista nostra si ofuscò completamente, da lì dentro, una luce quasi abbagliante ci aveva completamente ricoperto, io, Ale e Yuno del passato, riuscivano a stento a tenere gli occhi aperti, infatti dovettero chiuderli, non solo con le palpebre, ma addirittura con le mani, invece io, con molta difficoltà entrai dentro la casa per l'ennesima volta, volevo vedrete cos'era quella luce.

"Dove diavolo sei Erick? Cos'hai combinato?" dissi io, ancora in fase confusionale per la luce tremenda, quando vidi un'ombra scattare fuori dalla casa. Appena quell'ombra uscì da lì, la luce si attenuò, fino a spegnersi, proprio quando si spense definitivamente, notai del sangue, uno stranissimo simbolo x terra, in mezzo alla casetta e la cosa più strana, i corpi scomparsi. "Ma cosa diavolo?" stavo pensando continuamente al perché, stavo cercando di trovare una soluzione logica, ma non la trovai, ad un certo punto, sentì la voce di Yuno gridare. Mi girai di scatto, per vedere cosa diavolo fosse successo e notai immediatamente i 3 noi del passato girati dall'altra parte rispetto alla casa, quasi terrorizzati. Alzai di qualche centimetro lo sguardo e notai un'ombra, penso sia stata la stessa poco prima nella casa. Misi a fuoco meglio lo sguardo, e notai che era Erick, ma era diverso, molto diverso. Apparte il fatto che era a petto nudo, dove sul suo petto aveva uno strano marchio rosso, uguale al marchio per terra nella casa, poi aveva i capelli che oramai erano diventati nero corvino e le pupille degli occhi di un colore rosso fuoco. Avevo come una stranissima sensazione, ero quasi impaurito, mi sembrava di aver vissuto questa situazione da qualche parte, poi, l'io passato incomincio a parlare e a dire delle cose: "Erick... Ma come diavolo hai fatto a trasformarti cosi?". La mia voce era praticamente terrorizzata, sembrava non riuscisse a parlare dalla paura. Erick rispose, con una voce non più la sua, ma una vice oscura, tenebrosa, quasi cupa: "Beh, vedi Kyle, questo sono io, questo è ciò che sono diventato, perché io sono il figlio del Diavolo, lui mi ha detto, che un giorno porterò il mondo alla sua rovina. Questo è ciò che sono e ciò che farò, io sono Erick, il distruttore del mondo! AHAHAHHA". Concluse con una risata malvagia, solo allora venni portato nel presente, al presente di adesso, al presente in cui, all'accampamento, stava per avvenire un assalto da parte di Erick. Quella risata che ha fatto scattare tutto, fu come una chiave d'accesso ai miei ricordi persi, per farmi vedere che tipo di persona era prima Erick e per farmi osservare, o meglio capire il come è diventato così e il perché era così oscuro e tenebroso.

"Io ti fermerò!" queste furono le mie parole appena ripresi, per così dire, conoscenza, prosegui il mio discorso dicendo: "So cos'hai intenzione di fare, e puoi starne certo che io, Kyle, ti fermerò a qualsiasi costo!" Ale e Yuno si girarono verso di me, con una faccia sbalordita, poi Yuno mi abbracciò e mi disse: "Kyle, alla fine ti sei ricordato tutto", erano davvero entusiasti, poi Erick applaudì come per ironizzare la cosa: "Eh bravo il mio adorato Kyle, il mio migliore amico... Vedo che ti sei ricordato tutto finalmente". In realtà non avevo recuperato in pieno i miei ricordi repressi, ma stavo iniziando a capire diverse cose, stavo iniziando a conoscere il mio passato, quello che non ho mai saputo, ma soprattutto iniziavo a comprendere il motivo dell'apocalisse e il perché dell'esplosione.

Mancava davvero poco allo scontro finale, io ed Erick ci guardavamo molto attentamente negli occhi, poi io dissi: "Penso che qui, sono l'unico in grado di sconfiggerti, rispetto al nostro ultimo scontro, sono diventato molto più forte, e quindi adesso, posso tenerti testa ad occhi..." Ale mi fermò. Mi mise una mano davanti al petto, perché mi stavo avvicinando sempre di più a lui e mi disse: "Tu e Yuno, insieme alla altre persone, andrete contro l'esercito zombi. Io, André ed Isaai penseremo a lui". Era piuttosto turbato, impietrito, ma non poteva fare altrimenti, voleva confrontarsi con lui, dopo ciò che gli aveva fatto in passato. Feci un cenno di si con la testa e indietreggiai. Subito dopo, dissi ai 3 : "In bocca al lupo", l'unico che mi rispose era André che mi disse quasi urlando: "Vai, muoviti... Noi ce la caveremo".

Presi Yuno per il braccio, e la portai con me contro quell'esercito. Stavo iniziando a perdere lacrime dagli occhi, perché in cuor mio, sapevo che non ce l'avrebbero mai fatta contro una potenza come Erick. Chiamai a raccolta tutte le persone, il nostro "esercito" e dissi con un tono da leader: "Questa è la prima volta che subiamo un attacco di massa così grosso. Difendete l'accampamento anche a costo della vita, noi siamo i PLL, non dimenticatelo... ANDIAMO!!!" e con un urlo caricai tutte le persone, e queste si scagliarono contro gli zombi senza pensare alle conseguenza. La battaglia finale stava iniziando.

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