CAPITOLO 41

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CAPITOLO 41: No.

Tre contro uno. Io, Ale ed Ener, uniti contro la vera minaccia, ovvero Erick. "Kyle" iniziò Ener, "riposati 5 minuti, sei sfinito, te lo si legge dalla faccia!" concluse sempre lui. Io ero contrario, oramai lo sapevano un po' tutti, volevo essere io a sconfiggere Erick, ma le sue parole avevano un senso ben ovvio, ero veramente tanto stanco, e forse un paio di minuti di riposo potevano farmi solo che bene: "Ce la potete fare voi due a resistere?" chiesi io, mentre mi accasciavo a terra vicino a Yuno. Fu Ale che mi rispose immediatamente in un tino piuttosto secco: "Si, Kyle... Tieni questo!". Mi lanciò la mia spada, nera corvino. Luccicante e piuttosto pensante, molto di più rispetto a come me la ricordavo io: "Te l'ho potenziata, adesso è molto più potente e resistente". "Grazie Ale... Mi raccomando, non morire" gli dissi io mentre stringevo tra le mie mani più che potevo la spada che Ale mi aveva ridato.

Paura, terrore... Queste le sole emozioni che provavo in quel momento, non riuscivo a provare nient'altro. I miei occhi scruttavano lo scontro ma, più che uno scontro, sembrava un massacro. Sangue ovunque, Ale stava venendo massacrato di botte, non sarebbe riuscito a resistere ancora per lungo, invece, Ener, era a terra, si stava riprendendo per un altro "round". Già, sebbene fosse caduto a terra una miriade di volte, non voleva mollare, nei suoi occhi si trovava una determinazione che non avevo mai visto: "Forza... Devo tenere duro fino a quando Kyle, non si sia ripreso.." diceva tra se e se, con molta difficoltà, si alzò in piedi, e gridò: "ERICK!!!! STO ARRIVANDO!" e si catapultò contro di esso. Ci fu una breve onda d'urto al contatto del suo pugno con quello di Erick. Erick sorrise, come in segno di "approvazione".

Una folata di vento improvvisa mi attraversò il corpo, e proprio in quell'istante mi ridiede energia e vitalità nuova. Non so cosa fosse o chi fosse stato, ma mi sentivo di nuovo pieno di energia e potere, alzai le mie mani, come se stessi avendo un miraggio, e le strinsi in un pugno. Appena queste si strinsero abbastanza fortemente da poter rompere una pietra, se ne avessi avuta in mano in quel preciso momento, presero fuoco. Un fuoco caldo e... Giallo (?). Rimasi scioccato per un paio di secondi, poi questo fuoco, si spense. Mi alzai in piedi e venni avvolto in una immensa fiammata, senza che io feci nulla: rimasi alibito, alzai le mie mani, successivamente le mie braccia con pieno stupore, nel frattempo pensavo: "Cosa diavolo è tutto questo... Potere?". Infatti sentivo dentro di me, un potere nuovo, mi sentivo estremamente più potente, di quanto già non fossi.

"ERICK!!! PREPARATI, STO ARRIVANDO!!!" gridai io, alzando la testa al cielo, dove so trovavano tutti e tre, ed essi si girarono verso di me, ognuno, con uno sguardo, sempre più scioccato: nessuno dei tre, non si sarebbe mai aspettato di vedermi in piedi dopo così poco tempo, con una fiamma così intensa, pieno di vitalità. Ener disse, stremato di tutte le forze: "Final...mente... Non sarei resistito un secondo di più". Dopo aver finito questa frase, Erick scaraventò Ener, che oramai aveva abbassato totalmente la guardia, per terra con un'avambracciata in pieno viso. Svenne. All'impatto col terreno, si alzò un polverone, e proprio quando esso mi aveva raggiunto, Ale, si mise di fianco a me, vicino a Yuno e mi disse: "Buona fortuna Kyle... Fai del tuo meglio". A sentire quelle parole, mi scaraventai verso Erick che si era messo in posizione da combattimento. Stavamo usando la stessa tecnica, ma io riuscivo in qualche strano modo a fargli del male, riuscivo addirittura a prevedere i suoi colpi. Uno scontro pazzesco, tutti e due, sembravamo alla pari finalmente, Ale scrutava con degli occhi a forma di palla da tennis, per lo stupore, questo nostro fantomatico scontro.

"Devi metterci più impegno Erick" gli dissi io per infastidirlo, volevo irritarlo, fagli perdere la concentrazione e il sangue freddo, ma sembrava non funzionare. Però notai una cosa, proprio mentre combattevamo, un punto non difeso dalla sua tecnica. "Prendi questo Kyle!" si stava scaraventando contro di me con un pugno avvolto di un colore nero, ma io volevo testare quel punto, così, lo deviai con entrambe le mani e mi misi esattamente parallelo al suo punto indifeso: la scapola destra.

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