«Io me la caverò, amico» lo tranquillizzo. «Porta Emy in infermeria.»

Annuisce e va verso l'uscita, stando attento a non intercettare nessuna Ombra.

Intanto, il gruppetto di spiriti mi ha raggiunto. Il loro sguardo vuoto è acceso dalla sete di devastazione.

«Mi dispiace, cose, ma avete scelto il Guerriero sbagliato» dico, con insolenza e con un ghigno irrisorio.

Tiro uno dei pugnali, facendone evaporare due in un colpo solo. Successivamente mi scaglio sulla terza, e non esito nemmeno un attimo mentre perforo la sua massa immateriale.

Ne mancano due. Dove si sono cacciate? Mi guardo intorno, cercandole. Forse si sono date alla fuga, intimorite da me.

È questione di millesimi di secondo. Nel momento in cui capto la loro presenza alle mie spalle, mi accorgo anche di essere spacciato. Mi rendo conto che non riuscirò mai a girarmi in tempo e a colpirle, tanto meno a sfuggire al loro attacco.

Ed è proprio mentre mi convinco di non avere scampo, che qualcuno viene in mio soccorso.

«Non ci si mette contro il Generale, mie care» esordisce qualcuno.

Mi volto, giusto in tempo per assistere a Sophia che elimina la coppia di Ombre, con una singola pugnalata recisa.

«Grazie, Sof» le sorrido, avvicinandomi a lei. «Se non fosse stato per te, a quest'ora sarei finito.»

«Non ringraziarmi, Mason. Devi smettere di sottovalutarle, però. Sono incredibilmente potenti» mi consiglia.

«Anche troppo» borbotto.

«Immagino che tu stia cercando Seth» intuisce. «So dove trovarlo.»

Mi prende per il polso e inizia a correre verso il fondo della Sala, nel cuore della battaglia, dove le Ombre sembrano nascere e triplicarsi.

«Provengono tutte da lì.» Indica il palco. «Sono sicura che troverai anche Seth.»

«Non capisco il senso di tutto ciò. Perché Seth è ancora qui, se Bridget è in tutt'altro luogo?» esprimo il mio dubbio.

«L'ho notato anche io. Non sembra che voglia ucciderci. Non tutti, perlomeno. Ho come l'impressione che stia... prendendo tempo.»

«Che intendi?»

«Che Seth non è venuto a farci visita per vendicarsi. Non è ancora arrivato il momento della resa dei conti. Sento che il motivo è un altro» mormora, sovrappensiero. «Hai presente quando vuoi tenere occupato qualcuno o distrarlo? Ecco, credo che si tratti di questo.»

«Non riesco davvero a capire. È un'assurdità» ribatto, confuso.

«Forse mi sto sbagliando...» bofonchia, eppure, non ne pare completamente convinta.

«Devo andare, Sophia. Devo fermare questa tortura.»

«Sì, vai. Stai attento, mi raccomando.»

Procedo tra la calca, sgusciando tra i Guerrieri che combattono i mostri. All'improvviso, mi ritrovo il percorso sbarrato da uno spirito. L'Ombra prova a tenermi distante dal palco, la fonte dell'aura dannata che sta invadendo la Sala.

Noto un pugnale d'oro scintillare tra i suoi artigli. Capita raramente che siano fornite di armi. Ma, quando succede, diventano letali il doppio. Sono abilissime nell'usarle e non sempre noi Guerrieri ne usciamo indenni. Basta prendere mio padre, come esempio.

Prendo uno dei due pugnali che mi sono rimasti e lo lancio contro la figura di fumo nero. La manco. Il coltello la trapassa, però non ha nessun effetto. Essa rimane lì, mentre la mia arma vola dall'altra parte, dietro l'Ombra, troppo lontana perché possa recuperarla.

Il Segreto della DinastiaWhere stories live. Discover now