63. Caos Nero

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Mason

Caos.

Nella Sala Principale, regna il caos.

Un caos nero, un vortice di tenebre, morte e oscurità.

Le Ombre radono al suolo tutto ciò che trovano, compresi gli Arcandidi. Mi sento mancare l'aria quando vedo corpi inerti, abbandonati sul pavimento piastrellato, macchiato di sangue e vite spente.

È una vera e propria strage.

I Guerrieri si battono con determinazione contro gli esseri, provando a respingerli. Qualcuno corre alla cieca, nel disperato tentativo di salvarsi. I professori cercano di portare al sicuro i feriti e di soccorrerli, mentre gli studenti lottano ferocemente, nonostante gli abiti eleganti che li intralciano.

«Mason! Dov'eri finito?»

Sposto l'attenzione su Emily, che mi ha raggiunto, all'entrata della Sala. I suoi occhi blu sono un mare di terrore.

«Gli altri stanno bene?» mi affretto a chiedere.

«Sì, ma non possiamo resistere ancora a lungo. Le Ombre si moltiplicano sempre di più.»

«Dov'è Seth?» Pronuncio il suo nome in sibilo furioso.

«A godersi lo spettacolo, probabilmente» interviene Carter, che ci ha appena raggiunti.

Agguanto il pugnale che ho riposto nella tasca interna della giacca, per ogni evenienza. Non si è mai troppo prudenti.

«Dobbiamo trovare Seth» decreto. «È l'unico modo che abbiamo per liberarci delle Ombre.»

«Tu vallo a cercare. Io ed Em ti spianiamo la strada» stabilisce Carter.

Senza indugiare mi butto nella mischia. Arcandidi e Ombre si scontrano, si affrontano. Vincono, perdono, tra sangue, urla, lacrime e cenere scura. Il male avvolge il bene tra le sue spire, che si ribella audacemente.

Carter affonda la lama del suo pugnale in uno dei numerosi spiriti che ci sbarrano la strada, ed esso si dissolve.

«Sono anche più agguerrite del solito» osserva Emily, alle prese con due Ombre. Conficca il coltello nel corpo di una e, con uno scatto preciso, distrugge anche la seconda.

«Ma non abbastanza» replico, scomponendo un mostro in particelle nere.

Io e i miei migliori amici ci mettiamo schiena contro schiena, formando un triangolo, dove ogni lato è alle prese a parare gli assalti di quei mostri senza corpo. Ci difendiamo dagli attacchi in maniera eccellente, ma dopo qualche minuto, l'impeccabilità del nostro trio viene smontata.

L'urlo dolorante che esce dalle labbra di Emily non è niente in confronto alla confusione che alberga. È un suono insignificante davanti al trambusto di pianti, grida, lame che si scontrano e paura. Ma, nonostante ciò, basta per allarmare me e Carter.

Carter si precipita sulla figura della ragazza, rannicchiata a terra, senza curarsi del pericolo a cui si sta sottoponendo. Copro loro le spalle. Quando scorgo ben cinque Ombre fluttuare nella nostra direzione, mi rendo conto di non poter continuare da solo.

Emily respira a fatica, e noto con orrore che la macchia rosso scuro che imbratta la sua giacca, all'altezza dello stomaco, si allarga sempre di più.

«Portala via da qui» ordino a Carter.

Obbedisce e la prende tra le sue braccia. La testa di Emily si posa sulla sua spalla, il viso pallido e imperato di sudore. Gli occhi di Carter esistano su di me. Raccolgo la sua arma e quella di Emily, in modo da avere più vantaggio sugli scagnozzi di Seth.

Il Segreto della DinastiaWhere stories live. Discover now