52. Realizzare un Sogno

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Mason

«Dovevi dirmelo» borbotta Emily, indispettita.

«L'avresti comunque scoperto oggi» rispondo, spazientito.

La mia migliore amica mi dedica uno sguardo offeso. «Non è la stessa cosa. Mark ti vuole proclamare Generale e dovrei venirlo a sapere il giorno stesso?»

Sospiro, nervoso. Vorrei tanto dire ad Emily che non l'ho informata perché non me ne importa niente, di essere Generale. Non senza Bridget al mio fianco.

Ma l'ho persa per sempre, e l'unica cosa che mi resta è questo maledetto ruolo. Devo accettarlo. È pur sempre il sogno che ho fin da bambino.

Ma non doveva realizzarsi così. Non doveva andare così.

Scruto l'area della Sala Principale, per distrarmi dall'ansia dell'attesa. Oggi è il gran giorno. Lo spazio è gremito di Arcandidi che parlano tra loro, occupando le sedie disposte in fila al centro della Sala, davanti al palchetto di legno.

Io, Carter ed Emily ci siamo posizionati in un angolino in fondo alla stanza. Stiamo aspettando l'arrivo di Mark, che segnerà l'inizio della cerimonia. Il pensiero di trovarmi davanti alla faccia da schiaffi del direttore mi riempie di rabbia, ma devo contenermi.

«Sei agitato?» mi domanda Carter.

«No» mento. Sono solo così nervoso che l'ansia potrebbe uccidermi.

«Ma quella non è la bionda che ti sei portato a letto per tipo due anni?» fa Emily, assottigliando gli occhi verso la figura slanciata della ragazza che si avvicina a noi.

«Tiffany. Si chiama Tiffany» puntualizzo, stizzito.

Emily non l'ha mai sopportata, e non ha tutti i torti. Tiffany ha un carattere complicato e, spesso, risulta fastidiosa. Questa è l'opinione che la maggior parte dei Guerrieri ha di lei. Se solo sapessero quanto ha sofferto, dopo la morte del suo ragazzo, Chris, la giudicherebbero diversamente.

«Ciao, ragazzi» ci saluta Tiffany.

Indossa la camicia bianca della divisa e una minigonna blu. Due mollette argentate raccolgono lateralmente i capelli biondi.

Io e Carter rispondiamo al saluto, mentre Emily la osserva contrariata. Ieri, dopo che Alexandra ha spiattellato la verità in mensa e io ho fatto altrettanto, ne abbiamo discusso per tutto il pomeriggio. La mia migliore amica non ha preso bene il mio gesto nei confronti di Bridget, così come io sono rimasto deluso dal suo comportamento con Carter.

L'ha baciato e gli ha espresso apertamente i suoi sentimenti. Ero riluttante: non sapevo se crederle. Stiamo parlando di Emily, la stessa ragazza che è una specie di guscio chiuso. Che il guscio si sia rotto?

In fin dei conti, siamo tutti sulla stessa barca, e a rimetterci sono state Bree e Alex. Anche se il mio era un piano escogitato appositamente per chiudere ogni rapporto con Bridget, e non un impulso intrattenibile e spontaneo, come nel caso di Emily e Carter.

«Non posso credere che tu abbia tradito Bridget con questa» asserisce Emily, squadrano Tiffany in cagnesco. L'altra Guerriera le restituisce uno sguardo altrettanto torvo.

«Ne abbiamo già parlato, Em» la riprendo, esasperato. «Ho dovuto farlo e Tiffany non ha nessuna colpa.»

«Perché gliel'hai detto?» mi domanda Tiffany, in tono accusatorio.

«Veramente è stata la ragazza di Carter, Alexandra» mi difendo.

«Ex-ragazza» sussurra il diretto interessato, a denti stretti.

Il Segreto della DinastiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora