CAPITOLO 43

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Sono confusa. Dopo aver parlato con Ivan mille domande mi frullano per la testa. "Non vuole raccontarmi il nostro passato perché aspetta che io ricordi, in modo che possa conoscere tutta la verità...che cosa vuol dire?" la testa mi scoppia e non so più che altro fare per poter ricordare. Non faccio altro che guardare album fotografici della mia famiglia, i vari video sul cellulare ma niente mi ritorna in mente. Niente. Le uniche cose che ricordo prima dell'incidente sono i flashback che ho avuto in coma, le uniche cose reali.

< Mamma > la chiamo appena la vedo passare davanti alla mia stanza.

< Si? > si affaccia, gli faccio segno con la mano di raggiungermi sul letto.

< Non ce la faccio più > abbasso la testa mettendomi improvvisamente a piangere.

< Tesoro...> mi abbraccia < cosa è successo? > mi domanda

< Tutto!...mi da fastidio non poter ricordare...> tra i singhiozzi

< Lo sai che ci vuole tempo, poi riuscirai a ricordare la tua infanzia >

< Ma non è solo quello io devo ricordare...> mi blocco

< Cosa? >

< Devo ricordare per sapere la verità > alzo la testa per poterla osservare con gli occhi colmi di lacrime

< Ma la sai già la verità...> mi accarezza la guancia

< Tutta la verità > ripeto ciò che mi disse Ivan < so che mi state nascondendo qualcosa, so che c'è dell'altro e se non me lo raccontate potrei esplodere > ricomincio a singhiozzare.

< I medici pensano che sia meglio...non riempirti di informazioni quando ancora il tuo cervello sta lavorando per aquisire i tuoi ricordi >

< Allora c'è dell'altro...è cio che Felton mi disse che non era rilevante, che lo avrei scoperto col tempo...prima di parlarmi di papà vero? > domando

< Si...è come ha detto lui, lo scoprirai... non si sa quanto ci voglia ma lo saprai...adesso metti da parte questo e recupera tutto ciò che c'è da recuperare, il resto verrà da sè >

< Va bene > mi asciugo le lacrime.

Decido di ascoltare le parole di mia madre, di lasciare perdere qualunque cosa si riferisse Ivan, di concentrarmi sul presente, il passato prima o poi sarebbe uscito fuori.

Suonano alla porta "finalmente"

< Ce l'hai fatta! > dico ad Alice che entra goffamente dentro casa.

< Si...scusa ma non trovavo nulla da mettermi >

< Potevi anche venirtene in pigiama, la cosa non sarebbe cambiata > le sorrido abbracciandola.

< Non ti sarei piaciuta > rido

< Ma finiscila! > entriamo in camera mia. < mangi da me? > le domando

< No, mia madre ha fatto la pizza stasera > sorride

< Ah, cavoli pensami mentre la mangi >

< Lo farò > ride

< Mi sono vista con Ivan > dico improvvisamente. Mi guarda con occhi spalancati senza riuscire a dire una parola

< Coooosa? > con mezzo sorriso < e come è stato? >

< Bello, sì sopratutto perché ho conosciuto la sua ragazza > abbasso lo sguardo

< Ah...hai conosciuto Noemi >

< Si esatt....ma aspetta, tu lo sapevi e non me lo hai detto? > la guardo seriamente

< Scusa > si affretta a dire < e solo che non facevi altro che parlarmi di lui, non potevo uscirmene e dirti che era fidanzato >

< Oh si invece che potevi!....mi hai fatto fare la figura della stupida >

< Ma non è vero! Dai raccontami come è stato? >

< No raccontami tu! Da quant'è che stanno insieme? >

< Sicura di volerlo sapere? > mi scruta

< Certo! >

< Da quasi un anno...> rimango paralizzata senza sapere cosa dire

< Vuoi dire che lui si è fidanzato mentre io ero in coma....> domando incredula

< Gia...>

< Ah e menomale che se ne stava tutto il tempo vicino a me, che mi parlava....che dormiva su quella sedia scomoda > ripeto le sue parole alzando gli occhi al cielo.

< Quello lo ha fatto seriamente...ci tiene davvero a te Recel ,credimi>

< Mah, non so, credimi tu >

MI RIMANI IN MENTE (Completa)Where stories live. Discover now