CAPITOLO 3

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Dopo aver passato la cena come se fossimo in venti persone, tra discorsi sovrapposti e lamenti, mi metto il pigiama e vado in camera, imposto la sveglia alle sette meno quindici e crollo.

Oggi essendo il mio turno per entrare prima in bagno sono pronta con dieci minuti di anticipo rispetto alla mia tabella di marcia.

< Recel, ti prego esci! > urla mio fratello.

< E' occupato > urlo

< Si ma mi scappa >

< Avanti...tutto tuo > dico uscendo di botto dal bagno.

< Oh grazie > ogni volta che ci sono io in bagno devono entrare tutti urgentemente per fare i propri bisogni.

< Dai che tra un po c'è l'intervallo > mi informa Alice, sto praticamente dormendo sul banco, l'ora di scienze umane dopo un po mi sfinisce.

< Ma menomale, mi sto pisciando addosso >

< Perché non hai chiesto di poterci andare durante la lezione? >

< Sai cosa mi avrebbe risposto? "certo fai pure ma se vuoi perderti un pezzo di spiegazione non te lo consiglio dal momento che questo argomento è importante" e a quel punto mi sarei seduta per forza> sorride. Pochi minuti dopo suona la campanella.

<Oh si! > dico alzandomi di scatto facendo cadere la sedia alle mie spalle e ottenendo sguardi interrogativi dai miei compagni.

Mi osservo allo specchio. Questa mattina ho raccolto i capelli in una coda e lasciato qualche ciocca sciolta sul da vanti. Dalla faccia sembro davvero stanca e le occhiaie non si sono ancora tolte. Sembro davvero distrutta. Poco dopo vedo riflesso allo specchio un ragazzo, a testa bassa che si sta aggiustando la zip dei pantaloni. Rido.

< Perché ridi? > mi chiede accorgendosi di me.

< No è solo che....> ma rimango quasi a fissarlo dopo che solleva il viso per guardarmi. Mi sento improvvisamente in soggezione. E' un ragazzo dagli occhi verde scuro mischiati ad una tonalità di grigio le lentiggini sulla parte del naso, proprio come me e i capelli di un marrone scuro posizionati in modo casuale. Indossa una maglia bianca attillata e un jeans chiaro.

< Che...che sei nel bagno delle femmine > proseguo ingogliando a fatica la saliva che ho in gola sembrando una babbea.

< Veramente...no > dice avvicinandosi allo specchio per aggiustarsi i capelli

< No questo è quello delle femmine, non vedi? Ci sono io? >

< No questo è quello dei maschi, non vedi? Ci sono io? > "cos'è mi prende in giro?"

< Come vuoi > dopo quelle parole entra dalla porta un ragazzo.

< Oh amico guarda che c'è Stesy che ti cerca...> si blocca < Scusate ho interrotto qualche cosa? > ci chiede posando prima lo sguardo su di me e poi su di lui, anche lui niente male ha gli occhi di un marrone scuro proprio come i miei e i capelli neri con qualche riflesso biondo. "Ma da dove vengono questi qua? Da una rivista di top-model?"

< No tranquillo Thom è solo che questa ragazza si è persa > risponde lui mettendosi a ridere. Lo guardo storto.

< Questa ha un nome! > sbotto

< Quale? > intanto il ragazzo che credo di aver capito si chiami Thom si sta sorbendo tutta la scenata.

< Recel > dico incrociando le mani al petto con tono di sfida. Non reagisce < Tu? > "Perché io avrei dovuto dirgli il mio di nome e lui non il suo?".

< Ivan > faccio per uscire dal bagno quando Ivan mi chiama.

< Recel? > mi volto < Ancora convinta di essere nel bagno delle femmine? > non rispondo nemmeno a quella domanda, me ne vado lasciando lui e il suo amico Thom ridere da soli.

Una volta uscita c'è Alice che mi aspetta, ma non davanti al bagno nel quale sono uscita ma a quello a fianco, quello delle femmine. Appena mi vede mi squadra e mi osserva con faccia interrogativa.

< Ma che ci facevi nel bagno dei...>

< Dei maschi si lo so! Mi sono confusa >Evidentemente mi scappava troppo che non mi sono nemmeno resa conto in quale dei bagni stessi andando

< Ok ma stai calma > dice alzando gli occhi al cielo.

< Mi sono già dovuta sorbire la stronzaggine di due ragazzi >

< Ah si? E chi sarebbero questi? >

< Uno si chiama Ivan e l'altro Thom >

< L'hai incontrato? > dice tutta entusiasta

< Ma chi! >

< Si sta parlando di un ragazzo molto figo che si è appena trasferito qui, si chiama Ivan > "ecco perché mi sembrava di non averlo mai visto prima" penso. < Ma quindi....è davvero figo? > so che mi avrebbe fatto questa domanda. < Descrivilo >

< Ha gli occhi verde scuro, le lentiggini e...>

< Oh mamma mia! > strilla.

< Ma se non lo hai nemmeno visto > dico.

< Si ma da come me lo stai descrivendo sembrerebbe davvero un gran figo > "non lo definirei proprio figo, è solo carino, anzi direi un po meno di carino..."

Dopo scuola io e Alice andiamo a fare un po di shopping insieme, dato che mi mancano un po di vestiti e offre lei perché sa benissimo che con me non ho nient'altro che cinque euro.

< Grazie ti ridevo i soldi >

< Oh lo sappiamo entrambe che non lo farai > dice ridendo.

< Ecco perché' ti adoro! >

< No, non è solo per questo >

< Si hai ragione > ridiamo.

MI RIMANI IN MENTE (Completa)Where stories live. Discover now