MAMMA DI RECEL
Capelli fin sotto le spalle, ricci scuri, con ciocche rosse, occhi verdi e fisico esile, Hanna, come ogni mattina, si alza presto, svegliata dal rumore delle sue figlie che si preparano per andare a scuola.
Prepara la sua colazione a base di latte e biscotti e subito dopo sveglia Jonas, prendendolo dalla culla, e con un urlo tenta di svegliare anche Luca < Luca! Svegliati! > invano, va a tirare su le tapparelle < Mh, ma'! > brontola girandosi sul letto, avvolto dal lenzuolo.
< Ciao ma' io vado > dice Recel precipitandosi verso la porta.
< Anche io > la segue sua sorella.
< Ok, mi raccomando state attente alle lezio...Jonas vieni subito qua, ti devo mettere ancora il pannolino! > cerca di acchiapparlo. < Luca! Ti sei fatto lo zaino? >
< No! Non ancora >
< E cosa aspetti! > essendo, come al solito, in ritardo si precipitano a indossare i giubbotti ed escono fuori casa per chiamare l'ascensore.
< Io, io > dice Jonas indicando il pulsante "T" dell'ascensore. Scendono.
< Luca! Lo zaino! Accidenti > dice Hanna vedendo Luca senza zaino dietro le spalle. Ritornano in casa per prenderlo.
Una volta in macchina lascia i ragazzi a scuola e si reca in un bar per prendere il caffè mattutino < Caffè macchiato, grazie > si siede ad un tavolino, ma neanche il tempo di sorseggiarlo che riceve una chiamata dalla scuola di sua figlia Recel , dove le chiedono la disponibilità per un colloquio in mattinata.
Hanna finisce il suo caffè, entra a fare la spesa nel supermercato sotto casa e poi si dirige verso la scuola.
Entra in questo androne molto grande, dove nel mezzo e' piazzata una scrivania con il bidello di turno.
< Salve, mi hanno chiamato questa mattina per fare un colloquio con la professoressa Giordano > L'operatore scolastico la invita a salire le scale per raggiungere il secondo piano. Bussa alla porta che mette in evidenza la targhetta "sala professori".
< Buongiorno cercavo la professoressa Giordano > rivolgendosi a una quindicina di professori che la stavano fissando. Appoggiati alla parete di sinistra color bianco panna, una decina di armadietti grigi, un appendi-abiti sulla destra e un grande tavolo in legno lucido al centro.
< Eccomi! > dice la professoressa poggiando il bicchiere di caffè, ormai finito, sul tavolo. < Venga pure con me > Ha capelli di un castano chiaro corti, occhi scuri e portamento elegante.
<Buongiorno, Io sono la professoressa di italiano, l'abbiamo convocata in quanto volevamo metterla al corrente di alcune stranezze nel comportamento di sua figlia. Non pensiamo sia nulla di grave , ma volevamo approfondire la situazione > si avviano in una classe vuota.
La professoressa rovista tra i mille fogli che ha davanti < Ecco, guardi, questo è un tema di Recel, ho notato che scrive poco e in modo superficiale, errori grammaticali, come vede, non ne fa > dice indicando le parole nel foglio, scritte in penna blu < ma è quasi come se non avesse nulla da raccontare o come se non volesse raccontare >
< Capisco...> dice Hanna senza saper cosa aggiungere
< Con sua figlia Recel, a dirla tutta, non ho mai affrontato questo argomento pensavo, insomma, che lei potesse dirmi qualcosa...>
< Ecco... Recel ultimamente è molto stanca, lavora e studia contemporaneamente, quindi sarà solo molto stressata >
< Va bene signora, ci fosse qualcosa di strano la richiamerò > dice la professoressa alzandosi dalla sedia e mostrando una lunga gonna nera professionale.
< Venga, mi segua, C'è un'altra persona che vorrebbe parlarle >
Escono dall'aula e dopo aver girato l'angolo la professoressa bussa alla porta davanti a sé.
< Prego > davanti a loro si trova una donna, capelli corti e chiari. < Salve io sono Burani, la psicologa della scuola, io e la professoressa di italiano, quale referente della classe, ci siamo confrontate e abbiamo ritenuto opportuno convocarla per un miglior chiarimento > .
< Salve > dice Hanna un po intimorita.
< Allora Io vado, buona giornata signora Person > la professoressa di italiano sorride e si congeda con un saluto del capo verso la psicologa e con una stretta di mano ad Hanna.
< Si accomodi pure > < Bene, vorrei parlarle di sua figlia Recel....> porta il busto in avanti < è venuta da me qualche giorno fa, lei ne sapeva qualche cosa? >
< No, assolutamente > dice Hanna in tono preoccupato
< Mi ha raccontato che le capita di avere dei ricordi....dei flashback, mettiamola cosi, che però Recel non ricorda di aver vissuto e fatica a ricordare cose che dovrebbero essere apparentemente banali. Lei mi sa dire qualcosa in più? >
< Io....non saprei insomma, non mi ha mai detto nulla >
< Allora, se a lei non dispiace preferirei fare un colloquio con lei e sua figlia, per capire gli elementi che mancano a Recel, insomma un confronto > dice la psicologa scrutando lo sguardo di Hanna
< No...Recel potrebbe soffrirne, meglio non aggravare la situazione >
< Quindi queste stranezze hanno un nome? C'è una diagnosi? >
< Ma si...eh che Recel soffre di... p-perdite di memoria occasionali, ma è una cosa di cui ci stiamo già occupando > dice velocemente
< Assume pscicofarmaci o tranquillanti? >
< No,no nulla di tutto questo >
< Va bene, se non le dispiace vorrei dare personalmente un'occhiata ai referti medici > dice scrivendo qualcosa sul suo taccuino
< Perché? > dice in tono poco convinto
< Semplicemente per andare incontro a Recel e non farla sentire inadeguata in alcune circostanze, si possono comunque fare delle terapie per il recupero della memoria > dice in tono ovvio
< Guardi, ultimamente sono molto impegnata ma appena possibile le faro' avere il tutto...> si alza dalla sedia saluta la psicologa e con una stretta di mano esce dalla stanza molto velocemente.
Uscendo dal suo ufficio la psicologa Burani si imbatte nella professoressa Giordano
< Come è andato il colloquio? > chiede la professoressa
< C'è qualcosa che mi turba e non mi convince , come sai non posso parlartene, ma me ne occuperò personalmente >
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MI RIMANI IN MENTE (Completa)
ChickLit~Niente è come sembra~ Recel Person ha diciasette anni, vive a Milano e frequenta il quarto anno di scuola superiore. A fianco alla sua migliore amica Alice la sua vita è apparentemente normale, ma sarà destinata a cambiare dopo l'arrivo di Ivan. Le...