< Dottore...allora? >
< In che senso Recel...> mi domanda
< L'ho sentita mentre parlava con mia madre.....> lo scruto con lo sguardo.
< Avrai sicuramente sentito male Recel...>
< No, io le assicuro di averla sentita...ha detto il suo nome >
< Recel ti sarai sicuramente confusa...abbiamo parlato di più persone quel giorno. > "effettivamente mi ero appena svegliata...ma sono abbastanza sicura che stessero parlando di lui"
< Va bene > mi limito a dire.
Ho paura di uscire da qui perché per la prima volta, dopo tanto tempo, sarò costretta ad affrontare il mondo la' fuori.
< Sei pronta? > mi domanda sorridente mia madre.
< Si...> mi sollevo molto lentamente dal lettino.
< Dai...che ce la fai > mi incita
< Quando potrò finalmente camminare come le persone normali? > domando osservando le mie gambe minute
< Lo sai...ci vuole tempo, un passo dopo l'altro, ogni giorno una piccola conquista e vedrai che migliorerai...hai gia fatto molti progressi con la fisioterapia > "è vero, ora riesco a restare in piedi, camminare mi è più complicato, ma sono deciamente migliorata"
Mi sollevo dal lettino, coi piedi nudi percepisco il freddo pavimeno, rabbrividisco. Mi aggrappo a mia madre. < Andiamo a casa > dico.
< Si, andiamo a casa >
Annuso profondamente quello che è l'odore della mia casa, chiudo gli occhi. < Ahhhhhh! >
Cinque secondi dopo aver fatto il mio ingresso delle urla cospargono l'appartamento, due figure mi appaiono davanti correndo. Alison mi abbraccia così forte che riesco a percepire il suo cuore che batte forte sul mio petto, Luca si butta sulle mie gambe stringendomele forti, allungo lo sguardo davanti a me, pochi secondi dopo una figura più piccola avanza correndo in maniera buffa con dei pennarelli in mano, si blocca osservando quella scena. < Davide > sussurro.
E' biondo coi capelli ricci, occhi a mandorla color marrone scuro, indossa una canotta bianca e delle mutandine blu col disengno di spiderman sul davanti, sorrido. Mi tolgo da quell'abbraccio e avanzo lentamente verso di lui. < Hey....> gli prendo le mani, abbassa la testa in segno di vergogna < sono Recel...tua sorella > mi scendono le lacrime dagli occhi, mi volto verso mia madre, anche lei con gli occhi lucidi.
< Dai vieni, non sei curiosa di rivedere la tua camera? > mi chiede Luca, più emozionato di me.
< Si, si > mi asciugo in fretta le lacrime e lo seguo verso quella che è la mia stanza.
Pareti di un color bianco panna ricoperte da brillantini rosa chiaro. Un letto a castello e due scrivanie sulla sinistra,quella di mia sorella perfettamente ordinata, mentre la mia ricoperta da libri di scuola delle medie e trucchi, mi siedo sulla sedia e inizio a sfogliare i miei libri e il diario del tempo "ti amo piccola mia, dalla tua meravigliosa, fantastica e unica Alice" leggo nella prima pagina, sorrido e piango allo stesso tempo.
< Hai visto? > si sporge dalla camera mia madre < non ho toccato nulla >
< Ho visto...grazie > mi alzo dalla sedia e vado dritta verso una mensola sopra il mio letto dove ci sono delle foto di me e di Alice. Io e lei che ci abbracciamo al parco, io e lei che beviamo una bibita al Mc, io e lei stravaccate sul divano, inizio a piangere e come se mi avesse letto nel pensiero si avvicina mia madre accarezzandomi la schiena < Tranquilla, presto ricorderai tutto >
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MI RIMANI IN MENTE (Completa)
ChickLit~Niente è come sembra~ Recel Person ha diciasette anni, vive a Milano e frequenta il quarto anno di scuola superiore. A fianco alla sua migliore amica Alice la sua vita è apparentemente normale, ma sarà destinata a cambiare dopo l'arrivo di Ivan. Le...