CAPITOLO 22

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Siamo sul pulman di ritorno, i borsoni sotto I nostri piedi, ho la testa poggiata al finestrino, Ivan accanto a me con le cuffiette alle orecchie e testa sul sedile rivolta verso l'alto. Mi perdo in ciò che vedo sfrecciarmi accanto, chiudo gli occhi per poter prendere sonno.

FLASHBACK

Sono ad una festa di compleanno "buon tredicesimo compleanno" dice lo striscione attaccato al muro, una stanza piena di tavoli con pizze, patatine e caramelle di ogni tipo, ho un vestitino nero attillato, degli stivali corti neri e i capelli lunghi legati da un elastico bianco.

< Hey Recel vieni? Giochiamo al gioco della bottiglia! > mi chiama un ragazzo biondino vestito in giacca e cravatta

< Non posso, sto aspettando mio padre che mi venga a prendere > urlo

< Ah oke...> ritorna dagli altri ragazzi seduti in cerchio.

***

E' mattina e dopo diversi giorni di assenza mi tocca andare a scuola. Mi alzo dal letto con passo pesante e mi dirigo in cucina per poter bere dell'acqua, non faccio colazione perché a vedere quelle merendine nella dispensa mi viene il voltastomaco.

Mi butto nuovamente sul letto, prendo il telefono e guardo le ultime notifiche "domani verrai a scuola vero?" un messaggio di Alice scritto la sera precedente molto tardi "si" gli rispondo.

Entro dentro la vasca e lascio che l'acqua massaggi ogni centimetro della mia pelle, resto immobile per un buon quarto d'ora fissando un punto davanti a me finché qualcuno non incomincia a bussare ininterrottamente sulla porta del bagno.

< Si adesso esco! > mi avvolgo nel mio accappatoio blu.

< Muoviti! > urla mia sorella

Indosso dei pantaloni attillati neri e una semplice maglia a maniche corte blu, come ogni mattina non ho abbastanza tempo per truccarmi perciò do una veloce spazzolata ai capelli ed esco dal bagno. < Ciao > dico con poca importanza

< Ciao tesoro passa una buona gio....> chiudo la porta alle mie spalle.

Arrivo davanti a scuola in anticipo, cerco Alice con lo sguardo e la trovo vicino al cancello di entrata con Thom e Ivan, mi avvicino.

< Hey...> sospiro

< Recel! > urla Alice buttandosi su di me per abbracciarmi forte. < Mi sei mancata tantissimo! > mi stringe ancora di più.

< Ok...ok si anche tu...solo potresti s-staccarti? > dico a fatica.

< Recel, non hai risposto a nessuno dei miei messaggi, come mai? Mi sono preoccupato >

< Si...scusa Thom , non sono stata molto bene non volevo sentire nessuno >

< Ah ok, cosa hai avuto? > mi chiede mentre ci facciamo strada tra le altre persone per poter entrare.

< Male alla testa....principalmente > mi sorride quasi come se volesse rassicurarmi.

< "Girl"...> mi sussurra all'orecchio Ivan spostandosi accanto a me. < Hey ... Sicura di stare bene?>gli sorrido e annuisco

< Avete risolto tu e Thom? > gli chiedo mentre osservo Thom che sorride ad Alice, davanti a noi.

< Diciamo di si...solo non sa della nostra scappatella al mare perciò....non gli dire nulla >

< Scappatella? > sorrido < No , non gli dirò nulla....>

Finalmente al suono della campanella vado al bagno mentre Alice mi aspetta fuori in cortile.

Attraverso il corridoio, quando vengo improvvisamente costretta ad entrare nello sgabuzzino delle pulizie. < Haioo! > urlo, Ivan mi fa segno di stare in silenzio < Bhe? > cerco di sussurrare

< Così...> fa spallucce, e mi osserva con un sorriso stampato sulla faccia.

< Cosi? Senti io devo andare al bagno e poi ci staranno aspettando fuori.... > indico col braccio la porta dietro di me.

< Ma chi? > con menefreghismo.

< Alice e Thom > alzo gli occhi al cielo

< Ah...lasciali stare un po insieme, così chissà, magari Thom si scorderà di te.... >

< Questi non sono affari tuoi >

< Invece si...> si avvicina di scatto mandondomi contro il muro dove con le gambe riesco ad urtare il carrellino per le pulizie, a pochi centimetri dalla mia faccia mi fissa intensamente... "con quei suoi occhi così dannatamente belli".

< C-cosa stai facendo? > dico a fatica

< Sto cercando di baciarti > "baciarmi...vuole baciarmi" < sei così bella Recel... > sussurra sfiorandomi il mento con il pollie.

Mi allontano < Ivan, non ti capisco, prima mi baci e poi mi dici di far finta di niente e poi di nuovo tenti di ribaciarmi....ma cosa ti prende? >

< Cosa c'è da capire...>

< Non puoi fare così...e se io mi innamorassi di te? >

< Sarebbe un problema...> sogghigna

< Ecco appunto....> mi volto ed esco da quel ripostiglio diventato così improvvisamente caldo. Uscendo dalla porta vedo in lontananza la psicologa, indaffarata con dei fogli in mano che per poco non gli cadono a terra.

< Salve! > la raggiungo in fretta

< Oh...> mi guarda sorpresa < Recel, come stai? >

< Bene...bene > seguono secondi di silenzio < sta analizzando il mio caso? > gli domando.

< Ascolta Recel sono molto indaffarata in questo momento, ma penso che sia meglio che tu ne parli con tua madre > dice allontanandosi

< Mia madre? > si allontana scendendo le scale lasciandomi li da sola in mezzo al corridoio.

<Hey "Girl" che fai li impalata? > alzo gli occhi al cielo e me ne ritorno in classe.

MI RIMANI IN MENTE (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora