CAPITOLO 13

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< Forza dormigliona alzati! > urla mia madre entrando in camera mia e sollevando le tapparelle

< Non è ancora suonata la sveglia > metto la testa sotto le coperte per coprirmi dalla luce

< Ma se sono le sei e quarantacinque >

< Appunto, la sveglia sarebbe suonata tra cinque minuti! > "potevo dormire cinque minuti in più, accidenti!"

Mi alzo con l'idea che in mattinata sarei andata a parlare con la psicologa. "devo capire che cosa mi sta succedendo"

Arrivo a scuola, e mi tocca seguire la lezione di latino.

< Anche oggi intendi startene in classe per l'intervallo? > mi chiede Alice ridendo

< A dire il vero si > faccio finta di scrivere qualcosa sul foglio degli appunti di storia, per evitare che la professoressa ci metta una nota.

< Non starai dicendo sul serio, perché? > dice osservandomi

< Te l'ho già spiegato, non mi va a genio quel gruppo > dico a bassa voce

< Ma se non provi neanche a starci >

< Ok, allora nel secondo intervallo scendo > dico per farla smettere di parlare.

< Perfetto! >

Appena suona la campanella Alice mi guarda con un sopracciglio alzato < Ti aspetto dopo eh! >

< Si, si > sorrido. Mi addentro nel corridoio della scuola poco frequentato e busso a quella porta.

< Avanti > sento dire da dentro. Apro lentamente la porta verso l'interno e intimorita non riesco a fare nessun passo in avanti. < Su avanti entra > mi incita la psicologa. Chiudo velocemente la porta alle mie spalle per evitare che qualcuno si accorga di me.

< Mi ricordo di te > dice lei tutta sorridente.

La stanza è molto piccola, di fianco alla porta si trova un armadio in legno chiuso da un lucchetto, mentre alla mia destra c'è una scrivania, con sopra un porta matite, fogli, temperino e un telefono. < Siediti pure > con il gesto della mano mi indica la sedia verde davanti alla sua

< Perché sei qua? > mi chiede prendendo carta e penna. "cosa deve scrivere non abbiamo neanche iniziato!"

< Credo di avere un problema > dico in tono preoccupato

< Che tipo di problema? > mi sorride "è un problema, perché sta sorridendo!"

< Mi capita...> dico fissando le mie mani che, per l'agitazione, incominciano a giocherellare con un elastico < che mi riaffiorino alla mente dei ricordi della mia infanzia...> esito < mai successi > mi fermo per osservare la sua reazione, mi sorride.

< Si, capita che delle volte noi tendiamo a rimuovere dei momenti della nostra vita, che magari non ci vanno molto a genio ma che poi possono riemergere. >

< Quindi è una cosa normale? Insomma perché mi è successo già tre volte > vedo che corruga la fronte

< Cosa mi sai dire degli anni passati alla medie? Andamento scolastico, amicizie, professori.... > "e mo cosa c'entra questo?"

<A scuola me la sono sempre cavata, avevo una migliore amica, si chiamava....> mi blocco.

< Si? > dice la psicologa alzando lo sguardo dal suo taccuino da cui stava prendendo appunti.

< Ehh non me lo ricordo, forse non avevo proprio una migliore amica....>

< Ok....professori? Qual è il professore che ti stava più simpatico e quello più antipatico....> Ci penso

<Si' mi piaceva la professoressa di matematica, giovane e simpatica e poi ...>.non riesco a identificare nessun altro volto, nessun professore.

< Non mi ricordo! > dico in tono preoccupato.

< Ok, stai tranquilla non credo sia niente di grave, perciò rilassati!Rimaniamo che io termino delle procedure urgenti piuttosto burocratiche e poi ti chiamo io, va bene? > dice guardandomi con un misto di tenerezza e tranquillità < Va bene? > mi ripete

< Si....> mi alzo e mi dirigo verso la porta con le idee ancora più confuse di prima. "come è possibile che io non abbia mai fatto caso a tutto ciò che non ricordo..." chiudo la porta quando mi sento chiamare.

< Recel! > è Thom, mi avvicino a lui < Che ci facevi dalla psicologa? > dice indicandone la porta

< Cosa? No niente stavo solo passando di qua...> presa dall'agitazione.

< Ma se ti ho visto uscire dalla porta...> < a me puoi dirlo, non ti giudico > e mi solleva il viso con le dita per osservarlo diritto negli occhi.

< Solo problemi con lo studio > < ....ma ti prego non dirlo ad Alice e tanto meno ad Ivan > mi affretto a dire

< Tranquilla bocca sigillata e per qualsiasi cosa puoi contare su di me >

< Grazie > mi viene inevitabile stampargli un bacio sulla guancia.

Mi affretto a raggiungere la classe ed entro poco prima che suona la campanella, vedo Alice che mi scruta. < dove sei stata? > mi chiede appena mi siedo.

< In bagno >

< Ascolta abbiamo organizzato....> dice lei voltandosi verso di me

< No, la risposta e no! > la interrompo capendo già l'argomento che sta tirando fuori.

< Fammi parlare, praticamente Ivan ha una casa al mare...> alzo gli occhi al cielo < e ha invitato sia me che te > < Insomma ci saremo io, te, Thom ed Edward > dice tutta entusiasta.

< Solo noi? >

< Da quello che ho capito si > dice facendomi un sorriso a trentadue denti.

MI RIMANI IN MENTE (Completa)Where stories live. Discover now