ormai sono sua prigioniera

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Carlotta
«scendi tra dieci minuti, sono quasi sotto casa tua»
Leggo il messaggio di Luca e prendo le mie ultime cose. Sembra proprio che sia tornato tutto a prima, a quando ogni giorno mi passava a prendere da casa e talvolta mi accompagnava anche a casa. É sempre stato bravo nei miei confronti!
Mi metto il rossetto ed esco di casa. Mi abbattono il giubbotto, mi devo ancora a abituare a questo clima autunnale abbastanza pesante. In Italia era freddo ma non così, resistevo con un semplice giubbotto Di pelle.
Il clacson Di Luca mi risveglia dai miei pensieri e io scendo gli scalini. Faccio uno dei miei più grandi sorridi ed entro in macchina. Il profumo mi invade le narici e mi abbandono a quest' odore, mi ha sempre fatto sentire al sicuro. Poi la sua macchina nera,  non è da meno, mi é piacque dal primo momento in cui la vide. È molto attraente! Non vedo l'ora di prendere anche io la macchina!
«Buongionro, oggi puntuale. Ecco perché per il pomeriggio é prevista pioggia»sorride e mi fa un occhialino.
Mi ricordo che quando mi sorrideva prima mi faceva un certo effetto, mi faceva tranquillizzare. Sembra essere passato già tanto tempo, invece è passato poco.è passato davvero poco tempo ma io mi sento già un po' abituata a questa città. Passano i minuti ridendo e scherzando con Luca che non smette di raccontarmi ciò che è accaduto ieri con sua sorella. Ha detto che è entrato in camera sua per chiederle se Classe sarebbe rimasto a cena e ha visto loro baciarsi sul letto in modo molto passionale. Paola è impazzita e gli ha lanciato più volte i cuscini addosso.
«dovevi vederle la faccia,  era rossa con un peperone. Non riuscivo a smettere di ridere»
La sua risata riecheggia nell'abitacolo, la mia si accada. Quanto è bello la mattina sentirsi così spensierati, così liberi, così felici. É sempre stato cosi attraente questo lato Di Luca, ha sempre voluto farmi sorridere, fin dal primo momento, fin da quando si presentò quella mattina a scuola.
Siamo quasi arrivati, manca davvero poco, mi allaccio bene il giubbotto e mi preparo a scendere. Non voglio distrarmi certo prendermi un raffreddore, solo il fatto che devo portarmi con sé una decina di pacchi mi fa impazzire. Aspetto che Luca scendi dalla sua macchina e facciamo il nostro ingresso a scuola. Guardo il corridoio e faccio un respiro, solo adesso mi ricordo che qualche ora fa correvo con le lacrime agli occhi stringendo la mano di mia sorella. Qui, a Dallas, passa tutto velocemente, ma nella realtà è totalmente il contrario. Luca mi guarda e io annuisco per fargli capire che va tutto bene. Si, deve andare tutto bene. Altrimenti finirò di diventare debole, e non voglio. Cammino, devo passare dal mio armadietto, Ho bisogno dei libri di matematica. Stamattina non è proprio ideale incominciare così, non mi va proprio. Ma sono costretta, quindi apro l'anta e prendo in mano i due libri mentre Luca aspetta vicino a me. La richiudo e ritorno a passeggiare vicino al ragazzo dai capelli biondi. La nostra classe é in fondo a destra, quindi non manca tanto.
Ad un tratto non sento più il suolo sotto i miei piedi, e uno di questi va in avanti, allargo le braccia per cercare aiuto, fino a quando lo trovo. Due braccia possenti mi sollevano, stavo per schiantarmi a terra. Ho chiuso gli occhi, non volevo vedere le faccie dei miei conoscenti (se si possono chiamare così) ridere di me. Devo ringraziare Luca, sarà stato lui a prendermi. Ne sono certa. Apro gli occhi, i miei libri sono sparsi sul pavimento ed io sono ancora sospesa in aria.
«e siamo alla seconda volta, ma mi devi assumere come tua guardia di sicurezza!»
La voce é scura, pesante e bassa. Il profumo è molto invadente e poi mi accorgo delle maniche del giubbotto. La mia testa incomicia ad andare in tilt, il mio cuore manca di un battito e il mio respiro diventa più frequente. Giro la testa e gli occhi di Logan invadono il mio campo visivo, il marrone scuro è sempre molto evidentee poi scorgo le sue, carnose al punto giusto. Lo guardo e mi blocco, scordandosi Di tutto e tutti.
Al suono di una fotocamera mi risveglio dai miei pensieri e mi butto dalle braccia si Logan. Lui ancora mi fissa, talvolta guarda Luca ma poi ritorna sempre su di me, mi guarda in attesa di una mia risposta. Il punto che io non riesco a parlare, la sua presenza mi ha mozzato il fiato. Lui ha questo potere di prendermi alla sprovvista ed io mi faccio sempre prendere. Lo guardo per l'ultima volta, poi abbasso lo sguardo e mi giro andando verso la classe. Il pensiero del sito mi ha riempito la mente, non posso farmi vedere con lui, é peggio. Ho già sentito la macchina fotografica fare il suo ingresso più volte, prima, quindi già mi immagini si tutti i siti con le frasi più cattive e false.
"la signorina Evans dopo le critiche continua a vedere logan"
Oppure peggio ancora
"da oggi in poi bagnate ancora di più il corridoio, così vedremo la coppia riunirsi ancora una volta"
Vi giuro, chiunque sia, si capisce che non ha un cavolo da fare nella vita. Prima di entrare in classe mi giro e vedo ancora lì Logan, nella stessa posizione, non  si é mosso di un passo, con i pugni serrati e lo sguardo puntato verso Luca. Vorrei andare lì per calmare le acque, ma la mia mente mi consiglia di lasciar perdere e abbandonarmi alla lezione.
Mi siedo al mio banco e dopo un po' incomincio a muovere senza fermarmi la mano,sto prendendo gli appunti. Quando stai male, è meglio, sei più attenta alle lezioni.
La campanella fa il suo solito ingresso rampante e io mi avvino a mia sorella per aspettarla. Vogliamo andare insieme alla prossima lezione, meglio camminare insieme, non con la mia ombra. Non voglio guardarla aspettando una risposta che non avrò mai. Usciamo dall'aula e ci inbucchiamo nella folla nel corridoio. É sempre così pieno alla seconda ora, tutti vogliono andare  alle macchinette...
Io e Mia sorella ci dirigiamo in palestra svogliate, sia io sia lei odiamo fare sport Di questo tipo. Ciò che ci piacerebbe fare sarebbe solo tennis, ma siamo troppo impegnate per pensarci. La professoressa ci invita a cambiarci e noi entriamo negli spogliatogli. Salutiamo Antonella e ci mettiamo a parlare dell' ora precedente maledendo il professore per le 15 pagine di geometria che ci ha dato. Spiega troppo veloce e talvolta perdi proprio in filo. Mi infilo i leggings e mi affaccia allo specchio per fare una cosa davvero veloce.
Finalmente ho finito ed entro in compagnia con Mariapia e le altre ragazze in palestra. La professoressa ci aspetta con una palla fra le mani e un fischietto in bocca invitandomi a eseguire tutto il percorso che ha creato. Saltare nei  cerchi é davvero odioso ma devi farlo, quindi anche male basta che evito di sentire il suono del suo fischietto!
La professoressa ci lascia venti minuti di pausa per rilassarci e io mi butto per terra stremata. Lo sport mi stanca moltissimo, però ritengo che sia molto importante. Ma preferisco stendermi sul letto e ascoltare le canzoni. Chi é con me?
Poi oggi non mi andava molto farla. Mettendoci in cerchio scorgevo i visi Di tutte le persone che ci hanno pugnalato alle spalle. Nicolas, Roberta, Camilla, Logan...essendo amico di Nico sapeva qualcosa, sicuro, e non ha tardato a migliorare. Ecco perché ho paura di parlarci, perché non so chi sia?
Vorrei tanto che ritornasse quel ragazzo spensierato del giorno del cartellone a casa mia. Quasi quasi mi manca. Un piccolo sorriso mi compare sul viso e io abbasso la testa.

«Carlotta, alzati. Andiamo a giocare»
Nego. Sono stanca. Preferisco rimanere qui ferma. Ma Steven non tarda a tirarmi dal braccio e fammi alzare. In certi momenti lo adoro quando fa così, altri momenti no. Tipo adesso...
Mi alzo in piedi contro voglia e raggiungo Steven accanto a mia sorella.
«Fra, ci sono pure loro»
Logan alza il viso e i suoi occhi marroni marroni si posano su di me. Non é l'univo a fissare qualcuno, perché anche io sto facendo la stessa identica cosa. Ho gli occhi puntati versi Logan, Logan Stone, il ragazzo che ultimamente mi sta imbrogliando i programmi.
«meglio così»
Fa rimbalzare la palla in aria e la lancia adesso a Nicolas, Che era distratto, poiché anche lui stava guardando nella direzione Di Logan, ma non versi Di me, verso la mia copia.
Giochiamo a cinque si schiaccia e poi ci andiamo a lavare nei camerini. Ovviamente io sono l'ultima. Mi faccio una doccia e mi rimetto i vestiti di prima. Mentre i mi metto i pantaloni, le ragazze sono già pronte e mi avvisano che mi aspettano fuori. Si Lo so, non mi va tanto di rimanere da sola in camerino, ma tanto ho quasi finito. Basta velocizzare i tempi, no?
Mi spruzzo un po' Di profumo e mi guardo allo specchio, apro la porta per uscire e mi maledico di averla aperta. Il colore marrone dei suoi occhi è a un millimetro da me. Non ho più una via di scampo!
Ormai sono sua prigioniera.

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