ricordarti di pagarmi la colazione

40 8 2
                                    

CARLOTTA
Gossiptele Dallas...queste sono le parole che mi ronzano in mente dopo aver assistito ad un roba del genere. Forse sto solo percorrendo una strada tortuosa Di un incubo o forse io, dopo tutta quell'ansia, sto immaginando qualcosa di incredibile...oppure forse non è poi tutto così finto. Quando delle parole ti occupano la maggior parte delle spazio della mente, non fanno altro che ingrandirsi, sempre di più, fino al momento di sentirti completamente dipendente da ciò che non fa altro che distrarti dall'intero mondo. Talvolta può anche aiutare, vero. Ma oggi, oggi sento che tra un po' cederò e affonderó in quella buca tanto oscura nuovamente. La voce della cassa piccolina appesa sul muro mi ha procurato dolore al solo sentire, aveva un'intensità minore rispetto a ciò a cui sono abituata durante la giornata, ma il contenuto della frase era molto più che pesante. Era carico così di Parole che anch'esso sarebbe ceduto...
Avvistate Carlotta e Mariapia...
Foto scattata nel giardino...
Io e Logan...abbracciati...nel nostro momento di divertimento. Eravamo così presi da quel momento che non ci siamo resi conto neanche degli occhi puntati  verso Di noi. E poi la quanto sono nata, sono un individuo che le persone non perdono d'occhio. Da una parte, si può essere bello, ma vi giuro é tutt'altro che magnifico. Vorrei un po' Di pace e di privacy e sono tenuta ad averla. In quel momento sentivo Di abbracciare Logan e l'ho fatto, è certamente non mi sento di averlo fatto. Però ciò che mi rende indifesa è proprio il fatto che odio dare brutta impressione...so che le persone è difficile che cambiano idea su una persona, devi conoscere proprio a fondo la persona per farle capire che effettivamente non sei così. Ma adesso non so che fare, sento solo che gli occhi dei miei amici.
Eravamo osservati, in quel momento io mi sentivo libera,libera dallo sguardo indicatore degli altri, ma invece anche nel profondo c'è sempre il pizzico di qualcuno. Non mancano mai i loro occhi, oramai qui una persona non può essere privata Di essere inseguita da paparazzi. Proprio così sembra, vorrei avere la libertà Di una volta, senza essere giudicata come una poco di buono non fa per me, non mi piace per niente.
Avere mille visi diversi l'uno accanto all'altra ti spezza l'ultima cosa intatta rimasta nel tuo cuore: ti senti distrutto dentro e sei solo un cumulo Di resti. Resti che sarebbero proprio il tuo ultimo problema...
Non pensavo che essere derisa in questo modo fosse così doloroso, e' come se qualcuno mi stesse pugnalando, e' come se il sangue non mi arrivasse più al cervello, perché si non capisco niente, neanche le cose più elementari. Essere distrutta dentro ti rende vuota, pallida ma soprattutto incosciente. Non sai cosa sia accaduto in quell'asso temporale. E adesso vedo susseguirsi una vasta gamma Di immagini che non saprei ordinarle in successione, sono così confuse che quasi quasi fanno male. Un dolore molto diverso, capace Di persistere per molto tempo.
Ciò che adesso sento solo è la mano di Steven che mi massaggia la schiena, sono felice che almeno una persona, una persona stia rimasta al mio fianco. Camilla, sicuramente é opera sua...come sempre avrà avuto il desiderio Di deriderci? Mi domando ancora come faccia a non stancarsi, quella ragazza è qualcosa di incredibile, ora la disperazione potrebbe farti strappare i capelli, non sto scherzando, dovete conoscerla. Io vorrei non averlo mai fatto, non avrei avuto tanti problemi. Mariapia mi prende per mano e camminiamo a passo svelto lungo il corridoio, lei è cosciente rispetto a me, deve guidarmi perché da un momento all'altro potrei trovarmi in una stanza della scuola dalla quale non saprei come uscire.
Il rumore della lavatrice del vicino non riesce a smettere di infastidirmi, incomincio a picchiettarmi con la matita, sto cercando concentrazione per studiare questa paginetta Di chimica. Ma sono ormai passate due ore e sono ancora al terzo rigo. Come è possibile che un pensiero ti riesca a mandarti in confusione il cervello?
Quando incomincio a parlare, subito mi blocco, perché vengo assolita da una gran numero di immagini che peggiorano solo la situazione, per esempio come lo sguardo intimorito Di Roberta.
Lancio il libro di chimica e mi alzo dalla sedia, lego i capelli e aggiusto mi bagno la faccia per eliminare le striscie Di eyeliner che non fanno altro che invadermi il viso.
Scendo Di corsa le scale e mi avvio verso il parchetto per fare una passeggiata tranquilla. Infilo le mani nei giubbotto, la temperatura giorno dopo giorno data calando e il freddo é diventato molto evidente. Non vedo l'orache arrivi l'estate, vorrei tanto comprendere le loro tradizioni...ma siamo ancora in autunno e ci vogliono ancora più di cinque mesi. Mi ripeto più volte Di pensare a tutt'altro che la scuola e inizialmente ci riesco pienamente. Riesco ad osservare Di tutto e di più, andando dalle case e i piccoli cani seguiti da i loro padroni, le foglie arancioni che non smetto mai di schiacciare. Dallas ha un ambiente troppo spettacolare, da lasciarti senza fiato e adesso io sono rimasta a bocca aperta. Auguro a tutti Di avere la possibilità di vedere questa cittadina!
Mi fermo accanto alla fontana attendendo il mio turno quando delle mani imponenti mi coprono la visuale. Girandomi scorgo subito i suoi capelli biondi e mi ricordo del mio amico Luca che non ho mai smesso di vedere fin dal primo giorno. Un po' della sua compagnia mi farebbe molto piacere, invece di stare da sola é autocommiserarmi che ero destinata ad essere trattata in quel modo.
«oggi ti vedo particolarmente piacevole!»
Ovviamente non può mancare un suo giudizio. Ogni volta che mi vede, la sua prima frase é sempre "oggi mi Sembri/oggi sei...", ormai lo conosco benissimo, si pure i suoi orari con la band.
«proprio oggi no...sai cosa è successo a scuola»
I primi giorni passava sempre da casa, augurandomi un buon pomeriggio è talvolta passava anche con dei dolcetti. È sempre così tenero, solo che nel ultimo periodo ci siamo un po' distaccati...non perché non volevo stare con lui ma perché ero costretta a studiare con Logan.
Logan...non lo vedo da stamattina ma mi sembra passata un'eternità. Mi sono arrabbiata con lui ma ero incosciente, ogni persona che io vedevo consideravo colpevole, sono stata male e non riuscivo a connettere ancora che una nostra grande amica aveva organizzato tutto alle nostra spalle.
«ah, si. È vero. Mi ero già scordato. Tutto bene?»
Alzo lo sgaurdo, mi ero persa nei miei pensieri, ero paralizzata. Non devo pensare a Logan o ad altre persone quando sto con Luca. Il mio cervello non smette mai di navigare, avrei bisogno di un'ancora. Faccio un piccolo sorriso e incominciamo a camminare, una bella passeggiata mi servirebbe a calmare i nervi. Sono così tesa, devo cercare di pensare il meno possibile all'accaduto Di oggi altrimenti rischio Di rimanere sempre focalizzata lì e non pensare più a me, alla mia vita. Non devo fare lo stesso sbaglio di quando avevo 16...
Tantissimi bambini si rincorrono tra di loro giocando al classico "acchiapparello", mi  ricordo quante volte dopo scuola giocavano io e Steven, quando eravamo piccoli. Devo ringraziarlo, è sempre stato troppo importante per me.
«sai cosa ti serve? Una bel gelato! Tu ed io,adesso, da questo maledetto parco...sto per calpestare quel bambino laggiù!»dice Luca ridendo.
Acconsento e ci dirigiamo verso il bar dell'angolo, non ci sono mai andata quindi mi lascio trascinare. Poi mi farebbe proprio bene una giornata insieme a Luca.
Ci sediamo e da lì finalmente riesco a non pensare più a niente. Lui mi racconta un po'del calcio, si sia sorella che non smette di parlare di Claude a casa, Che oramai fa parte della loro vita, perché sta sempre a casa loro e io scoppio dalle risate in qualche momento. Mi ero scordata quanto fisse bravo a raccontare i suoi problemi, riesce proprio a stramatizzare la situazione è per questo lo adoro.
Accendo il telefono e il numero 8 invade il mio campo visivo, è tardissimo, avevo promesso a mamma che per le 7 sarei tornata. Faccio un cenno a Luca e lui ha a pagare. Dopo una lite durata almeno dieci minuti su chi dovesse pagare, mi accompagna a casa. Questa volta ha vinto lui, dalla prossima devo promettermi Di essere più dura nei suoi confronti. Non può sempre ragionare così.
Giunta alla porta, saluto Luca ringraziandolo della giornata passata insieme, sgrudandolo ancora una volta per il fatto di pagare.
Si avvicina e mi stampa un bacio sulla fronte, rimango impietrita, non Mi aspettavo sa lui un comportamento del genere. È sempre un po' timidi.
«buona notte, ci vediamo domani! Ricordati Di pagarmi la colazione!»

ABOUT YOUWhere stories live. Discover now