59 (seconda parte)

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Marcus guardò il punto in cui le sue beta erano scomparse pietrificato. Non riusciva a spiegarsi cosa fosse appena successo davanti ai suoi occhi. Sembrava che tutto intorno a lui si fosse fermato, insieme al suo cuore.

"Marcus!" Lo richiamò suo zio preoccupato, uccidendo un angelo che lo stava per colpire alle spalle "lo so che sei sconvolto, ma non devi farti uccidere. Sabine e Zara sono forti, ce la faranno benissimo" continuò l'uomo, afferrandolo per le spalle e guardandolo seriamente negli occhi "devi combattere anche per loro" e così Marcus si risvegliò. Scosse la testa e annuì, gettandosi contro un angelo che stava per colpirli alle spalle.

Doveva vincere, aveva piena fiducia che le sue beta ce l'avrebbero fatta.

Sabine aprì lentamente gli occhi e l'unica cosa che vide fu il buio. Il buio era l'unica cosa a circondarla, non una luce, solo oscurità.

"Zara!" Gridò immediatamente, ricordandosi che la sua amica era affianco a lei prima dell'esplosione, ma nessuno le rispose "Zara!" provò ancora, ma niente. Sentì un leggero tossire "Zara?"

"Sabine!" Gridò quella in risposta e la minore sorrise, provando ad alzarsi dalla sedia su cui era seduta per correre da lei, ma qualcosa la trattenne. Catene.

"Dove diavolo siamo?" Chiese allora la castana, ricevendo in risposta soltanto un sospiro rassegnato

"Non ne ho idea, non vedo niente neanche con la vista da lupo" rispose sincera la maggiore, facendo sbuffare l'altra.

Sabine stava per riaprire bocca, quando una risata la interruppe.

"Ecco qui la mia coppia preferita. Le mie guerriere" mormorò una voce roca e maschile, facendo allarmare entrambe le ragazze. Dmitry.

"Papà, attento!" Urlò Lucy, conficcando la spada dritta nella fronte dell'angelo, il quale cadde all'indietro, giusto in tempo per farsi sbranare da un Marcus particolarmente inferocito

"Grazie, figliola" la ringraziò il cacciatore, pugnalando poi un angelo allo stomaco, facendolo piegare in due per poi sgozzarlo e gettare via la testa.

Alzarono lo sguardo e notarono sempre più angeli venire verso di loro, ostini a non mollare.

"Ma che fanno, si riproducono per caso?!" Sbottò arrabbiata Lucy, prendendo un coltello e lanciandolo dritto nel petto di un angelo, facendo un segno al fratello di finire il lavoro.

Xavier corse contro il mostro e gli saltò sulle spalle, prendendo il suo pugnale per poi tagliargli la testa, gettandola lontano da loro.

"Non importa, dobbiamo solo ucciderne il più possibile" rispose solo il moro, guardando la sorella e sorridendole, prima girarsi e combattere l'ennesimo angelo.

"Le tue guerriere? Continua a sognare, mostro" sputò con disgusto Sabine e Dmitry ghignò. Schioccò le dita e apparvero tre luci, ognuna ad illuminare uno di loro.

"Vedi, voi non capite cosa siete" borbottò lui, avvicinandosi poi velocemente alla castana e accarezzandole la guancia con una mano.

Non appena Zara vide quel gesto, si sbilanciò in avanti, volendo rompere le catene e attaccare Dmitry, ma qualcosa andò storto. Fu trascinata indietro e sbatté contro lo schienale della sedia, mentre le catene si strinsero ancora di più intorno ai suoi polsi e alle sue caviglie.

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