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Era passato un giorno intero dall'incidente e quella sera Thomas andò a far visita alla sua migliore amica.

"Ciao, Sabine, come stai?" Chiese lui, per poi sbuffare e scuotere la testa "male, ecco come stai. Se fossi stata bene a quest'ora saremmo al cinema o chissà dove e tu non saresti sopra un letto d'ospedale"

Prese una sua mano tra le sue e si sedette su una sedia accanto al letto, continuando a parlarle. I medici avevano detto che questo poteva aiutarla a sentire degli stimoli e quindi avere più probabilità che si svegliasse, probabilità però remote.

"Lo sai che mi sembra che i tuoi lividi siano diventati più chiari, come se stessero sparendo, così come i tuoi tagli. Ma che sto dicendo? Sto impazzendo!" Continuò lui e in quel momento sentì una presa sulla sua mano farsi più forte "ma cosa?" Borbottò lui, abbassando lo sguardo verso la mano della sua amica, che aveva stretto la sua "Sabine?"

"Thomas!" Gridò lei, aprendo gli occhi di scatto e cercando di incanalare più aria possibile dalla bocca, le sembrava di star soffocando

"Sabine, calmati, non ti agitare" disse lui in panico, vedendo come la sua amica si stesse muovendo nel letto "ora vado a chiamare i dottori"

Lasciò la sua mano e uscì dalla stanza, gridando, sotto lo stupore di tutti, che Sabine si era svegliata.

I medici, così come la sua famiglia, corsero nella stanza e le levarono il tubo che aveva in bocca, che le faceva avere la sensazione di star soffocando.

"Ora dovete farmi il favore di uscire dalla stanza, devo accettarmi che la paziente stia bene" disse a tutti il dottor Perez, voltandosi verso la castana e facendole un sorriso enigmatico

"Dottore, possiamo vederla dopo?" Chiese Rosalie e l'uomo annuì, sorridendole e invitandola a lasciare la stanza.

Una volta soli si voltò verso di lei e le si avvicinò sempre di più.

"Oh sì, sei proprio una mia beta" sorrise lui, allungando una mano e accarezzandole la fronte, ormai libera da ferite

"C-come scusi?"

"Niente, dicevo in altri termini che sei viva solo ed esclusivamente grazie a me" rispose lui con nonchalance, non allontanando la mano dal suo viso.

Sabine deglutì, abbastanza intimorita dallo sguardo dell'uomo, e scosse la testa, levandosi così la sua mano di dosso.

"Che caratterino, dovrò addestrarti per bene"

"Addestrarmi? Non sono un cane!" Sbottò lei, guardandolo come se fosse pazzo

"No, un cane no, ma un lupo mannaro sì" sganciò la bomba lui e Sabine rimase immobile per alcuni secondi, prima di scoppiargli a ridere in faccia "lo trovi divertente?"

"Abbastanza, sì. Lupo mannaro? Non sono una bambina che crede in queste cose" continuò a ridere lei, facendo fare una faccia indignata all'uomo

"È vero, Sabine"

"No, non lo è. Se fosse vero sarei ricoperta di peli e assomiglierei ad un cane"

"Quello capiterà, ma durante la luna piena. E noi non ci trasformiamo in vero e propri lupi, solo pochi possono" ribatté lui, incrementando le risate di lei. Era sveglia solo da pochi minuti e già voleva farla riaddormentare, era così insolente.

"Smettila di ridere, io sono il tuo alpha!" Gridò lui, ma lei continuò.

La rabbia dentro il dottore aumentò, facendogli diventare entrambi gli occhi rossi e non riuscì a trattenente un ruggito, che fece fermare all'istante le risa della ragazza. Il beta obbedisce sempre al suo alpha, anche se non sa di esserlo.

Fantasy CreaturesWhere stories live. Discover now