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"Sabine, Zara!" Esclamarono preoccupati Thomas e Brittany, correndo incontro alle due ragazze e abbracciandole

"Abbiamo saputo di ieri sera, Marcus ce lo ha scritto. State bene?" Chiese poi la bionda, spostando lo sguardo dalla mora alla castana

"Sì, stiamo bene, vero Sabine?" Rispose Zara, per poi rivolgersi alla sua compagna di branco, rimasta in silenzio "Sabine?"

"I-Io devo, devo andare" borbottò soltanto quella, facendosi spazio tra Brittany e Thomas e sorpassandoli

"Che le prende?" Chiese confusa la sirena, guardando la sua amica camminare tra gli studenti a testa bassa

"Non lo sappiamo, ieri è tornata a casa di Marcus con l'intenzione di dirci tutto, ma quando è arrivata aveva lo sguardo vuoto, come se non sapesse cosa avesse visto" rispose Zara, preoccupata per la sua amica. Insomma era la sua prima e vera amica, non voleva le succedesse qualcosa di brutto.

"Vado a parlarle" disse risoluto Thomas, prima di essere fermato dalla bionda che gli chiese "Sei sicuro?"

"Siamo migliori amici dall'asilo, scoprirò cosa le è successo" rispose lui con un sorriso, liberandosi dalla leggera stretta di Brittany e correndo nella direzione in cui era corsa la sua migliore amica.


Quella mattina Marcus si alzò più tardi del solito, a causa anche dell'ora tarda in cui era andato a dormire. Erano rimasti svegli fino a tardi per cercare di capire cosa fosse successo alla più piccola del branco, ma lei sembrava del tutto rinchiusa nel suo mondo. Come se fosse in coma, ma sveglia.

Si stropicciò gli occhi con entrambe le mani, poi si alzò dal letto e camminò fino alla cucina, preparandosi il caffè.

Prese il giornale per leggere le ultime notizie, sì, il giornale, non era pro tecnologia, quando qualcuno bussò alla porta.

Con uno sbuffo più che sonoro mise giù quello che stava leggendo e andò a vedere chi fosse. Vide allo spioncino una ragazza pallida e dai capelli rossi, non aveva idea di chi fosse.

"Apri, so che sei in casa" disse la voce autoritaria di lei e Marcus obbedì, era proprio curioso adesso

"Mi dica signorina" disse lui con un sorriso smagliante, facendo alzare il sopracciglio alla ragazza

"Un licantropo gentiluomo, erano secoli che non ne vedevo uno" disse lei sinceramente, superando l'uomo ed entrando nel suo appartamento "carino qui"

Marcus guardò confuso la strana ragazza davanti a lui, esaminandola per bene. A primo impatto sembrava una ragazza timida e insicura, ma il licantropo sapeva fosse tutt'altro.

"Chi sei tu?" Chiese calmo il moro, avvicinandosi piano a lei

"Forse avresti voluto chiedermi: cosa fossi io" ribatté lei, guardandolo con un piccolo ghigno in faccia "ebbene ti risponderò: sono Ashlee Collins, almeno questo è il nome che mi è stato affidato, Pandora mi ha inviata qui da te perché ha detto che ti serviva il mio aiuto"

"Pandora?"

"La padrona di tutte le fate... che sbadata, sono una fata" rispose velocemente Ashlee, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Allora? Ti serve o no il mio aiuto?"

E Marcus sospirò, guardò attentamente negli occhi la ragazza.



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