8•capitolo -Tregua-

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La notte porta consigli, questa notte per me è stata devastante. Non sono riuscita a chiudere occhio, perché quelle labbra con quella spaccatura in mezzo accentuata, quel suo respiro, quegli occhi che mi hanno quasi piegato al suo volere, mi hanno divorato dall'interno. Volevo alzarmi da questo letto, il posto in cui mi sento estranea, e andare da lui per continuare ciò che era solo iniziato. Donargli me stessa, essere sua, ma la ragione ha vinto e deve continuare a vincere. Non me lo posso permettere un colpo di testa, non posso far prevalere il mio sentimento, il mio desiderio per lui. Il prezzo da pagare sarebbe troppo alto e non comprenderebbe solo me. Devo tenere da oggi in poi la guardia alta, rischio di scavarmi una fossa con le mie stesse mani.

Mi alzo dal letto, fortunatamente mio marito dorme ancora e io non ho intenzione di svegliarlo. Vado a farmi una doccia rilassante, e quando esco, avvolgo un telo nel mio corpo nudo e mi guardo allo specchio. Quello che vedo è una donna, si, ma non sono io. Quella che vedo è solo un rimanente di un corpo, gli occhi, le labbra, ma la mia anima ormai è troppo deteriorata per salvarla. Respiro in affanno, chiudo gli occhi e sento ancora quegli occhi che mi trapassano da parte a parte. Tocco con delicatezza il mio viso, sfioro le mie labbra col pollice e immagino lui che le tocca, esattamente come sto facendo io, le brama, esattamente come ha fatto ieri. Ma, a ridestarmi da questi pensieri peccaminosi, ci pensa qualcuno al di là della porta che comincia a battere forte.

"Sto... per uscire!", bofonchio e cerco di riprendere il normale respiro. Strizzo gli occhi, do un'occhiata al mio viso per un altro secondo e poi, metto la mano sulla maniglia gelida e la piego per farla aprire. Non appena lo faccio, degli occhi verdi mi stanno scrutando. Li tiene puntati su di me gli occhi Chris, lo fa con malizia, con possessione, con bramosia. Le sue iridi vagano indisturbati verso il mio corpo, che non lascia sfuggire neanche un angolo. Le sue labbra si allargano in un sorriso malizioso obliquo, la sua mano si sposta tra i suoi capelli che porta all'indietro e poi, come se non avesse acceso il mio corpo ancora di desiderio, mi fa scostare col braccio, senza chiedere permesso e mi oltrepassa. Nell'istante in cui mi scosta da lui, la sua mano che tocca la mia, la sua pelle a contatto con la mia, mi fa sussultare e avverto brividi propagarsi in tutto il corpo, scariche elettriche e voglia di continuare ciò che stava succedendo ieri. Infatti, le mie palpebre istintivamente si chiudono, sopprimo un sospiro che vuole vagare indisturbato fuori dalle mie labbra e che gli darebbero la certezza di quello che riesce a scatenare al mio corpo. Annaspo, trattengo il respiro e poi faccio qualche passo avanti per spostarmi da lui e da tutto ciò che comprende la sua presenza vicino.

Non appena riesco ad arrivare in camera, trovo mio marito che è già vestito. E non appena mi vede, fa un sorriso e si avvicina.

"Tesoro, ricorda di arrivare mezz'ora prima stasera a casa, dato che c'è la serata di beneficienza", mi ricorda.

"Certo!", faccio un piccolo sorriso e fingo di non sentirmi ancora scossa per ciò che riesce a provocare in me quel ragazzo. Il ragazzo della figlia di mio marito. Il peccato. Ciò che dovrei tenere a debita distanza da me, ma che il mio corpo continua a desiderare quasi a soffocare. E io ci provo con tutte le mie forze a rimuoverlo dalla mente, lo sopprimo il desiderio nei suoi confronti, ma lui si impossessa di ogni mia facoltà mentale e non riesco a smettere di volere ciò che non posso e non devo avere.

Esco di casa e sbrigo dei documenti per tutto il giorno, anche se non riesco a rimanere concentrata perché continuo a ripensare a lui. A quello che starà facendo, se sta pensando anche lui a me e se sente le mie stesse cose.
E quando sto per tornare a casa, cerco di scacciare quel pensiero e posteggio sottocasa per poi andare verso la porta. Apro con le chiavi, ma subito dopo viene Penny e mi sorride, l'unica che mi fa sorrisi sinceri.

"Ciao penny", le sorrido.

"Ciao, ancora suo marito non è arrivato. Anche il signor Chris è uscito. C'è Gaia di sopra"

Da soli, insieme! (COMPLETA)Where stories live. Discover now