9•capitolo -Vieni via con me-

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Chris:

Entriamo nell'auto, quella di Mario, che guiderà l'autista. Io mi metto vicino la mia fidanzata, poco dopo, anche Stef si mette vicino a me. Sento il suo respiro pesante sulle mie orecchie, è nervosa, anche se mostra sicurezza, anche se ormai ho notato che il suo sorriso è finto, non è più quello di una volta, io la conosco e so che in fondo è sempre lei. All'inizio, quando l'ho vista per la prima volta, mi ha destabilizzato. Non riuscivo a capire come potesse aver celato la sua persona con quel viso d'indifferenza. Mi chiedevo se fosse perché lei era davvero diventata così, o se c'era altro. Oggi, a distanza di pochi giorni, mi è bastato osservarla un po' di più per capire che qualcosa di quella ragazza è rimasta, ma non riesco a capire perché ha sposato quest'uomo. Mi sono avvicinato a lei perché volevo farla uscire fuori, però, lei è un osso duro e non cede facilmente. La realtà dei fatti è che lei non mi è indifferente e che, anche se in tutti questi anni ho cercato di dimenticarla, mi è bastato rivederla per capire che non è così. E ogni qualvolta la guardo negli occhi, mi soffermo in quei cristalli sofferenti, mi viene l'istinto di salvarla. Per questo continuo a farla spingere oltre, non mi arrendo, voglio ritrovare la mia Stef.

In quel momento, mi accorgo di essere ancora in macchina. La mano di Gaia si posa sulla mia, mi volto verso di lei e vedo un piccolo sorriso a contornarle le labbra. È bella, bella davvero, ma non è lei. Non è Stef, non mi da ciò che mi da Stef, non mi trasmette voglia di trovarla, cercarla in un luogo a me sconosciuto in cui si è persa e riportarla da me. Ho odiato Stef in tutti questi anni per la scelta che aveva fatto, ma quando l'ho rivista mi è venuta una forza, la voglia di ritrovarla e riprendermi ciò che mi appartiene da sempre. Lei sarà mia, la salverò da se stessa. Perché lei è ciò che voglio e ho sempre voluto. E mi dispiace per Gaia, perché percepisco che ha una luce diversa da un periodo quando mi guarda, ma io sono sempre stato chiaro con lei nel dirle che io più di qualche notte di sesso non le posso dare. Lei non sa di Stef, le ho parlato di una ragazzina dai capelli biondi e gli occhi azzurri, di quello che riusciva a trasmettermi, dicendo che lei non sarebbe mai rientrata nella mia vita. Non sono entrato nei particolari, siamo in confidenza con Gaia, è come se fosse la mia migliore amica, ma io non sono uno che dice le proprie cose, preferisco tenerle dentro anche quando fanno male. Ne ho parlato un po' di più con Giulia però, la migliore amica del liceo di Stef. Le cose che mi ha detto hanno alimentato la rabbia nutrita in tutti questi anni. Però, parlarne con lei la rendeva nitida nella mia testa. In fondo Giulia è quella che la conosce meglio insieme a me, e vedere che aveva avuto lo stesso trattamento che aveva riservato a me con lei, mi ha fatto nutrire ancora più rancore nei suoi confronti.

Mi accorgo che più la guardo, più detesto l'odore del suo profumo che si mischia perfettamente alla sua pelle. Le sue labbra carnose, che tiene in una posizione anch'essa da superiore. Le sue spalle che non incurva mai, sempre sicura di se stessa. I suoi capelli che tiene sempre in perfetta forma, anche quando si alza dal letto. Non mostra alcuna debolezza, non mostra la sua vera lei. E io la odio, e più odoro il suo profumo, più la detesto con tutto me stesso, più la desidero con ogni parte di me e la voglio avere indietro. Che sia un giorno, che sia un'ora, che sia una notte senza stelle, che sia una notte piena di emozioni, ma almeno voglio averla con tutto me stesso. Non voglio pensare a ciò che sarà, voglio solo averla mia per almeno un'ora. Prendermi ciò che ho desiderato avere per tutto questo tempo.

La macchina si ferma, frena di scatto e la mano di Stef, si ferma sulla mia stringendola. In quel momento, mi volto verso di lei. Le sue labbra si stringono in una linea sottile, il suo respiro è ciò che mi basta per capire che non sono pazzo a percepire il suo desiderio lampante di me. I suoi occhi che si sbarrono ed entrano in collisione con i miei. Non riesce più a trattenere i sospiri che si riversano dalle sue labbra, ne i suoi occhi, che non smettono di allacciarsi ai miei.
La sua mano si tira indietro, forse anche lei, presa da spasmi che io le procuro. Le mie labbra, si allargano in un sorriso laterale, beffeggiandola con gli occhi che tengo puntati sui suoi. Quegli stessi occhi che non mi lasciano, perché Stef ha imparato a lottare e a non mollare le sfide. E i nostri giochi di sguardi sono diventati una lotta a chi molla per prima e io non ho intenzione di essere il perdente.

Da soli, insieme! (COMPLETA)Where stories live. Discover now