6•capitolo -Anime legate-

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Per molti l'amore si riduce a due cuori che si trovano, per me no, non è mai stato così. Soprattutto, non con lui. Chris è sempre stato altro: due menti che si trovano, ma ancora di più, degli sguardi che si cercano e producono elettricità, nonostante il tempo che passa, nonostante le distanze. Noi ci siamo sempre cercati tra la gente.

Gaia se ne va inferocita

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Gaia se ne va inferocita. Mio marito, va verso di lei per fermarla e parlargli. Quindi decido di seguirli e di osservare la scena che mi si para davanti.

"Parliamone, non fare sempre la ragazzina", la incita mio marito, mentre io rimango in silenzio a guardare ciò che succede. Chris si volta verso di me, mi osserva per qualche secondo ma senza dire una parola. E mi basta quel suo sguardo, per provocare alla mia pelle dei brividi che spero che lui non riesca a vedere. Percepisco il suo calore, nonostante le sue braccia non mi stanno stringendo e le sue mani non mi stanno sfiorando.

"Possiamo parlare un attimo? Non te lo chiederò più!", dice con tono duro mio marito. Lei sbuffa e lo guarda, con le mani incrociate mentre se le strofina sulle braccia.

"Va bene", esclama. "Ma soli!", e guarda me, fulminandomi con lo sguardo. Se fino a qualche secondo fa mi sembrava che lei stesse apprezzando ciò che avevo detto, adesso pare che a lei non importi più e il suo odio è tornato peggio di prima.

"Tesoro, potresti lasciarci un attimo?", mi domanda, mentre io annuisco. "Anche tu!". E si volta verso Chris.

"Si, nel frattempo vado in giardino a fumare una sigaretta", dice Chris, e mi guarda come se con quello sguardo volesse incitarmi a seguirlo. E basta infatti questo per farmi sottomettere al suo sguardo, che è meglio di mille parole comandate. Lui mi schiavizza solo con quello.

"Vieni Chris, ti porto in giardino".

I suoi occhi mi guardano intensamente, fonti di luce che illuminano l'oscurità dentro i miei occhi. Azzurri che non sono più limpidi da tempo, vengono illuminati dal suo prato che sono come neon.
La sua mano passa tra i suoi capelli biondi, portandoli all'indietro e un sorriso beffardo gli increspa le labbra leggermente gonfie, come se sapesse esattamente ciò che sta scaturendo in me, solamente attraverso uno sguardo.

Lui mi conosce, nonostante il tempo che è passato. Lui mi riesce a leggere dentro.

"Si, certo, signora Barone". E fa ancora un sorriso sardonico, di quelli che ti spezzano le ossa, che ti dimostrano quanto disprezzo hanno.

Senza dire una parola, però, io gli do le spalle per indicargli come si va in giardino. Passiamo tutto il lungo corridoio di questa casa immensa, troppo grande, eppure è il luogo in cui mi sento soffocare ogni giorno. Apro la finestra, sentendo già l'ebrezza dell'aria gelida prendermi il volto e mi pento all'istante di non aver pensato a prendere una giacca per attutirlo. Faccio qualche passo in giardino e poi mi giro verso Chris, che esce solo in quel momento e, ancora una volta, mi guarda, mi osserva in silenzio come se mi stesse studiando attentamente.

Da soli, insieme! (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora