60•capitolo -La resa dei conti-

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Sono in auto, il mio amico Rick mi ha dato ciò che volevo: l'indirizzo di Giulia. È riuscita a rintracciarla attraverso il numero di telefono e adesso, finalmente, avrò la mia vendetta. Ho una pistola con me, sono riuscito a ricavarla, e ovviamente non ho intenzione di usarla subito. Voglio averli entrambi davanti questi bastardi. Mario e Giulia devono pagarla, ma insieme.

Non appena arrivo a destinazione, scendo dall'auto, vedo di fronte a me un vecchio magazzino abbandonato. Fortunatamente, Giulia, non si era nascosta lontano da casa, quindi è stato più facile rintracciarla.

Prendo la pistola che ho nei jeans, tolgo la sicura, e mi avvicino a passi cauti verso questo magazzino. Non deve sentirmi, non deve essere preparata al mio arrivo. Ormai, dopo ciò che ha fatto, ho capito che è astuta e che è pericolosa.

Chris, non andare...

Percepisco la voce di Stef accanto a me, nonostante so che lei non c'è più. Che mi ha abbandonato, che ormai l'ho persa. Prendo un grosso respiro, le mani che tremano, cerco la compostezza che mi serve e aumento il passo.

Non metterti nei guai per me...

Ancora quella sua voce, così calda, così dolce, sensuale. La mia Stef.

Come potrò mai stare una vita senza di te, me lo spieghi?

Perché te ne sei andata?

Perché mi hai lasciato solo?

Perché non hai compreso che senza di te la mia vita è vuota!

Stringo maggiormente le mani per la furia che scatena il suo pensiero, avanzo ancora e mi ritrovo dietro il magazzino. La porta è leggermente socchiusa, sento un brusio, la sua voce giunge impercettibile nel mio udito. Avvicino l'orecchio per ascoltare una conversazione che sta avendo, capisco che parla al telefono perché a parte la sua voce, non si sente più nulla.

"Si, me ne andrò presto. È pericoloso continuare a stare qui, perciò, devi aiutarmi a scappare dall'Italia. Ricorda tutto quello che ho fatto per te!" La sua voce è dura, nervosa. Si percepisce lo stato di ansia in cui si trova.

Stronza, non sai che io ti ho già trovato.

"Va bene, adesso devo chiudere, ma sbrigati perché se ci finisco io nei guai, ci finisci anche tu, Mario!" Ringhia tra i denti.

Approfitto di questo momento di distrazione, per controllare in che posizione lei sia. Mi da le spalle quando la vedo, il telefono che tiene tra le mani, la sua postura inclinata.

Mi avvicino a lei, punto la pistola dietro alle sue spalle e accorcio le distanza, puntandole la pistola nella tempia e arpionando il suo busto con un braccio.

"Ti sono mancato, Giulia?" Le sussurro nel lobo dell'orecchio.

Percepisco il suo corpo che trema, il suo respiro accelerare e le sue gambe che istintivamente cercano di andare avanti, ma stringo ancora di più la presa.

"Ti conviene non muoverti se non vuoi ricevere una pallottola in testa!"

"Chris, tu non faresti male ad una mosca!"

Tu non faresti male ad una mosca...

Anche lei, come Gaia, pensano già che non potrei farlo. Nessuno ha messo in conto quanto il mio cuore stia sanguinando da quando lei se n'è andata da me. Quanto ormai, Chris, quello che era, è morto con lei.

"Ne sei sicura, Giulia? Tu mi hai portato via l'amore della mia vita!"

Stringo gli occhi e anche la pistola, mentre le stritolo il corpo più forte, fregandomene di farle del male.

Da soli, insieme! (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora