16•capitolo -Il risveglio-

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Mi risveglio, non ricordo assolutamente niente, l'unica cosa che percepisco, è una persona che sta vicino a me. Non riesco, però, ad aprire gli occhi, ma quell'odore lo riconosco. Non è nauseabondo come quello di mio marito, è il profumo di dopobarba mischiato alla pelle di Chris.

Riesco ad aprire gli occhi, lui sta dormendo e mi sta stringendo a se. Io sento freddo e il mio corpo non ce la fa proprio a spostarsi dal suo calore. Non capisco cosa possa essere successo, perché la mia mente ha annullato tutto. Dovrei spostarmi, lo so, ma lui è troppo vicino a me e non penso che avrò mai la possibilità, ancora, di poter stare tra le sue braccia. Così, alzo il braccio e con la mano, carezzo il suo viso, senza tralasciare nulla, così che possa imprimere ogni sua sfaccettatura nella mia mente.

Quanto vorrei poterti toccare davvero!

Quanto vorrei che tu mi potessi toccare davvero!

Il mio pollice arriva alle sue labbra, e sospiro per la frustrazione di sentire le catene al cuore che mi impediscono di valicare il limite imposto.
Ho voglia di baciarlo, di poterlo sentire nuovamente mio, come quel giorno, l'ultimo, in cui ci siamo baciati per la prima volta davvero e anche l'ultima. In cui, per un attimo, ho pensato davvero di poter toccare il cielo con un dito. Appoggio la mia fronte alla sua, mentre lo osservo e la voglia di accorciare le distanze è così tanta, che sento una spaccatura proprio nel mio petto che non mi lascia respirare correttamente. Il potere degli occhi ha già avuto la meglio su di me, ha trasferito il mio desiderio di lui dal cuore fino al basso ventre, dove percepisco un formicolio propagarsi e farmi accapponare la pelle. E mi avvicino ancora, mentre ancora sento il suo profumo pungente, la sua barba ispida. Continuo ad accarezzarlo col pollice, la sua barba che punzecchia il mio tatto. Ormai il peccato ha avuto la meglio sul mio corpo, e ho un bisogno viscerale di sentirlo, ma, quando apre gli occhi, tutto il mondo si ferma. Rimaniamo io e lui, lui e me. E la mia razionalità, torna a fare la sua comparsa, annullando tutto. Non il mio desiderio di lui, bensì, la paura di fare un passo falso che lo metterebbe in serio pericolo. Alfredo affaccia nella finestra della mia mente, mi ricorda cosa comporta trasgredire alle regole. E io, che amo l'uomo che è posto dinanzi a me praticamente da tutta la vita, so di non potergli fare questo. Per questo motivo, mi sposto, nonostante i suoi occhi così profondi, mi stanno guardando fin dentro l'anima. Lui ci riesce a vedere ogni cosa di me semplicemente con uno sguardo.
Col solito biglietto di sola andata, non c'è ritorno quando Chris mi guarda, io smetto di pensare e non mi importa più del resto. Ma proprio per questo motivo mi tiro indietro, perché so cosa comporterebbe lasciarsi andare al più grande peccato che vive dentro di te, alla tua spina nella carne, al bisogno che ho di sentirlo dentro, a lui, Chris, che sento sottopelle, che percorre le mie vene, che è il sangue che scorre nelle mie vene. Non appena tiro la testa indietro per sfuggire all'impulso che ho di stare tra le sue braccia, di appropriarmi del suo corpo, di fare diventare il mio corpo suo; lui non è dello stesso avviso, perché mi stringe il polso con forza e non mi lascia muovere. I nostri occhi si continuano a guardare, ma nessuno dei due parla, mi avvicina semplicemente a lui, esattamente nella stessa posizione di qualche minuto fa, come se io gli appartenessi.

E io ti vorrei appartenere, Chris. Ma devo accettare la realtà di essere appartenente all'uomo più meschino che conosco. Devo accettare di doverti sempre vedere da lontano, dividerti con altre donne, sentire il dolore costante della tua mancanza. Devo semplicemente accettare che il destino ci ha messo davanti dei muri troppo insormontabili, e non c'è modo ne per ne per te di far qualcosa per superarlo!

Alza la mano che ha libera, prende il mio viso e lo accarezza con possessione, non con dolcezza. Come se cercasse di rivendicare qualcosa che gli è sfuggita dalle mani. E lo avvicina a lui quel viso, sfiorando le mie labbra e respirando in affanno, esattamente come mi sono accorta che anche io sto facendo e che, il cuore, sta esplodendo nel petto. Quando il suo fiato caldo accarezza lentamente il mio viso, mi ritrovo a chiudere gli occhi perché sento dei brividi che sfiorano la mia colonna vertebrale e si bloccano sul mio petto, dove non posso più respirare se non in sua presenza.

Da soli, insieme! (COMPLETA)Where stories live. Discover now